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346  General Category / Salute e Ambiente, Lavoro, ecc. / Schiuma solida per filtrare i metalli pesanti inserita:: Agosto 13, 2008, 09:00:10 pm
Post del 31/07/07

Una schiuma solida in grado di catturare i metalli pesanti che contaminano le acque.

 Il gruppo di ricerca guidato da Mercouri Kanatzidis, alla Northwestern University in Illinois, ha studiato una serie di “aerogel” ovvero di materiali a bassa densità ottenuti da un gel “gonfiato” con anidride carbonica e capaci di filtrare i liquidi trattenendo selettivamente alcuni elementi.

Pare che questa schiuma riesca a legarsi molto facilmente con il mercurio, uno dei metalli pesanti più tossici. Acque con una concentrazione di mercurio di 645 ppm che vengano fatte passare attraverso una di queste schiume (ne esistono 7 tipi diversi), ne escono con 0,04 ppm di Hg. Ad inquinare con il mercurio sono le miniere e le centrali a carbone, le industrie cartarie.

La porosità molto alta di questo materiale e la connessione dei pori che permette il flusso all’interno, sono utilissime perché distribuiscono le sue proprietà su una amplissima superficie interna. Pochi centimetri cubi, se “spianati e srotolati”, potrebbero coprire la superficie di un campo da calcio (327 m2 di superficie per grammo). Un fluido che venga forzato attraverso una simile “spugna”, prima o poi entra in contatto con la superficie e lì reagisce (non si sa ancora bene come). (29/07/07)

Fonte: ecoblog.it
347  General Category / Tutto ciò che vorremmo sapere sui metalli tossici e nessuno ci dice / Ferro e S.M.: una grande idea dall'Università di Ferrara inserita:: Agosto 13, 2008, 12:20:24 pm
Ferrara, 16 gennaio 2007

Dall’Università di Ferrara una “grande idea” sulla sclerosi multipla

Un parallelo tra alcuni meccanismi che caratterizzano le malattie venose croniche e quello che accade in una malattia debilitante e dalle cause ancora poco conosciute, come la sclerosi multipla.
È questa la “big idea”, la “finestra” aperta sullo studio della sclerosi multipla, che il Professor Paolo Zamboni, docente del Dipartimento di Scienze Chirurgiche, Anestesiologiche e Radiologiche dell’Università di Ferrara, ha presentato lo scorso luglio presso la Royal Society of Medicine di Londra. Un’ipotesi di ricerca innovativa, cui la Royal Society ha dato la propria ufficiale investitura con la pubblicazione sulla sua prestigiosa rivista, il Journal of the Royal Society of Medicine, delle ricerche del Professor Zamboni.

“Da anni il Professor Zamboni lavora in ambito vascolare ed è qui che nasce questa ricerca”,  ha spiegato il Rettore Patrizio Bianchi in occasione della presentazione alla stampa.
“Si tratta di un’ipotesi di grande interesse che ha ricevuto una forte investitura da una prestigiosa società scientifica. Nei confronti dei numerosi pazienti è fondamentale un invito alla cautela e alla prudenza: si tratta di una finestra aperta di questa grave malattia, che va doverosamente esplorata”.

Il contenuto della ricerca è stato sintetizzato dal Prof. Ippolito Donini, figura di riferimento della chirurgia ferrarese: “Il fulcro del lavoro presentato da Zamboni consiste nella trasposizione di quanto osservato nella patologia delle malattie vascolari a livello degli arti, anche alla circolazione venosa cerebrale. Un risultato reso possibile dall’approfondita conoscenza di questi fenomeni da parte del Prof. Zamboni”.

“La mia attività di ricerca si è svolta sulle varici, un modello facile da studiare, perché visibile e perché semplice è il prelievo di tessuti da studiare: questo mi ha consentito di ricostruire la catena di eventi che avvengono a livello molecolare nelle diverse fasi delle malattie venose croniche”, ha illustrato il Prof. Zamboni.

“Cinque anni fa – ha proseguito – ho intuito che quanto osservato per queste patologie era applicabile anche per la sclerosi multipla, in questo riprendendo le prime osservazioni, risalenti all’Ottocento, su questa malattia, e che la mettevano in rapporto costante con le vene cerebrali”. “È noto che la cattiva circolazione venosa può portare ad accumuli di un elemento tossico e capace di indurre infiammazioni, quale è il ferro: dalle osservazioni su diversi pazienti di sclerosi multipla, abbiamo potuto constatare che in molti casi questo fenomeno avviene anche a livello della circolazione venosa cerebrale - ha spiegato il Prof. Zamboni -. Le irregolarità nella circolazione venosa osservate in gran parte dei pazienti potrebbero spiegare i depositi di ferro, elemento tossico e infiammatorio, che si riscontrano nelle placche che caratterizzano la sclerosi multipla”.

“La novità – ha specificato – risiede nell’esplorazione dell’emodinamica venosa anche a livello di cervello e midollo spinale, ambito ad oggi in gran parte inesplorato. Un’ipotesi che a Ferrara esperti del campo vascolare e di quello neurologico hanno condiviso, e sul quale hanno già cominciato a lavorare, con una collaborazione tra il nostro Centro di Chirurgia vascolare e quello sulla sclerosi multipla, con l’apporto di neurologi del nostro ateneo”.

Il Prof. Alberto Liboni, Direttore del Dipartimento, ha sottolineato “le ricerche condotte con spirito di grande indipendenza e a carattere innovativo del Professor Zamboni, e che in questo caso hanno aperto una prospettiva di grande interesse”.

“L’Azienda Ospedaliero Universitaria S. Anna – ha concluso il Direttore sanitario del S. Anna Davide Fabbri – è attenta ai risultati della ricerca di base e come sempre disponibile a fornire il suo impegno per agevolarla”.

The Big Idea: iron-dependent inflammation in venous disease and proposed parallels in multiple sclerosis
Professor Paolo Zamboni - Novembre 2006
Journal of the Royal Society of Medicine
Zamboni J R Soc Med.2006; 99: 589-593


Fonte: Comunicato Stampa
348  General Category / Salute e Ambiente, Lavoro, ecc. / L'uso di batterie ricaricabili aiuta l'ambiente inserita:: Agosto 13, 2008, 12:06:32 pm
Recenti studi spingono i governi di molti paesi a vietare l'utilizzo del cadmio
Come aiutare l'ambiente con l'uso di batterie ricaricabili
Censiti oltre 12 miliardi di pile all'anno nelle discariche nordamericane

Toronto, 12 ago. - I dispositivi elettronici hanno decisamente rivoluzionato il modo di vivere, di lavorare e di giocare di ciascun individuo, apportando notevoli benefici alla vita quotidiana. Risulta indispensabile, in un periodo delicato come quello attuale, una drastica riduzione dei consumi energetici. I consumatori devono iniziare a prestare grande attenzione a come alcuni di questi gadget vengono alimentati.

Mentre le batterie dei telefoni cellulari, degli smartphone e dei computer portatili sono facilmente ricaricabili con un alimentatore, molti dispositivi elettronici diffusi nelle nostre case ancora dipendono dal buon vecchio uso di pile alcaline usa e getta. È dato di rilievo lo scarso utilizzo di batterie alcaline ricaricabili o eco-compatibili: ciò è comprovato dai dati nordamericani che rilevano nelle discariche dell’intero continente oltre 12 miliardi di pile all’anno.

Le batterie ricaricabili riducono il grande accumulo di rifiuti prodotti dallo smaltimento di batterie monouso ed inoltre non contengono metalli pesanti, come ad esempio il mercurio ed il cadmio. Sono stati documentati recentemente gravi problemi sanitari dovuti all’esposizione al cadmio che può provocare diverse malattie come ad esempio il cancro. Negli ultimi anni molti governi hanno adottato per questo alcuni provvedimenti al fine di ridurre ed eliminare l'uso di tale metallo nei luoghi di lavoro, ivi comprese azioni verso il divieto dell’impiego di cadmio nelle ricaricabili. In realtà la legislazione dell'Unione Europea applica il divieto solo nelle batterie di piccolo formato.

Attualmente sono in crescita le aziende internazionali che compiono numerosi sforzi per produrre batterie ricaricabili di qualità conformi agli standard ottimali. Tuttavia solo Pure Energy è riuscita ad ottenere dal governo canadese il sigillo di guida ambientale, EcoLogo, che in alcune fasi di verifica ricalca il modello europeo EMAS. Esso fornisce ai consumatori un alto livello di garanzia: è simbolo di eccellenza ambientale ed inoltre soddisfa rigorosi criteri ambientali.

Un’ultima nota positiva, in favore dell’utilizzo di batterie ricaricabili, si esprime con il lato economico: esse sono molto più efficaci in termini di costi e forniscono prestazioni superiori a quelle delle alcaline usa e getta.

Fabio Boccapianola

Fonte: voceditalia.it
349  General Category / Tutto ciò che vorremmo sapere sui metalli tossici e nessuno ci dice / FERRO E MORBO DI ALZHEIMER inserita:: Agosto 12, 2008, 09:14:15 pm
Post del 08/08/07

Il morbo di Alzheimer è tra le più comuni cause di demenza nell'uomo, responsabile di un declino progressivo e permanente delle diverse funzioni intellettuali, tale da interferire in maniera sostanziale con la normale attività sociale. L'età avanzata è un fattore che predispone alla malattia, tuttavia sarebbe sbagliato considerare il morbo di Alzheimer come una malattia inevitabilmente associata all'invecchiamento. Le manifestazioni cliniche iniziali sono sfuggenti, insidiose e sono prevalentemente a carico della memoria per gli eventi recenti.

Le caratteristiche salienti a livello cerebrale sono costituite dalla morte e dalla scomparsa dei neuroni della corteccia cerebrale e dall'accumulo di materiale filamentoso (grovigli neurofibrillari) e dallo sviluppo delle cosiddette placche senili o neuritiche costituite da neuroni addensati e raggruppati a forma di anelli attorno a depositi sferici di fibrille di amiloide (sostanza amorfa).
La TAC e la Risonanza Magnetica (RM) mostrano un'estesa atrofia delle circonvoluzioni cerebrali della regione frontale, parietale e temporale.

L'associazione tra ferro e malattie neurodegenerative è stata identificata più di 70 anni fa con la scoperta della malattia di Hallervorden-Spatz, una rara malattia neurodegenerativa ereditaria a carattere autosomico recessivo. Essa si manifesta principalmente durante l'infanzia ed è caratterizzata da manifestazioni extrapiramidali (distonia e rigidità muscolare, movimenti afinalistici di tipo coreo-atetosici) conseguenti ad un imponente deposito di ferro a livello cerebrale (globo pallido e sostanza nigra) peraltro con valori degli indici del ferro nella norma sia nel sangue che nel liquido cerebrospinale. Nell'ultimo decennio, l'associazione con i depositi di ferro è stata osservata anche in altre malattie neurodegenerative come il morbo di Parkinson, la sclerosi multipla e il morbo di Alzheimer appunto.

I nuovi progressi tecnologici della RM rendono possibile una valutazione sempre più accurata del ferro cerebrale negli individui viventi. Infatti il ferro determina un segnale caratteristico e ben distinguibile da parte della RM. E' stato così possibile osservare che molti di questi disordini neurologici sono caratterizzati dalla presenza di un importante accumulo di ferro nelle aree interessate dal processo degenerativo. E' ormai sempre più evidente che la causa principale della morte cellulare in queste situazioni sia lo stress ossidativo ferro-mediato.

Nei soggetti malati di Alzheimer il ferro è depositato a livello delle placche senili; attualmente sono in corso studi per determinare la relazione tra ferro e formazione delle placche. Prova dell'ipotesi che sia il ferro a promuovere lo stress ossidativo è il rallentamento del processo neurodegenerativo dopo somministrazione di vitamina E (noto antiossidante) e nei pazienti sottoposti a terapia ferrochelante con deferoxamina (Desferal).
Un'ulteriore conferma del ruolo del ferro nello sviluppo del danno neuro-degenerativo viene da studi recenti che indicano che la presenza della mutazione H63D del gene dell’emocromatosi (HFE) faciliti la comparsa della malattia in età più precoce.

Dott.ssa R. Mariani
Centro per lo Studio del Metabolismo del Ferro, Monza
[Articolo pubblicato il 24-06-01]


Fonte: emocromatosi.it
350  General Category / Alimentazione, cibi contaminati da sostanze, controlli, ecc. / CIBO AVVELENATO SULLE NOSTRE TAVOLE inserita:: Agosto 12, 2008, 08:44:13 pm
Circa 1.435 le notifiche di alimenti contaminati giunte al Ministero della Salute.

Topi e insetti nei nostri piatti, Tonno dello Sri Lanka contaminato con istamina venduto in Veneto, insalata con il topo, vongole italiane con la salmonella, latte francese avariato distribuito in Toscana...
E poi: granchi e calamari al Cadmio, verdesca al mercurio, scorfani e
merluzzi con larve di insetti, ostriche francesi vendute a Genova con il
virus dell'Epatite A, salsa tartufata bianca con il botulino.


In questa prima metà di 2008 sono state 1.435 le notifiche di alimenti
avariati o contaminati giunte al Ministero della Salute, Direzione generale per la sicurezza degli alimenti e della nutrizione.
 
È quanto si legge nella relazione sul sistema di allerta comunitario per
il trimestre aprile-giugno 2008.

Delle 720 notifiche del secondo trimestre 2008, 119 sono state segnalazioni di allerta, 278 informazioni e 323 respingimenti; Sempre nel secondo trimestre, i prodotti nazionali irregolari sono risultati 15, tre dei quali distribuiti all'estero: irregolarità sia igienico-sanitaria (contaminanti biologici, residui di antiparassitari, metalli pesanti, micotossine, stato di conservazione, additivi e coloranti) sia di natura
formale e merceologica (etichettatura non conforme dal punto di vista sanitario, frodi).

I nemici numero uno dei cibi sono risultati salmonella (70 segnalazioni), E.coli e Listeria, mentre i maggiori contaminanti chimici sono le micotossine (223 notifiche), seguite dai metalli pesanti e dai residui di fitofarmaci.

Notevole anche il numero di segnalazioni per la presenza di corpi estranei negli alimenti (32). Fanno capolino anche gli allarmi per gli Ogm non autorizzati (9) e per i "Novel Food" (3).
Tra i prodotti italiani a rischio, molti sono stati scoperti dopo la vendita all'estero: in Germania hanno segnalato la ricotta di pecora con la Listeria, in Belgio il mangime per piccoli animali con le enterobatteriacee, in Olanda addiritttura l'acqua per ghiaccioli alla fragola con un'infestazione da muffe.
Crescono le irregolarità per dietetici e prodotti alimentari, ma anche quelle per prodotti della pesca, gelati e dolciumi.
Ma i rischi maggiori sono nella categoria frutta secca e snack: 209 segnalazioni nel secondo trimestre, in calo rispetto al primo ma comunque saldamente in testa tra i cibi più a rischio, mentre nei prodotti di mare il rischio maggiore è per la presenza di mercurio e di cadmio.
Riscontrati anche arsenico (in filetti di merluzzo cinesi), benzopirene, diossine, e residui di farmaci veterinari in gamberi, anguille, scampi provenienti quasi tutti da oriente.

La carne invece è risultata contaminata in prevalenza, da salmonella, larve di insetti, E.coli e cloramfenicolo; Più varie le denunce per frutta e vegetali: si va dai frammenti di vetro trovati in funghi in barattolo dalla
Cina al topo morto in confezioni di insalata di campo francesi, e poi feci di roditori, muffe, piombo, larve di insetti.
Mentre il rischio maggiore per gelati e dolciumi è il rischio di soffocamento, segnalato in particolare per le coppette di gelatina di frutta provenienti da Taiwan e Vietnam.
Non sono esenti da allarmi anche i materiali da cucina che giungono a contatto con gli alimenti: 45 segnalazioni solo negli ultimi tre mesi, quasi tutti prodotti cinesi, dal macinapepe che lascia nell'ambiente nichel alle casseruole con migrazione di composti organici volatili, dai piatti e forchette in melamina con rischio di migrazione di formaldeide alle bottiglie di alluminio che «perdono» colore. (lastampa.it)

E POI DICE: TIZIO.......  E' MORTO DI TUMORE.... MA DA DOVE CI ARRIVANO QUESTI TUMORI?????
L'Esimio Prof. Dott. Umberto Cancronesi NON DICE NIENTE SUI TUMORI che vengono dall'industria?
 

Fonte: CARLO CARDARELLI - ACU MARCHE
(da Promiseland news - agosto 2008)
a cura di AltrAgricoltura Nord Est
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tratto da "Newsletter El Tamiso" - 09/08/2008
351  General Category / Tutto ciò che vorremmo sapere sui metalli tossici e nessuno ci dice / STUDIO AMERICANO: SCOPERTA CORRELAZIONE TRA MERCURIO E AUTISMO inserita:: Agosto 11, 2008, 09:45:49 pm
Post del 04/10/07

Questo è uno studio americano tradotto oggi due fratelli Geier an Geier hanno scoperto la correlazione mercurio-autismo attraverso l'esame delle porfirine urinarie:

La tossicità del mercurio è stata associata con le altezze in coproporfirine  urinario
Due gruppi dei pazienti autistici negli Stati Uniti ed in Francia hanno avuti livelli della porfirina dell'urina connessi con la tossicità del mercurio.
Un futuro studio della porfirina urinaria che esamina a LabCorp (Stati Uniti) e al Laboratoire Philippe Auguste (Francia) che coinvolge 71 paziente di disordine di spettro di autism (ASD), i comandi neurotypical del fratello germano ed i comandi della popolazione in genere è stato intrapreso.
I pazienti di ASD hanno avuti altezze significative nei livelli urinarii del cP, di 5cxP e adi comandi relativi del prcP e > 50% dei pazienti di ASD ha avuto livelli urinarii di cP più di 2 scarti quadratici medi sopra i valori medi per i comandi neurotipici del fratello germano. Le riduzioni significative dei livelli urinarii di cP e di 5cxP sono state osservate dei pazienti di ASD dopo chelazione.
Una correlazione significativa è stata trovata fra le porfirine urinarie misurate a LabCorp e quelle misurate al Laboratoire Philippe Auguste sui diversi pazienti di ASD.
La neurotossicità  inerente allo sviluppo stabilito attribuito a mercurio ed a prova biochimica/genomica per predisposizione/tossicità del mercurio in ASDs indica un ruolo causale per mercurio.

La prova urinaria della porfirina è clinicamente disponibile, relativamente economico e non invasive.
Le porfirine devono essere misurate ordinariamente negli ASDs per stabilire se la tossicità del mercurio è una causa e per valutare l'efficacia della terapia di chelazione


A prospective study of mercury toxicity biomarkers in autistic spectrum disorders.Geier DA, Geier MR.
Institute of Chronic Illnesses, Silver Spring, Maryland, USA.


Porphyrins are derivatives formed in the heme synthesis pathway and porphyrins afford a measure of xenobiotic exposure. The steps in the heme pathway most vulnerable to heavy metal inhibition are uroporphyrin decarboxylase (UROD) and coproporphyrinogen oxidase (CPOX) reactions.
Mercury toxicity was associated with elevations in urinary coproporphyrin (cP), pentacarboxyporphyrin (5cxP), and precoproporphyrin (prcP) (also known as keto-isocoproporphyrin) levels.
Two cohorts of autistic patients in the United States and France had urine porphyrin levels associated with mercury toxicity.
A prospective study of urinary porphyrin testing at LabCorp (United States) and the Laboratoire Philippe Auguste (France) involving 71 autism spectrum disorder (ASD) patients, neurotypical sibling controls, and general population controls was undertaken. ASD patients had significant elevations in urinary levels of cP, 5cxP, and prcP relative to controls, and > 50% of ASD patients had urinary cP levels more than 2 standard deviations above the mean values for neurotypical sibling controls.
Significant reductions in urinary 5cxP and cP levels were observed in ASD patients following chelation.
A significant correlation was found between urinary porphyrins measured at LabCorp and those measured at the Laboratoire Philippe Auguste on individual ASD patients.
The established developmental neurotoxicity attributed to mercury and biochemical/genomic evidence for mercury susceptibility/toxicity in ASDs indicates a causal role for mercury. Urinary porphyrin testing is clinically available, relatively inexpensive, and noninvasive.
Porphyrins need to be routinely measured in ASDs to establish if mercury toxicity is a causative factor and to evaluate the effectiveness of chelation therapy.

Fonte:
PMID: 17885929 [PubMed - indexed for MEDLINE]
 
 
 
 
352  General Category / Tutto ciò che vorremmo sapere sui metalli tossici e nessuno ci dice / Intossicazione da metalli inserita:: Agosto 11, 2008, 09:27:17 pm
Postato da Amelia il 09/10/07

INTOSSICAZIONE DA METALLI PESANTI
SENTIRE SEMPRE IL PROPRIO MEDICO CURANTE FIN DAI PRIMI SINTOMI

ALLUMINIO tossico
LEGATO ALL'AMBIENTE
Carta da imballaggio in alluminio, utensili per la cottura in ghisa ed in alluminio, medicinali anti-acidi per lo stomaco, deodoranti e antiperspiranti, dialisi renale Si può trovare anche nell'acqua potabile, nel sale da cucina per evitarne l'indurimento, nelle pellicole per avvolgere gli alimenti, negli utensili da cucina, negli attrezzi da lavoro, nei deodoranti, nel lievito come emulsionante, in alcuni formaggi fusi e per sbiancare la farina, negli additivi alimentari.

L’alluminio e’ un oligoelemento presente in tutto l’organismo in quantita’ variabili. Ha una azione tonica sul sistema nervoso, regola il sonno ed inibisce la sudorazione, viene utilizzato in dosi terapeutiche per combattere la atonia, l’insonnia e la lentezza di ideazione ,disturbi nello sviluppo intellettuale, difficolta’ di comprensione e disturbi della memoria, Ha una benefica azione sul sistema nervoso, ed e’ consigliato nei casi di MONGOLISMO, strascichi di enecefalopatie vacciniche, lentezza cerebrale, disturbi della memoria nelle persone anziane.. In genere il corpo riesce ad eliminare l'alluminio al 74-96%, potrebbe ostacolare l'assimilazione del fluoro, mediamente se ne assimila da 1 a 100 mg, la dose massima deve esere di 150 mg
INTOSSICAZIONE
L’alluminio e’ comunque considerato un elemento tossico, e l’uso di antiacidi contenenti idrossido di alluminio come il MAALOX e’ sconsigliato. In genere chi e’ affetto dal MORBO di ALZHEIMER o in chi fa EMODIALISI, si trovano alte concentrazioni di alluminio, che da’ come conseguenza l’indebolimento delle OSSA, demenza pre-senile, disturbi del linguaggio e della memoria, danni cerebrali. Vanno evitate l’uso di pentole di alluminio in cucina, a maggior ragione se si cucinano alimenti di tipo acido, che possono corrodere e far sciogliere un po’ di metallo durante la cottura, altre fonti dell’alluminio possono essere lievito in polvere con alluminio, gli antisudoriferi a base di alluminio cloridrato, cibi trattati con alluminio, come alcuni formaggi lavorati, alcune acque soffici, prodotti di pulizia da forno. L’alluminio non puo’ essere chelato e va RIMOSSO, con l’aiuto di MAGNESIO, CALCIO, VITAMINA B6, diminuendo contemporaneamente la assunzione di FOSFORO
L'alluminio tende ad accumularsi nelle arterie, nei polmoni, nel fegato, nella tiroide, nel cervello.
SINTOMI
Si fissa sulle ossa, nel cervello e nello stomaco, se e’ presente in dosi tossiche provoca i seguenti sintomi, nausea, costipazione, coliche, spasmi digestivi, crampi muscolari alle gambe, sudorazione abbondante, paralisi, disturbi nella formazione delle ossa, senilita’ precoce, perdita della memoria, morbo di Alzaimer, alcuni casi di psoriasi e di epilessia
Indebolisce essenzialmente il tubo digerente, e tutto il sistema dalla bocca all'ano, Da anche disturbi dermatologici, spasmi muscolari, perdita di energia, irritabilità difficoltà nella concentrazione. Può causare osteomalacia nei dializzati, l'alluminio causa in ogni caso problemi renali, paralisi motoria, intorpidimento di alcune parti del corpo con degenerazione grassa dei reni e nel fegato, infiammazione gastrointestinale, dissoluzione ossea, dolore e intorpidimento muscolare, aumentano da 2 a 5 volte l'emissione di urina
UTILE
MAGNESIO, Vitamina A e B6, ESTRATTI CORTICOSURRENALI, eliminare il rischio di intossicazione, l’alluminio non puo’ essere chelato, puo’ essere rimosso con l’aito di CALCIO, MAGNESIO, VITAMINA B6 e diminuendo contemporaneamente la assunzione del FOSFORO, è bene non bere l'acqua del rubinetto, ri riduce l'intossicazione se i quantitativi di calcio nel sangue sono buoni Chi assume antiacidi, dovrebbe assumere 2500 mg di calcio, lo stesso dicasi per gli alcolizzati, sembra che la malattia di Lou Gehring sia causata da dosi elevate di alluminio specie se associata anche al manganese
ALIMENTAZIONE, fagioli cotti a vapore, aglio, uova, agrumi ricchi di vitamina C

ARGENTO tossico
INTOSSICAZIONE da ARGENTO, ad alte concentrazioni compete con il RAME ed i suoi legami, e’ presente nelle leghe metalliche, nelle batterie, nei prodotti farmaceutici, negli organismi marini, nei disinfettanti, nella polvere di carbone, puo’ dare ANEMIA MICROCITICA, ritardo nella crescita, dilatazione cardiovascolare, degenerazione epatica, disturbi renali
SI PUO’ RIMUOVERLO con ZINCO, SELENIO, VITAMINA A, C ed E

ARSENICO tossico
LEGATA ALL’AMBIENTE, stufa a carboni, pesticidi, insetticidi, erbicidi, defolianti, fabbrica di vetro, specchi
SINTOMI, fatica, riduzione della vitalita’, perdita dei capelli, gastroenteriti.
UTILI, vitamina C e SELENIO
ALIMENTI fagioli, leguminose, alimenti ricchi di aminoacidi zolfati

BERILLIO tossico
LEGATO ALL'AMBIENTE
Si usa per le insegne al meon, nei dispositivi elettronici, in alcune leghe in metallo, nell'acciaio, nelle ruote delle biciclette, nelle canne da pesca e in molti oggetti domestici.
SINTOMI, la polvere di berillio causa difficoltà di respirazione, danni ai polmoni, lesioni e fibrosi, con gravi attacchi polmonari.
Ha effetti tossici, può ridurre le riserve di Magnesio, ostacola il lavoro degli enzimi

BISMUTO, tossico
INTOSSICAZIONE da BISMUTO, un tempo il bismuto era usato come farmaco gastrico, un suo eccesso può causare sintomi come SONNOLENZA, AGITAZIONE, ALLUCINAZIONI, CONFUSIONE MENTALE, DIFFICOLTA’ di PAROLA e di MOVIMENTO, SPASMI MUSCOLARI, NEUROPATIE PERIFERICHE, e DANNI EPATICI.
E' stato usato nel trattamento della sifilide, si trova in alcune supposte e preparati antidiarroici,
SINTOMI DA INTOSSICAZIONE
l'OVERDOSE, dà sintomi simili alle malattie mentali, con andatura barcollante, tremori, mancanza di memoria, disturbi dell'udito e della vista, disturbi spazio temporali, allucinazioni visive ed uditive, il bismuto ostacola l'assorbimento dello zinco.

CADMIO tossico
ALIMENTI, evitare le farine bianche, evitare l’acqua del rubinetto, le pentole smaltate ad alta concentrazione di cadmio, MANGIARE, aglio, uova, fagioli, agrumi ricchi di vitamina C, limoni, aranci. Alimenti ricchi di zinco e di cadmio
Gli alimenti che contengono il cadmio , sono lo zucchero raffiinato, la farina bianca, il riso bianco fumo di sigaretta, aria inquinata, acqua dolce
CAUSE dell’intossicazione:
Fonderie di zinco, piombo e rame, acqua di rubinetto contaminata, tubi galvanizzati con cadmio, particelle di pneumatici, farina bianca, pentole smaltate, dolciumi ed insaccati, combustione di gomma, plastica e coloranti, macchine per bibite, caffe’ istantaneo e bibite alla cola ed al te’, ostriche e frutti di mare contaminati, pescherie vicine a zone industriali, olii di motore e gas di scappamento, concimi fosfatati, prodotti per l’argenteria, sigarette, fumo di tabacco, vernici industriali, alimenti carenti di zinco
E' un minerale traccia tossico, i cui effetti vengono tenuti sotto controllo dallo zinco, nel grano integrale il rapporto cadmio zinco è di 1 a 20, per questo è bene mangiare cibi integrali. Si deposita nel fegato e nei reni, se c'è una carenza di zinco si aumenta l'accumulo di cadmio, il cadmio ostacola anche l'assorbimento del rame.
SINTOMI da tossicita’. Ipertensione, lesioni renali, arteriosclerosi, malattie cardiovascolari, bronchite cronica nei fumatori, enfisema, inappetenza, diminuzione dell’odorato, responsabile di tumori cancerogeni diminuzione della longevita’ a causa dell’avvelenamento cellulare.
INTOSSICAZIONE DA CADMIO
Si può combattere con l'assunzione di silicio, le alghe si combinano al cadmio e lo eliminano, squilibri tra cadmio e zinco provocano diminuzione dello sperma, causa ipertensione, e disturbi cardiaci ed ossei, chi è iperteso ha il 40% di Cadmio nelle urine, il processo di avvelenamento è molto lento si deposita nei reni, nelle arterie, aumentando la pressione e causando l'arteriosclerosi, il FUMO, contiene quantità notevoli di CADMIO, un pacchetto di sigarette contiene da 2 a 4 mlg di cadmio che si deposita nei polmoni, e rimane anche nell'aria, e causa ENFISEMA POLMONARE, dosi elevate causano AMEMIA, proteinuria, aminociduri
UTILI  vitamina C ed E, Selenio, zinco, vitamina B6

CALCIO intossicazione
INTOSSICAZIONE DA ECCESSO DI CALCIO

E’ dovuta o ad una eccessiva ingestione di questo minerale o a problemi metabolici o a una carenza di MAGNESIO e di SELENIO, non e’ trascurabile che ci sia un ECCESSO di VITAMINA D, o una CARENZA di VITAMINA C, necessaria per la sintesi del collagene, oppure uno squilibrio ZINCO-RAME. Gli organi implicati sono sono la TIROIDE e la PARATIROIDE, LA CORTECCIA SURRENALE,
RISCHI legati ad eccesso di CALCIO
OSTEOLISI, OSTEOPOROSI di tipo II, diffusa tra gli anziani, calcificazioni cutanee, fratture, aumento del colesterolo e dei trigliceridi, rischio di infarto del miocardio, pseudo menopausa, ipersecrezione insulinica, in GENERE un LIVELLO SUPERIORE DI CALCIO, significa che il CALCIO E'’CARENTE nelle OSSA, ed e'’scarsamente disponibile nelle sue biofunzioni, da qui la necessita’ di dare dei SUPPLEMENTI di CALCIO, sotto forma di CALCIO ORODATO, con la contemporanea somministrazione di MANGANESE, sintesi della tiroxina, ZINCO, RAME, MAGNESIO, VITAMINA A, C, ed E.

CROMO intossicazione
QUANTO IL CROMO E’ A LIVELLI TOSSICI

In genere il cromo elevato e’ dovuto alla ingestione dei cibi ricchi del minerale come la birra, il lievito di birra, i cereali integrali, i funghi, ma puo’ anche essere dovuto a contaminazione industriale da Cromo esavalente come le vernici, il materiale litografico, mordenti, polvere di cemento, molto tossico. Rimuovendo la fonte, usualmente si normalizzano i valori

FOSFORO intossicazione
SE IL FOSFORO E’ INFERIORE

Quasi tutto il fosforo presente nell’organismo e’ immagazzinato nello scheletro e nei denti, dove insieme al CALCIO ed al MAGNESIO, costituisce una triade che deve sempre trovarsi in equilibrio. Il FOSFORO e’ presente anche nei liquidi e nei tessuti molli, sangue, cellule…, e costituisce un importante componente del tessuto cerebrale, senza il fosforo e’ impossibile assorbire le vitamine come la B2, riboflavina, la B3 niacina ed il metabolismo dei carboidrati risulta parzialmente compromesso. Il FOSFORO e’ assorbito meglio in ambiente acido ed in presenza di vitamina D. Anche le vitamine A ed F sono in grado di potenziare la presenza di fosforo. La somministrazione di ANTIACIDI, costituiti dagli idrossidi di alluminio e di Magnesio riduce sensibilmente l’asorbimento del fosforo, come del resto la carenza di acido cloridrico nello stomaco. Piu’ di meta’ del fosforo viene perduto con la raffinazione dello zucchero e dei cibi

IODIO intossicazione
QUANDO CI SONO VALORI BASSI DI IODIO

Lo iodio viene assorbito dall’intestino tenue e trasportato nel sangue, il 30%, si indirizza alla tiroide,, le altre percentuali vanno alle ghiandole salivari, alle mammelle, nella mucosa e nei succhi gastrici, mentre il residuo viene secreto con le urine La carenza di iodio puo’ manifestarsi con il gusto metallico in bocca, con il gozzo, degrado della acutezza mentale, capelli secchi, problemi alla cute e alle unghie, ai denti, disturba ogni tipo di crescita, malassorbimento dei carboidrati, mancata conversione del carotene in vitamina A, Indurimento delle arterie per accumulo di colesterolo, ridotta resistenza alla polio, la carenza di iodio diminuisce la sintesi di immunoglobulina G, aumenta la azione nefasta dei nitrati, dei tiocianati e dello iodio radioattivo, costituendo un fattore di rischio di CANCRO dello STOMACO

MERCURIO intossicazione
Si trova nella biosfera, nei pesticidi e nei pesci di grandi dimensioni, arriva nei laghi, nei fiumi, nei mari, negli oceani attraverso gli scarichi industriali, si usa nelle otturazioni dentali, alcuni lassativi, si può avere accumulo nel tessuto e nel cervello, provoca riduzione di zinco, si trova anche in alcuni cosmetici
CAUSE da INTOSSICAZIONE
Combustione di carbone, amalgami dentari, accumulatori, pile, unguenti e cosmetici, funghicidi e pesticidi, carte ed adesivi, pellicole fotografiche, feltri ed indumenti, antisettici, cere per parquet, pitture ad acqua, concimi chimici, lampade al neon, pesci di mare pescati in zone contaminate, maneggiamento di prodotti derivati dal petrolio, barometri, termometri.
SINTOMI da intossicazione
Disturbo delle funzioni cerebrali, sensibilita’ emotiva inusuale, astenia, perdita dell’appetito, perdita di peso, disturbi visivi, paralisi, convulsioni, perdita della sensazione di dolore, albuminuria da lesioni renali, infiammazione delle gengive, difficolta’ ad ingerire e a masticare, perdita di coordinamento, di lucidità intellettuale, disturbi alla vista e all'udito, rossore, irritazioni, formazione di vesciche sulla pelle, l'inalazione provoca dolori al torce, febbre, tosse e brividi, nella intossicazione cutanea, si ha salivazione eccessiva stomatite, diarrea, tremori, vertigini, irritabilità, cambiamenti di umore e depressione, psicosi, perdita dei denti, insonnia. stanchezza, emicrania, intorpidimento delle labbra, delle mani, dei piedi, perdita della memoria, 500 milligrammi possono essere fatali a meno di non essere curati immediatamente, si può curare con penicillamina, un agente chelante
UTILI
Eliminare la causa da intossicazione, SELENIO che contrasta il mercurio, vitamine C,E,A, che ne riducono gli effetti tossici, CALCIO che neutralizza e ne facilita la eliminazione, LECITINA. Alimenti ricchi di aminoacidi solforati, CISTEINA, alimenti ricchi in Vitamina C e SELENIO, mele e fagioli cotti a vapore.

NICHEL intossicazione
ALIMENTI
nei grassi ed olii idrogenati, nella margarina, nei condimenti, negli alimenti raffinati, nei frutti di mare, nei cereali, nel grano saraceno, nell'avena, nei legumi, nei semi, nel cavolo.
E' un minerali traccia essenziale, ha una funzione sul metabolismo degli ormoni, dei lipidi, della membrana e della integrità della membrana cellulare, attiva alcuni enzimi del fegato e partecipa al metabolismo del glucosio, si hanno quantità nel DNA e RNA, si trova nei carburanti, nel fumo di sigaretta, nei fertilizzanti, nei gas di scarico ,. I reni regolano la quantità di nichel, l'uso di utensili in acciaio inossidabile per cucinare, possono contenere nichel e passare al cibo più acido.
TOSSICITA'
A dosi elevate è tossico, può causare infarto del miocardio, ictus, cancro all'utero, ustioni, tossiemia gravidica, attenzione agli orecchini che possono contenere nichel, o a ferri dei dentisti, attenzione al FUMO di sigarette, fumandone 15 al giorno per un anno si può contrarre CANCRO AI POLMONI., si accumula nel fegato, nelle ossa, nella aorta
SINTOMI
Emicrania, vertigini, nausea, vomito, problemi respiratori, eruzioni cutanee, dolori al torace, tosse

CARENZA DA NICHEL, sintomi
La cirrosi epatica, lo scompenso renale cronico, la sudorazione eccessiva, lo stress, un malassorbimento intestinale, provocano una carenza di nichel, tale carenza può anche aggravare l'anemia causata da mancanza di ferro, inoltre influenza il metabolismo dello zinco e del ferro, si possono anche avere insufficienza epatica, crescita stentata, cambiamento di colore della pelle, e problemi all'apparato riproduttivo.

(segue)
353  General Category / Vaccini / MONTINARI A STRISCIA LA NOTIZIA: VACCINI CORRELATI A GRAVI MALATTIE? inserita:: Agosto 11, 2008, 07:45:11 pm
Post del 20/11/07

"Militari: vaccini mortali?"

Dubbi sulla correlazione tra vaccini e malattie
Ecco il video

La mamma di una vittima dà la sua testimonianza
Ecco il video
354  General Category / Tutto ciò che vorremmo sapere sui metalli tossici e nessuno ci dice / Effetti a distanza delle protesi dentarie contenenti palladio inserita:: Agosto 11, 2008, 07:36:37 pm
Post del 22/02/08


Questa è una ricerca che potete scaricare sulla reazione causata dalle protesi dentarie contenenti palladio.
L’Autore distingue fra tossicità locale e tossicità sistemica.
Vengono presentate le varie reazioni e i quadri patologici
355  General Category / Tutto ciò che vorremmo sapere sui metalli tossici e nessuno ci dice / Quanto è semplice immettere nell'organismo metalli tossici! inserita:: Agosto 11, 2008, 07:25:51 pm
Post del 08/09/06

Leggendo questo documento si può intuire che facilmente ogni giorno vengono immessi nel nostro organismo metalli tossici e ricordo che questi non si eliminano facendo "plin plin", ma solo disintossicandosi.

ALLUMINIO
Fonti di Alluminio:

Pentole di alluminio; lattine di alluminio, antiacidi (idrossido di alluminio); antitraspiranti; agenti essiccanti (per mantenere secchi il cacao, sale, lieviti per dolci); cosmetici; emulsionante nella lavorazione dei formaggi; allume di potassio per sbiancare la farina.
Effetti metabolici e sintomi:
Disturbi comportamentali; alterazione dei neurotrasmettitori; cefalea; coliche; bruciori di stomaco; avversione per la carne; tendenza a soffrire il freddo; confusione mentale; perdita della memoria; paralisi muscolare.

CADMIO
Fonti di Cadmio:

Riso e grano contaminati (fanghi di depurazione; fertilizzanti; acque di irrigazione); pesci come tonno e merluzzo; dieta ad alto contenuto di cibi raffinati; amalgama dentario (alcuni tipi di otturazioni); industrie (batterie; semiconduttori); alimenti in scatola (la saldatura delle lattine); fumo di sigaretta (1 pacchetto = tra i 2 ed i 4 mcg. di Cadmio); lubrificanti per motori; fumi di scarico; inceneritori (gomma, vernici, plastica).
Effetti metabolici e sintomi:
Inibitore della glutatione reduttasi e degli enzimi del ciclo di Krebs; antagonista dello Zinco; inibizione del rilascio di neurotrasmettitori (acetilcolina, MAO); inibizione del riassorbimento a livello sinaptico di colina, GABA, acido glutammico e catecolamine; necrosi delle cellule nervose; osteoporosi; osteomalacia; ipertensione arteriosa; arteriosclerosi; impotenza; necrosi tubulare renale, iperattività e disturbi dell'apprendimento; alopecia (perdita dei capelli); anemia; malattie cardiovascolari; fertilità.

PIOMBO
Fonti di Piombo:

Benzina contenente piombo; industrie; fumo di sigarette; lattine contenenti cibo sigillate con piombo; insetticidi; vernici; acqua potabile (tubature; saldature sulle giunzioni); trasmissione dalla madre al feto.
Effetti metabolici e sintomi:
Il piombo viene incorporato nelle ossa in sostituzione del calcio; inibizione di numerosi enzimi (ferrochelatasi, Acido d-aminolevulinico) e di tutti i metallo enzimi; alopecia; surrenalismo; arterio ed aterosclerosi; indebolimento delle funzioni cerebrali; cecità; sordità; depressione.

MERCURIO
Fonti di Mercurio:

Amalgama per otturazioni (pareri discordanti); pesci di grosse dimensioni (tonno, pesce spada, ... ); acque contaminate; medicazioni e farmaci (alcuni diuretici, vaccini); intossicazione congenita (metilmercurio); industrie (peltro, fungicidi, adesivi, cere per pavimenti, ammorbidenti, candeggina).
Effetti metabolici e sintomi:
Il Mercurio inibisce l'ATPasi; parestesie; disturbi visivi ed uditivi, anoressia, atassia; malformazioni congenite; vertigini; depressione del sistema immunitario; insonnia; perdita della memoria; disfunzioni tiroidee e surrenaliche.

Toxic Metals in Human Health and Disease - The Eck Institute of Applied nutrition and Bioenergetics, Ltd. 1989
356  General Category / Prodotti di uso comune pericolosi perché contengono elementi tossici / LE LAMPADE A BASSO CONSUMO CONTENGONO MERCURIO inserita:: Agosto 11, 2008, 06:47:42 pm
Post del 28/04/07

Le lampadine a basso consumo inquinano

Sembra sempre di aver trovato la soluzione ai problemi ambientali siano essi energetici che ecologici ma ogni nuovo strumento dell'uomo ha sempre un rovescio della medaglia. Stiamo parlando delle lampade a basso consumo di energia che fanno risparmiare energia elettrica e limitano sensibilmente le emissioni di CO2 che sempre più si stanno diffondendo in tutto il mondo industrializzato ma, se non smaltite correttamente, possono provocare danni all'ambiente.

Il rovescio della medaglia delle nuove lampade a basso consumo è rappresentato, infatti, dalla presenza di mercurio e polveri fluorescenti che sono sostanze nocive per la salute dell'uomo e inquinanti per l'ambiente tanto che, giunte a fine ciclo di vita, vengono classificate, sia per la normativa europea sia italiana, rifiuti pericolosi. Il recente aumento delle concentrazioni di mercurio nell'atmosfera è, infatti, legato al processo di industrializzazione che, nell'ultimo decennio del XX secolo, ha causato un incremento delle emissioni atmosferiche visto che il mercurio rappresenta un materiale di scarto del carbone e viene usato nelle industrie dei metalli, dei cementifici e delle industrie chimiche.

A questi si aggiungono utilizzi in altri settori quali il sanitario, l'agricoltura ma, soprattutto, l'elettronica. Il mercurio liquido, invece, disperso nell'ambiente, rientra facilmente nella catena alimentare e risulta pericoloso per il sistema neurologico, cardiovascolare, immunitario e riproduttivo. Tanto è vero che lo stato della California, sempre attento alle tematiche ambientali, prevede entro il 2012 la sostituzione delle vecchie lampade con quelle ad alta efficienza energetica per tutte le abitazioni e gli uffici. Un'idea ripresa dal ministro dell'Ambiente tedesco che, con una lettera diretta al Commissario europeo per l'ambiente Stavros Dimas, ha proposto la medesima iniziativa anche per il vecchio continente dove, già il Portogallo, di recente ha posto un'accise che ha più che raddoppiato il costo delle lampade a incandescenza. Gli ha fatto eco il suo collega australiano con una proposta ancora più innovativa e netta: messa al bando di tutte le lampade ad incandescenza.

Entro il 2010 il governo australiano si impegnerà a sostituire progressivamente in tutto il Paese le vecchie lampadine con quelle di nuova generazione a basso consumo. Una scelta impegnativa e coraggiosa che trova gran parte dei produttori pronti a cogliere le sfide provenienti dal mercato, studiando e proponendo prodotti sempre più eco-compatibili. Le lampadine, oggetto della direttiva europea e del decreto legislativo 151/05 sui rifiuti apparecchiature elettriche e elettroniche (Raee), immesse annualmente sul mercato italiano sono circa 120 milioni di pezzi tra lampadine a fluorescenza, a ioduri metallici e neon. Oltre alla pericolosità hanno, inoltre, la caratteristica della fragilità essendo costituite per il 90% da vetro. Per questo motivo il 70% dei produttori che operano nel mercato italiano si sono già associati nel Consorzio per il Recupero e lo Smaltimento di Apparecchiature di Illuminazione denominato Ecolamp.

«Siamo tutti pronti in attesa della pubblicazione dei primi decreti – ha dichiarato Paolo Colombo, direttore generale del consorzio in un intervento al Sep (Salone delle ecotecnologie) - condizione indispensabile perché il sistema parta. Abbiamo costituito anche il centro di coordinamento, organismo disciplinato dal decreto istitutivo del registro, del cui comitato direttivo fanno parte cinque rappresentanti dei consorzi più grossi. Purtroppo il decreto base, che è quello del registro nazionale dei produttori, si trova ancora nella fase di esame alla conferenza stato-regioni prevista per oggi e ancora una volta rinviata. Ci domandiamo – conclude Colombo - come il sistema possa davvero partire entro il 30 giugno come stabilito dall'ultimo decreto di proroga».  Lunedí 23.04.2007

da Villaggio Globale


Fonte: Affari Italiani il primo quotidiano on line
canali.libero.it/affaritaliani
357  General Category / Diagnostica / Come scoprire se si è allergici ai metalli inserita:: Agosto 11, 2008, 12:49:22 pm
Post del 12/08/06

Ci sono dei soggetti che sono allergici ai metalli e quindi sarebbe prudente eseguire i test e gli esami per verificare questa possibilità.

Il patch test é il classico test di reattività allergica che si effettua applicando la sostanza sospetta sulla cute per alcune ore o giorni. Se l’antigene é in grado di evocare una risposta allergica sulla pelle si osserva la formazione di un ponfo o reazione bollosa da cui viene stimata la gravità dell’allergia. Molte sostanza possono essere verificate con questa semplice procedura, che rappresenta un semplice ed economico sistema di screening. Esiste una “serie odontoiatrica” che contiene molti degli antigeni derivanti dai materiali odontoiatrici. Rimane da notare che non tutte le reazioni immunologiche implicano una reazione epicutanea, da cui il significato parziale degli esiti negativi a questo test

Il test MELISA (Memory Lymphocyte Immuno Stimulation Assey) è attualmente la metodica analitica più sofisticata per la determinazione della reattività immunologica ai metalli. Rileva direttamente la presenza di cellule del sistema immunitario capaci di attivarsi in presenza di tracce del metallo e creare reazioni di ipersensibilità sia locali che sistemiche. Può essere utilizzato per studiare pressochè qualsiasi metallo ed é normalmente impiegato per determinare l’immunocompatibilità individuale ai metalli protesici odontoiatrici ed ai componenti dell’amalgama.

Questi test dovrebbero farli in quasi tutti gli ospedali (almeno il primo).
L'allergologo potrà prescriverli ed indicarvi dove farli. Per quanto riguarda i costi credo siano mutuabili. Chiunque avesse ulteriori informazioni a riguardo è pregato di postarle.
358  General Category / Inquinamento Ambientale, Nanoparticelle, ecc. / I rischi del bruciare i rifiuti inserita:: Agosto 11, 2008, 12:40:35 pm
Post del 21/07/07

«Gli inceneritori  sono impianti di combustione che bruciano rifiuti solidi urbani (RSU). Il contenuto di azoto, zolfo, cloro e metalli pesanti negli RSU è ben più rilevante di quello presente nei combustibili fossili convenzionali.

Di conseguenza, la combustione di RSU produce una varietà e una quantità di metalli e di inquinanti organici "persistenti" - come gli Idrocarburi Policiclici Aromatici (IPA ), i tristemente noti policlorobifenili (PCB ) e le diossine - i cui effetti sulla salute e sulla mortalità, sia a lungo termine (effetti cancerogeni e/o mutageni), sia a breve termine (avvelenamento), sono drammatici.

Tali sostanze, a causa della loro stabilità e scarsa reattività, persistono a lungo nell'ambiente e si accumulano nell'aria, nell'acqua e nel suolo, contaminandoli.

A tutt'oggi non è facile effettuare l'analisi in continuo delle diossine e dei metalli e degli IPA; tale analisi richiede infatti lunghe metodiche di campionamento a esclusivo appannaggio di competenze tecniche sofisticate, pertanto costose e di difficile acquisizione.

Gli eventuali danni non sono da poco. Per ricordarne qualcuno. L'esposizione per brevi periodi ad alte concentrazioni di diossine porta eruzioni cutanee e alterazione delle funzioni epatiche. L'esposizione per lunghi periodi di tempo a concentrazioni più basse si associa invece a disturbi del sistema immunitario, riproduttivo, endocrino e nervoso.

Lìimpatto sanitario del piombo è legato a effetti a carico di diversi sitemi, tra cui quello nervoso, cariocircolatorio, urinario e riproduttivo. Di particolare interesse è l'effetto che interessa lo sviluppo cognitivo e comportamentale dei bambini, anche a basse concentrazioni.»

Antonio Cavaliere, Il mucchio selvaggio, Napoli 2006, p 97

Le cose scritte da Antonio Cavaliere, esperto di impianti per il trattamento dei rifiuti a proposito delle emissioni degli inceneritori ,sono particolarmente significative dal momento che Cavaliere è comunque favorevole al loro uso, visto che studiarli è progettarli è il suo lavoro all'università...

Fonte: ecoalfabeta.blogosfere.it


PER APPROFONDIMENTI:
Dove finiscono i rifiuti 1
Dove finiscono i rifiuti 2
Dove finiscono i rifiuti 3
359  General Category / Inquinamento Ambientale, Nanoparticelle, ecc. / Crescita dei tumori a livello di epidemia inserita:: Agosto 11, 2008, 12:25:14 pm
Post del 04/06/07

L'indagine de L'Espresso

Sempre di più i veleni che si disperdono nell'aria, nell'acqua e nel terreno: dal traffico all'inquinamento. Le angoscianti statistiche   

ROMA - «In Italia la crescita dei casi di tumori è a livelli da epidemia». Così «L'Espresso», in un articolo che sarà pubblicato nel numero in edicola venerdì. Basta guardare i numeri «e confrontare i dati degli anni Ottanta con le analisi più recenti- segnala il settimanale- tra il 15 e il 20% in più i casi di linfomi e leucemie; i mesoteliomi che esplodono (più 37% nelle donne e più 10 negli uomini); poi la mammella (più 27), il cervello (tra l'8 e il 10), il fegato (tra il 14 e il 20)». Se si guarda ai bambini, «la statistica diventa angosciante- aggiunge l'Espresso- il confronto tra la fine degli anni Settanta e la fine degli anni Novanta mostra risultati spietati». Usando come campione la Regione Piemonte, «si scopre un'impennata del 72% del neuroblastoma, del 49% nei tumori del sistema nervoso centrale, del 23% per le leucemie».

Dove aumentano i casi di cancro? «In tutta Italia- indica l'articolo- con una concentrazione micidiale in 54 aree che comprendono 311 comuni». Queste zone di crisi «disegnano una radiografia della Penisola avvelenata che corre da Pieve Vergonte, un paese all'ombra della fabbrica Enichem nel profondo Nord della provincia di Verbania, alla punta inferiore della Sicilia, con Gela e il suo petrolchimico voluto da Enrico Mattei per regalare un futuro industriale all'isola». Una «via Crucis che segna sempre nuove tappe, perchè traffico automobilistico e impianti di riscaldamento diffondono minacce crescenti nei centri urbani congestionati, perchè proliferano ovunque nuovi strumenti tecnologici di cui si ignorano i danni a lungo termine e perchè la devastazione dei suoli provocata da discariche clandestine immette nella catena alimentare sostanze nocive che finiscono sulla tavola degli italiani».

I VELENI - Addirittura, riferisce 'l'Espresso', secondo il ministero dell'Ambiente i veleni che si disperdono nell'aria, nell'acqua e nel terreno «partono da una galassia di 9 mila piccole Seveso, intorno alle quali rischiano la contaminazione dai sei agli otto milioni di abitanti». Ma l'onda lunga di questa contaminazione, «attraverso l'inquinamento delle falde che portano l'acqua nelle nostre case, della catena alimentare, delle nubi tossiche che si spostano coi venti, riguardano, di fatto, tutti noi». «Chi vive in una città inquinata ha un 25% di rischio in più di avere un tumore al polmone, chi fuma ha un rischio del 900% in più- sintetizza all'Espresso Annibale Biggeri, epidemiologo dell'Università di Firenze- tuttavia, al traffico e all'inquinamento siamo esposti tutti e quindi, benchè il rischio individuale sia basso, l'impatto dell'inquinamento sulla salute pubblica è tutt'altro che irrilevante. E contrariamente al fumo è anche involontario».

Secondo le stime di Paolo Crosignani, epidemiologo dell'Istituto dei tumori di Milano, nel capoluogo lombardo «dei circa 900 tumori al polmone all'anno, più di 200 sono da attribuire alle polveri generate dal traffico e dai riscaldamenti- riferisce l'Espresso- ma il rapporto più allarmante è stato presentato l'anno scorso dall'Ufficio ambientale dell'Organizzazione mondiale della sanità di Roma, che nelle 13 città più grandi d'Italia ha stimato 8 mila morti all'anno per gli effetti cronici dell'inquinamento atmosferico, di cui una parte non irrilevante viene giocata dai tumori ai polmoni (750 casi all'anno) e alle vie respiratorie, leucemie da benzene e linfomi».

ONDE ELETTROMAGNETICHE - Ce n'è anche per le onde elettromagnetiche. «L'aumento delle leucemie infantili potrebbe essere collegato all'esposizione cronica ai campi elettromagnetici, sia a quelli ad alta frequenza dei ripetitori radiofonici e televisivi, sia a quelli a 50 Hertz delle linee elettriche- scrive l'Espresso- il condizionale, in questo caso, è d'obbligo». Per verificare questa ipotesi Pietro Comba, direttore del reparto di Epidemiologia ambientale dell'Istituto superiore di sanità, «sta conducendo uno studio su 354 abitanti di Longarina (Ostia Antica) le cui case distano meno di cento metri da un elettrodotto- riferisce il settimanale- una prima parte dell'analisi ha riscontrato un piccolo aumento di tumori, sia leucemie, al pancreas e allo stomaco, nella popolazione più vicina alla linea elettrica». Fra qualche mese saranno disponibili anche i dati sugli altri disturbi. E passando ai campi ad alta frequenza, «qualche sospetto aleggia anche sull'uso intensivo dei telefonini, sospettati dei tumori al cervello, al nervo acustico e alle ghiandole salivari, e sui quali è in corso lo studio Interphone, coordinato dall'Agenzia del cancro di Lione e di cui si aspettano i risultati per la fine dell'anno».

AREE A RISCHIO - Aree siderurgiche e chimiche, porti e raffinerie: qui si concentrano gli eccessi di mortalità per malattie respiratorie, per tumori alla laringe e ai polmoni, al fegato, alla vescica, leucemia e linfomi, riferisce l'articolo. «Lo raccontano gli studi sempre più numerosi sulle acciaierie di Genova, Piombino e Taranto, sui petrolchimici siciliani di Gela, Priolo e Augusta- elenca il settimanale- così come sulle raffinerie di Sarroch, Porto Torres e Portoscuso in Sardegna». La mappa d'Italia »si riempie di zone rosse- si legge nell'articolo- alcune retaggio di scelte industriali che appartengono al passato, altre invece ancora attive». Quante? «Le aree critiche destinate alle bonifica, sono 54 a livello nazionale, per un totale di 311 comuni- elenca Comba all'Espresso- a queste si aggiungono migliaia di altri siti che compongono una fitta geografia del rischio, fatta soprattutto da impianti chimici, siderurgici, discariche e siti di produzione dell'amianto». La faccenda «è terribilmente complicata- riconosce l'Espresso- anche dal fatto che, in genere, il tumore colpisce decenni dopo l'esposizione pericolosa, e questo non facilita il lavoro». Il caso esemplare è l'amianto, «che può provocare il mesotelioma quarant'anni dopo- spiega Benedetto Terracini, decano degli epidemiologi ambientali e direttore di Epidemiologia & Prevenzione- l'Italia, pur avendo bandito nel 1992 questa fibra, continua ad avere un migliaio di morti l'anno». Secondo il Registro nazionale mesoteliomi, i morti dovrebbero cominciare a calare fra cinque-dieci anni, ma dal 1970 a oggi l'amianto ha falciato almeno 30 mila vite, conclude l'Espresso. (25 maggio 2007)
 
Fonte: corriere.it
360  General Category / Inquinamento Ambientale, Nanoparticelle, ecc. / Chi lotta contro l'inquinamento è un oscurantista inserita:: Agosto 11, 2008, 12:17:12 pm
Post del 15/05/07

Un mio amico mi ha fatto notare l'articolo di cui vi posto il link. In questo articolo di presentazione di un nuovo movimento, chi lotta come me e come tanti, ognuno con i propri mezzi e possibilità, contro l'inquinamento ambientale e ne denuncia i gravi pericoli per la salute della flora e della fauna, oltre al deturpamento estetico del territorio in molti casi è solo un OSCURANTISTA NEMICO DEL PROGRESSO!

QUESTO l'articolo che vi invito non solo a leggere, ma anche a fissarvi bene in mente, o a segnarveli sugli appunti i nomi e cognomi di quei grandi scienziati che hanno fondato il movimento "Galileo 2001 per la libertà e la dignità della Scienza"

Riporto solo alcune frasi interessanti e i grandi nomi che hanno aderito:Un fantasma si aggira da tempo nel Paese, un fantasma che sparge allarmi ed evoca catastrofi, terrorizza le persone, addita la scienza e la tecnologia astrattamente intese come nemiche dell'Uomo e della Natura e induce ad atteggiamenti antiscientifici facendo leva su ingiustificate paure che oscurano le vie della ragione.
Questo fantasma si chiama oscurantismo. Si manifesta in varie forme, tra cui le piú pericolose per contenuto regressivo ed irrazionale sono il fondamentalismo ambientalista e l'opposizione al progresso tecnico-scientifico. Ambedue influenzano l'opinione pubblica e la politica attraverso una comunicazione subdola: l'invocazione ingiustificata del principio di precauzione nell'applicare nuove conoscenze e tecnologie diviene una copertura per lanciare anatemi contro il progresso, profetizzare catastrofi, demonizzare la scienza.


Ricordatevi delle persone scritte qui sotto quando facendo il mineralogramma vi verranno riscontrate varie intossicazioni croniche da metalli tossici, quando riuscirete a fare analisi tossicologiche e vi troveranno valori altissimi di sostanze tossiche.
Pensate a loro quando in famiglia qualcuno che non ha mai fumato una sigaretta in vita sua si ammalerà di cancro ai polmoni, pensate a quante polveri sottili avrà respirato vivendo dove è attivo un inceneritore.

Membri Fondatori
Franco Battaglia, Università di Roma Tre
Carlo Bernardini, Università di Roma "La Sapienza"
Tullio Regge, Premio Einstein per la Fisica
Renato Angelo Ricci, Presidente onorario Società Italiana di Fisica; già Presidente Società Europea di Fisica
Giorgio Salvini, già Ministro della Ricerca Scientifica; Accademia dei Lincei
Gian Tommaso Scarascia Mugnozza, Professore emerito, Università della Tuscia; già Presidente della Conferenza dei Rettori; Accademia Nazionale delle Scienze
Ugo Spezia, Segretario Generale Centro Internazionale per la Documentazione e l'Informazione Scientifica (CIDIS)
Umberto Tirelli, Direttore del Dipartimento di Oncologia Medica dell'Istituto dei Tumori di Aviano (Pordenone)


Membri del Comitato Promotore
Franco Bassani, Presidente Società Italiana di Fisica
Argeo Benco, già Presidente Associazione Italiana di Radioprotezione
Paolo Blasi, già Rettore Università di Firenze
Edoardo Boncinelli, Istituto San Raffaele, Milano
Nicola Cabibbo, Istituto Nazionale di Fisica Nucleare
Luciano Caglioti, Università di Roma "La Sapienza"
Cinzia Caporale, Università di Siena
Giovanni Carboni, Università di Roma Tor Vergata
Francesco Cognetti, Presidente Associazione Italiana di Oncologia Medica
Maurizio Cumo, Università di Roma "La Sapienza"
Guido Fano, Università di Bologna
Gianni Fochi, Scuola Normale Superiore di Pisa, Università di Pisa
Silvio Garattini, Istituto Mario Negri, Milano
Silvio Monfardini, Direttore Divisione Oncologia Medica, Ospedale Universitario di Padova
Giovanni Vittorio Pallottino, Università di Roma "La Sapienza"
Franco Panizon, Professore emerito, Università di Trieste
Ernesto Pedrocchi, Politecnico di Milano
Carlo A. Pelanda, Condirettore Globis, University of Georgia, USA
Carlo Salvetti, Vicepresidente Associazione Italiana Nucleare
Paolo Sequi, Presidente della Società Italiana per la Scienza del Suolo
Angelo Spena, Università di Verona
Paolo Vecchia, Istituto Superiore di Sanità
Giancarlo Vecchio, Università di Napoli, Presidente Società Italiana di Cancerologia


"Hanno fatto anche questi gli appelli e comunicati stampa!!!" 
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