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Cristiana Di Stefano Forum  |  General Category  |  NOTIZIE E CURIOSITA' SU...  |  News varie ed Informazioni sui farmaci per evitare problemi (Moderatore: cristiana)  |  Discussione: LDN e Sclerosi Multipla 0 utenti e 1 Utente non registrato stanno visualizzando questa discussione. « precedente successivo »
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Autore Discussione: LDN e Sclerosi Multipla  (Letto 595 volte)
cristiana
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« inserita:: Dicembre 23, 2008, 05:07:28 pm »

Apro questo post su richiesta di altri malati di SM, che come me, hanno iniziato questa terapia.
Questo post raccoglierà informazioni trovate in internet e le esperienze  personali di chi vorrà postare.
In questo modo speriamo di renderci utili a tutti quei malati che cercano indicazioni, informazioni, esperienze, news, ecc., su questo farmaco ancora poco conosciuto in Italia anche dai neurologi.


LDN (Naltrexone a bassa dose)
Sito ufficiale italiano: http://www.ldnitalia.org/
Forum ufficiale italiano: http://akanokaci.forumup.it/?mforum=akanokaci


rappresenta attualmente l'unica speranza e l'unica risposta possibile di cura in grado di rallentare e magari anche fermare la patologia, per i malati di SM in fase SP o PP, rimasti orfani di qualsiasi cura ufficiale e quindi abbandonati a loro stessi, ai quali per i più svariati motivi, i medici hanno deciso l'interruzione e la somministrazione di farmaci ufficiali contro la SM.
Da molte testimonianze risulta che funzioni ancora meglio su chi è ancora in fase R/R.

LDN tramite la facilitazione del rilascio di endorfine beta, stimola la regolamentazione del sistema immunitario e questo dovrebbe fare in modo che la SM rimanga stabile.
Molte informazioni su studi e ricerche mediche sono state riportate in questo post e tradotte dal forum americano, da Emiliano che interloquisce e riceve risposte direttamente dai neurologi d'oltre oceano, quando da lui interpellati.

LDN non deve essere assunto se si è in cura con immunosoppressori, immunomodulatori, con farmaci contenenti codeina o oppiacei come alcuni sciroppi e lassativi, non si deve bere alcoolici, assumere droghe... insomma se non si è sicuri prima di assumere altri farmaci contemporaneamente bisogna informarsi.
Gli effetti collaterali riscontrati sono minimi e non sono molti quelli che li accusano. Per lo più avvertono difficoltà ad addormentarsi o disturbi nel sonno, irritabilità, accentuazione della spasticità e rigidità in chi già ne soffre e altri piccoli disturbi che si attenuano con il proseguire della cura e l'aggiustamento della dose.
LINK SU STUDI AMERICANI:
http://www.ldners.org/
http://www.lowdosenaltrexone.org/ldn_and_ms.htm
Dr. Gluck che ha messo il sito www.lowdosenaltrexone.org a disposizione ha detto che i medici tendono a capire che il naltrexone, farmaco approvato da anni dal FDA a 50 mg, non nuoce a 4,5 mg e che in oltre 20 anni di uso diffuso questi bassi dosaggi non ha dato dei problemi mentre ha dato invece tanti benefici a tantissime persone. Parlano di oltre 4000 persone iscritte al sito americano ad esempio che scambiano le loro esperienze. In merito a testimonianze che vanno oltre l'esperienze personali potete vedere i discorsi fatti da vari medici durante le conferenze LDN su YouTube.com, questi medici parlano dei tanti pazienti trattati con LDN con i vari risultati obiettivi degli esami oltre allo stato clinico.
I filmati dalla terza e quarta conferenza sono stati fatti da TropicalDawg pertanto digitando: LDN Conference TropicalDawg potete vedere i vari interventi. Vi lascio il link al primo intervento di Dr. Berkson per cancro e malattie autoimmuni, parte 1 di 4. Lui parla in un inglese molto chiaro e nonostante parli soprattutto di cancro e malattie autoimmuni in generale dà molte informazioni specifiche sui risultati ottenuti con i suoi pazienti.
http://www.youtube.com/watch?v=WqRwXEnPYKk...re=channel
Anche Dr. Skip offre delle statistiche in base al suo bacino di utenza di LDN. Un altro medico dall'Irlanda invece parla di sm ma ha un accento piuttosto stretto. Come dati concreti consiglierei prima Berkson, e vero che non abbiamo malattie tumorali ma abbiamo comunque una malattia autoimmune e lui parla anche di questo.
Navigando oltre trovate quindi ancora più dati proprio di "hard evidence".

Ecco alcune informazioni per poter iniziare con questo farmaco.
Occorre la ricetta del medico, va bene anche il medico di famiglia se il neurologo non se la sente di prescriverlo, dato che non è un farmaco ufficiale per la SM (i neurologi dei centri ufficiali di solito non sono autorizzati a prescrivere farmaci diversi da quelli riconosciuti dall'ospedale), che dovrà prescrivere ANTAXONE (della ZAMBON ITALIA s.r.l.) 10FL 50MG/10ML N. 1 CONF.
Si aquista in qualsiasi farmacia, una confezione costa € 26,75 e dura qualche mese. Una volta aperto il flaconcino va tenuto in frigorifero ed agitato leggermente prima dell'uso.
Posologia: Si assume per via orale, per mezzo di una siringa da insulina (1ml) priva di ago e si spruzza in bocca, meglio direttamente in gola, così si sente meno il gusto amarognolo.
Si inizia riempiendo 4 tacche della siringa (2mg). Ogni 7 giorni si aumenta di 1 tacca, fino a che non si raggiunge la dose massima di 9 tacche (4,5mg). Se sopraggiungono disturbi come aumento della rigidità si può tornare alla dose di 6 tacche (3 mg), ma di solito la rigidità sembra aumenti ai maschi, mentre le donne sopportano bene la dose massima.
Per evitare che si cancelli il segno della dose sulla siringa io ci ho marcato la riga con un taglierino ed ho rafforzato il segno con un pennarello indelebile a punta fine, cioè quello che uso per scrivere sui CD. Dopo ogni somministrazione chi vuole può sciacquare la siringa sotto il rubinetto facendo entrare ed uscire acqua per 3-4 volte, serve solo per ripulirla un po', così come quando si lava un bicchiere usato

Da qualche tempo c'è una farmacia a Torino che prepara le capsule di LDN in quantità e dosaggio richiesto  perchè sta per iniziare una sperimentazione. Ecco la lettera di un responsabile di detta farmacia, copiato da un post di un forum in internet:
"Buongiorno,
siamo una farmacia di Torino, che da tempo segue l'argomento SM, e collabora con l'ospedale San Luigi di Orbassano (centro di riferimento per SM in Piemonte) per la preparazione di 4-aminopiridina (e 3,4 diaminopiridina).
Il reparto per la terapia SM (referente Prof. Bertolotto)
sembra finalmente voler sperimentare il Naltrexone a Basso Dosaggio.
La settimana prossima, dopo mesi di attesa, riceveremo dall'Inghilterra, 25 grammi di Naltrexone Cloridrato puro ad uso farmaceutico (di produzione inglese).
Saremo pertanto in grado di preparare capsule al dosaggio richiesto dagli specialisti.
Spero che questa mia comunicazione possa essere d'aiuto.

Cordialmente
Alberto Paggi"


Copio la mail di chi ha contattato i farmacisti per richiedere LDN, dalla quale si possono leggere ulteriori informazioni.

"Buongiorno,
La ringrazio per la telefonata.
Le confermo la possibilità di utilizzare l'eccipiente più consono.
Il naltrexone cloridrato è di produzione inglese (non importato dall'est!), con certificato di analisi che ne attesta la purezza e qualità farmaceutica.
Le confermo il prezzo per 60 cps da 3 mg: 27,79.
Spedizione SDA: 7,50
Trova di seguito i nostri riferimenti per le diverse tipologie di pagamento.
Cordiali Saluti
Alberto Paggi"

Farmacia Piazza Villari
Via Foligno, 69
10149 Torino, Italy
Tel./Fax  +39.011.229.61.24 


---------------------------

Spero di aver riportato informazioni giuste ed esaustive, nel caso avessi commesso errori avvisatemi che correggo.
« Ultima modifica: Settembre 30, 2009, 07:29:36 pm da cristiana » Registrato

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« Risposta #1 inserita:: Gennaio 19, 2009, 02:56:50 pm »

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« Risposta #2 inserita:: Agosto 08, 2009, 12:16:52 am »

Un nuovo farmaco contro la SM? Sul naltrexone servono più studi

Intervista

Può essere efficace l’uso del naltrexone a basso dosaggio come terapia della sclerosi multipla?
Agli interrogativi dell’ambiente scientifico internazionale ha iniziato a dare una risposta nel 2008 la dottoressa Maira Gironi, giovane ricercatrice milanese, che ha coordinato uno studio pilota sul farmaco finanziato dalla Fondazione Italiana Sclerosi Multipla, recentemente pubblicato sulla rivista scientifica Multiple Sclerosis (2008; 14: 1076-1083). Il lavoro, svolto sotto la supervisione scientifica del professor Giancarlo Comi e del dottor Gianvito Martino e a cui ha dato un contributo fondamentale nell’analisi e rielaborazione dei dati il dottor Filippo Martinelli, dell’Istituto Scientifico San Raffaele di Milano, è il primo studio sull’uso del naltrexone a basso dosaggio su persone con SM condotto allo scopo di documentare in maniera inequivocabile la sicurezza ed efficacia del farmaco. Finora, infatti, i numerosi studi clinici e preclinici miravano a verificare e documentare l’efficacia e la sicurezza del farmaco nel trattamento delle tossicodipendenze, visto che il naltrexone era conosciuto solo per il suo impiego – con un dosaggio di 50 mg al giorno – sulle persone che fanno abuso di sostanze stupefacenti e di alcool. Il lavoro della dottoressa Gironi e del dottor Martinelli Boneschi prende come presupposto le scoperte di precedenti studi americani e inglesi, i quali avevano evidenziato che, prescritto a un basso dosaggio (4 mg), il farmaco non agirebbe più da antagonista ma da agonista, stimolando un aumentato rilascio degli oppiacei endogeni come le endorfine (molecole che svolgono un’importante azione immunomodulante a livello umorale e cellulare, agendo anche a livello dei linfociti T). La dottoressa Gironi svolge attualmente attività clinica e di ricerca presso l’Istituto Scientifico San Raffaele e la Fondazione Don Gnocchi di Milano, ha partecipato e pubblicato numerosi lavori scientifici sulla SM, trattando sia argomenti prevalentemente clinici sia ricerca di base. Il dottor Filippo Martinelli Boneschi, ha esercitato attività di ricerca all’estero e in Italia, dove attualmente ricopre il ruolo di «clinical scientist » all’Istituto di Neurologia Sperimentale dell’Istituto Scientifico San Raffaele, e vanta numerose partecipazioni a congressi, corsi di aggiornamento e stesura di lavori che vanno dalla genetica alla epidemiologia della SM. Con entrambi abbiamo approfondito le conoscenze sullo studio per sapere di più sulle eventuali potenzialità del naltrexone nel trattamento della SM.

Quali centri e quante persone hanno partecipato al vostro studio?
«Si tratta di uno studio di fase II, multicentrico, realizzato grazie al finanziamento della FISM, ed è stato condotto su 40 persone con sclerosi multipla primariamente progressiva (SMPP) in quattro centri del Nord Italia (Istituto Scientifico San Raffaele di Milano, Fondazione Don Gnocchi di Milano, Ospedale Antero Micone di Genova ed Centro Studi SM – Azienda Ospedaliera di Gallarate, Varese). Per sei mesi le persone partecipanti allo studio hanno assunto il naltrexone al dosaggio iniziale di 2 mg. per le prime due settimane, e successivamente di 4 mg al giorno».

Quali erano gli obiettivi?
«L’obiettivo primario di questo studio pilota era verificare se l’uso del naltrexone a basso dosaggio fosse sicuro e ben tollerato dalle persone con sclerosi multipla. Un secondo obiettivo era invece quello di verificare se il farmaco portasse benefici su alcuni sintomi tipici della malattia, tra cui spasticità, dolore, stanchezza e depressione, valutati con scale specifiche. Ultimo scopo, ma non di minore importanza, era verificare l’azione del naltrexone sul sistema degli oppioidi endogeni, tramite periodici dosaggi di sangue di beta endorfine (BE)».

Quali sono i benefici mostrati dal farmaco?
«Lo studio ci ha fornito elementi interessanti: dopo sei mesi dall’assunzione del farmaco, infatti, si è potuta notare una riduzione della spasticità muscolare ed un parziale beneficio in un sottogruppo di pazienti anche sul livello di fatica secondario ad SM. Dai periodici prelievi del sangue, inoltre, è emerso che il meccanismo di azione del naltrexone sarebbe proprio dovuto all’aumento delle beta endorfine. Considerando quindi l’attività immunomodulante delle BE, è ragionevole supporre che questa terapia possa essere sperimentata anche in altre forme di sclerosi multipla».

Quali sono stati gli effetti collaterali che si sono manifestati con maggiore frequenza?
«Per verificare gli eventuali effetti collaterali, durante lo studio i partecipanti sono stati sottoposti a periodiche visite cliniche ed ematochimiche. Fra gli effetti riportati più frequentemente si sono annoverati sonnolenza, diminuzione dei globuli bianchi, aumento transitorio degli enzimi epatici ed infezioni delle vie urinarie: non tali, comunque, da interferire con lo svolgimento delle attività quotidiane. Per quanto riguarda
invece l’andamento dello studio, delle 40 persone coinvolte solo cinque lo hanno interrotto precocemente, a causa di diversi motivi: a) violazione del protocollo, poiché la persona in questione aveva assunto farmaci contenenti sostanze oppiacee durante lo studio, b) enuresi notturna (perdita involontaria delle urine di notte), c) iperbilirubinemia senza alterazione degli enzimi epaticirasso all’, d) insufficienza renale in paziente portatore di rene policistico, e) marcato peggioramento della sintomatologia neurologica (diminuzione di forza agli arti di sinistra)».

Alla luce dei risultati ottenuti, il vostro gruppo proseguirà gli studi con naltrexone?
«I risultati sono stati positivi, quindi ci suggeriscono che vale la pena andare oltre l’attuale studio pilota e dare una definitiva spiegazione biologica ai meccanismi di azione del naltrexone. È fondamentale studiare il farmaco dal punto di vista clinico con uno studio su un numero ampio di pazienti ed in doppio cieco per distinguere l’effetto reale dall’effetto placebo. In altre parole, i dati emersi da questa sperimentazione indicano che il naltrexone a basso dosaggio è relativamente sicuro e ben tollerato dalle persone con sclerosi multipla primariamente progressiva (SMPP) e che esiste la necessità di ulteriori approfondimenti allo scopo di valutare le reali potenzialità di questo trattamento».

Fonte: aism.it
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« Risposta #3 inserita:: Ottobre 19, 2009, 11:53:54 pm »

19/10/09

MEDICINA PER LA SM FAREBBE RISPARMIARE MILIONI AL SISTEMA SANITARIO NAZIONALE
Traduzione di Emiliano Marchi del sito LDN Italia

La vita di 100.000 ammalti di sclerosi multipla potrebbe migliorare tantissimo nel Regno Unito mentre il sistema sanitrario nazionale risparmierebbe 300 milioni di sterline all'anno.

L'appunto arriva dal movimento di ricerca di LDN argomento della prima settimana internazionale di LDN che comincia oggi.

LDN o Naltrexone a basso dosaggio e' gia' disponibile per il sistema sanitario ma non tutti i medici sono preparati a prescriverlo per il trattamento della SM.

Il Naltrexone e' gia' stato approvato dalla fda per trattare la dipendenza da alcool e droghe, LDN utilizza l'1% di quella dose per trattare la SM.

L'ammalata di SM Linda Elsegood, ha fondato il movimento di ricerca pr LDN per iniziare la campagna per un trial clinico e ha gia aiutato piu' di 5000 persone nel regno nito migliorando la loro vita.
 "Il naltrexone e' una medicina poco costosa e facile da produrre ma ancora sprovvista di licenza e approvazione" dice la Elsegood. Il problema principale sono le compagnie farmaceutiche che non investono fondi perche'non ci sono guadagni in vista per loro.
 
LDN puo' trattare i sintomi della SM, senza effetti collaterali e a meno prezzo delle medicine in uso per la SM.
Un anno di trattamento costerebbe circa 180 sterline mentre un anno di interferone costa al sistema sanitario 10.000 sterline.


La societa inglese per la SM crede che ci siano 100,000 affetti nel Regno Unito ma la stima attuale e' almeno del doppio.
 
Le ricerche fatte dal centro per LDN suggerisce al sistema nazionale che potrebbe risparmiare 300 milioni di sterline all'anno utlizzando la prescrizione di LDN.

La stima considera il costo per medicazioni, trattamento e controllo della disabilita'.
"Noi crediamo che il risparmio sia molto piu' alto,vicino al miliardo dice la Elsegood, aggiungendo che il trial costerebbe circa 2 milioni di sterline e ne trarrebbero vantaggio i malati di SM, le loro famiglie e il sistema sanitario nazionale.

Dati accurati sul trattamento della SM sono difficili da dimostrare, ma non c'e' prezzo per pagare le centinaia di ammalati che hanno visto cambiare la oro vita dal trattamento con LDN.
 
Noi spingiamo perche' il Governo finanzi questo trial, non solo per la SM ma anche per il crohn, il cancro e le altre patologie.
 
La prima settimana internazionale di LDN sara' in voga dal 25 ottobre 2009.


Fonte: http://www.nursinginpractice.com/default.asp?title=MSdrugcouldsaveNHSmillions&page=article.display&article.id=18962
http://www.ldnresearchtrust.org/
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