Autore Topic: Le condizioni ambientali minacciano i bambini  (Letto 9775 volte)

cristiana

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Le condizioni ambientali minacciano i bambini
« il: Giugno 14, 2011, 11:36:12 »
21-05-11

I tumori infantili nel primo anno di vita sono aumentati in modo consistente negli ultimi 20 anni in Italia e in Europa. La loro incidenza è cresciuta dell’1% all’anno nell’Unione Europea, cioè del 20% in 20 anni, e del 3% l’anno in Italia.

 A spiegarlo è Ernesto Burgio, coordinatore del Comitato Scientifico dell’Associazione dei medici per l’ambiente, che con Giuseppe Masera, professore di clinica pediatrica alla Bicocca, ha presentato uno studio sul cancro, bambini e fattori ambientali, al primo meeting internazionale su bambino e ambiente organizzato dalla società italiana di pediatria a Firenze.

Sotto accusa ci sono alcuni inquinanti che si respirano come benzene, metalli pesanti e il particolato ultrafine che si può inalare nel traffico o vicino gli inceneritori. «Abbiamo rilevato un aumento dell’incidenza dei tumori - precisa Burgio - nel primo anno di vita. Non si tratta solo di leucemie, ma anche di linfomi (+4%) e tumori solidi, come in neuroblastoma o alcuni tipi di sarcomi che prima non si avevano nell’infanzia».

Le cause di questo incremento sono da imputarsi all’esposizione ad alcune sostanze ambientali sia durante la gravidanza, che prima del concepimento nei genitori. «Si è scoperto che alcune malattie possono avere un’origine embriofetale - continua Burgio - il dna non è l’unico fattore di trasmissione ereditaria, ma c’è anche l’epigenoma, una specie di software del dna le cui alterazioni si trasmettono anche al genoma dei gameti, cioè ovuli e spermatozoi, i quali a loro volta trasmettono queste mutazione al futuro bambino».

Altro momento fondamentale è quello dello sviluppo dell’embrione nei nove mesi di gestazione.
«Alcuni inquinanti - prosegue - dalla placenta possono passare al feto, cambiando il suo epigenoma, proprio nel momento in cui si formano i suoi organi e tessuti». A provocare questi effetti possono essere il benzene, «i pesticidi, il baygon, i metalli pesanti, e le particelle ultrasottili del particolato che si possono respirare nel traffico pesante o vicino gli inceneritori - conclude Burgio - bisogna proporre alle future mamme di ridurre l’esposizione al traffico veicolare e anche di far usare il meno possibile il cellulare ai minori sotto i 16 anni, perché non è ancora chiaro quali effetti possono avere nel lungo periodo le onde emesse da questi apparecchi».

Fonte
Cristiana

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