Autore Topic: Sclerosi multipla: studio italiano sconfessa metodo Zamboni  (Letto 11245 volte)

cristiana

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Giovedì 26 Maggio 2011  di Luigi Nervo

Sclerosi multipla:
studio italiano sconfessa metodo Zamboni

La sclerosi multipla non sarebbe collegata all'insufficienza cronica venosa cerebrospinale, CCSVI
. Lo sostiene uno studio condotto all'università Tor Vergata di Roma da una equipe coordinata dal professor Diego Centonze che in pratica sconfessa le teorie del chirurgo vascolare Paolo Zamboni, il quale sostiene che la causa sarebbe un'anomalia del flusso di sangue dovuto a restringimenti delle principali vene del sistema nervoso centrale, quelle che collegano il cuore al cervello.

Zamboni, insieme al neurologo bolognese Fabrizio Salvi, aveva notato che molti pazienti affetti da sclerosi multipla avevano i vasi sanguigni ostruiti, in particolare quelli all'altezza della giugulare e la vena del torace chiamata azygos, ed era giunto alla conclusione che con un intervento di angioplastica potevano essere ridotti i sintomi che provocano disturbi legati alla perdita di sensibilità degli arti e la difficoltà di articolare le parole o di deglutire. Con la cura non sarà possibile sconfiggere completamente la malattia, ma, secondo gli studiosi emiliani, sarebbe possibile rallentarla o addirittura fermarla.
Infatti il problema principale dei pazienti colpiti da questa patologia autoimmune è il bombardamento da parte del sistema immunitario della mielina, il rivestimento dei neuroni, con la conseguenza che, una volta scoperti, vedono ridotti gli impulsi.

Come detto, le analisi dello staff di Centonze, derivate dalla sperimentazione che ha coinvolto 84 persone con sclerosi multipla e 56 controlli sani, hanno escluso ogni correlazione tra le due patologie: «I nostri risultati - ha affermato il ricercatore - evidenziano che non c'è nessuna differenza significativa nella prevalenza della CCSVI tra i pazienti malati e i controlli ovvero è stato riscontrato un 40% di casi di CCSVI sia nei sani che nei controlli».

E, in base ai risultati, si esclude anche una correlazione tra i sintomi della CCSVI e la gravità della sclerosi multipla.

Nel frattempo, uno studio internazionale condotto Stephen Sawcer dell'università di Cambridge ha permesso di individuare 57 variazioni genetiche «fortemente associate» alla presenza della malattia.
In particolare sono stati individuati sei geni molto simili tra loro. Il prossimo  dei ricercatori americani passo sarà quello di capire come questi interagiscono con il sistema immunitario, in particolare con i linfociti T coinvolti nell'aggressione del sistema nervoso.

Fonte
« Ultima modifica: Agosto 23, 2012, 12:24:15 da cristiana »
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