Autore Topic: Chi ha detto che la puntura di una zanzara non ha mai ucciso nessuno?  (Letto 39982 volte)

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24 agosto 2010
Russia: 5 morti per virus del Nilo
Malattia finora sconosciuta nel paese

(ANSA) - MOSCA, 24 AGO - In Russia sono morte cinque persone per il virus del Nilo occidentale, una malattia finora praticamente sconosciuta nel paese. L'infezione, diffusa anche per il caldo, e' trasmessa da roditori e zanzare.

Il giornale Vremia Novostei sottolinea che le zone piu' colpite sono state la regione di Volgogrado, nel sud, con 108 ammalati, e Voronesh, nella Russia centrale, con tre casi.

Le zanzare, afferma il giornale, possono proliferare in autunno e infettare circa 2 milioni di abitanti.

Fonte: ansa.it


Venerdì 20 Agosto 2010   Scritto da Iliana Georgieva

Il virus del Nilo occidentale ha preso l'ottava vittima in Grecia


Quattro persone anziane sono morte nel nord della Grecia il 19 e 20 agosto 2010 dopo aver contratto il virus del Nilo occidentale, portando il numero totale degli incidenti mortali dalla malattia a otto, ha comunicato l'agenzia ANA MPA. Le autorità competenti hanno ribadito che tutti e quattro decessi soffrivano anche di altre malattie.
Il Centro greco per il controllo e la prevenzione delle malattie ha annunciato che, per ora è conferamto il numero di 92 persone intatte dal virus. Le autorità hanno espresso le aspettative che le zanzare killer sarebbero rimaste nel nord della Grecia fino alla metà di settembre.

Il virus del Nilo occidentale si è diffuso nel nord della Grecia e gli infettati sono stati ricoverati nelle città di Salonicco e Veria. Alcuni di quelli sono già recuperati. Per il momento, il virus non si è diffuso in Bulgaria, secondo quanto ha annunciato il ministero della Salute non si è rilevato alcun caso di virus del Nilo occidentale nel Paese.

Tuttavia, la gente non deve temere di una pandemia, siccome nella maggior parte dei casi il virus passa inosservato, ed è solo pericoloso per le persone che soffrono di altre malattie, anziani e  persone immunodepresse, comunicano i media.

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Il virus West Nile (WNV) è un virus della famiglia Flaviviridae, che si trova in entrambe le regioni tropicali e temperate. La zanzara tigre è lunga dai 2 ai 10 millimetri. È vistosamente tigrata di bianco e nero. La zanzara tigre è attiva durante il giorno, e non solamente all'alba o al tramonto. Si riscontra inoltre una sua forte resistenza a veleni comuni ed una straordinaria capacità di adattamento all'ambiente.
 
Circa il 90 per cento delle infezioni da virus West Nile nell'uomo sono senza sintomi. I sintomi dell'infezione moderata da virus del Nilo occidentale però sono rappresentati da febbre moderata dopo pochi giorni di incubazione, che dura da tre a sei giorni, accompagnata da malessere generalizzato, anoressia, nausea, mal di testa, dolore oculare, mal di schiena, mialgie (dolori muscolari), tosse, eruzioni cutanee, diarrea, linfadenopatia e difficoltà a respirare.

Contro il virus non esistono trattamenti specifici. È possibile solamente attenuare i sintomi della malattia.

Fonte


17 agosto 2009
Ricompare il virus del Nilo. Un caso a Mantova. Donazioni di sangue comunque sicure
A un anno dal primo contagio umano in Italia (che riguardò una donna di Medicina) è stato segnalato proprio in questi giorni un nuovo caso di “Virus del Nilo”, scoperto in un donatore di sangue di Mantova, che sarebbe comunque già in via di guarigione. Il “Virus del Nilo” viaggia con gli uccelli migratori. Può trasmettersi dagli uccelli ad altri animali, o all’uomo, solo attraverso la puntura di una zanzara infetta. Non può quindi trasmettersi direttamente, per altre vie, da uomo a uomo, o da animale ad altro animale. I cavalli sembrano essere le vittime più esposte a questo virus: nelle scorse settimane ne ha ucciso uno, sempre nel mantovano, e ne ha contagiato un altro a Correggio. Ne sono derivati controlli in tutti i maneggi dell’intera area. Controlli, per quanto riguarda l’uomo, sono stati disposti sul sangue donato nelle province di Mantova, Ferrara e Rovigo (controlli che comunque si effettuano di routine già dall’anno scorso, quando fu segnato il primo caso di virus del Nilo a Medicina). Le donazioni comunque continuano ad essere raccolte regolarmente, con l’unico blocco, stabilito a Reggio Emilia, per donatori che abbiano soggiornato recentemente nel Mantovano.
Fonte


31 agosto 2009
Febbre del Nilo: tre casi accertati in Emilia Romagna. Sono gravi
Come se non bastassero le appresioni per l’influenza “A”, ecco affacciarsi nella nostra regione anche la psicosi della Febbre del Nilo. Dopo avvisaglie nella vicina provincia di Mantova, ora anche in Emilia Romagna sono stati infatti segnalati tre nuovi casi di “Febbre del Nilo”, malattia neurologica (West Nile) trasmessa dalle zanzare, principalmente del genere “Cukex”. I tre nuovi casi sono stati confermati da Centro Regionale di riferimento per le Malattie Microbiologiche (Crrem) del Policlinico S.Orsola-Malpighi di Bologna.
Due casi si sono verificati nel Ferrarese, ed hanno riguardato due uomini di 72 e 62 anni ricoverati attualmente all’Arcispedale S.Anna di Ferrara; l’altro caso è invece in cura al Policlinico di Modena, e riguarda una donna mantovana di 72 anni. Le condizioni cliniche dei tre pazienti vengono definite gravi. Sono già state messe in atto dal servizio sanitario regionale tutte le misure di sorveglianza e di controllo, in collegamento con il Centro Nazionale per le Malattie Esotiche. La presenza del virus West Nile è segnalata fin dall’anno scorso in varie province del Veneto e della Lombardia, lungo l’asse del Po e nel suo Delta. Nel 2008 vi furono infatti altri tre casi di contagio umano, due ancora in provincia di Ferrara, ed uno in quella di Bologna, nessuno letale, ma in almeno due casi con complicanze piuttosto serie protrattesi nel tempo.
La problematica della Febbre del Nilo ha comportato anche limitazioni e più seri controlli nelle attività trasfusionali ed in quella della raccolta di donazioni del sangue. Già dal primo agosto, infatti, tutte le unità di sangue e gli organi donati nelle province di Ferrara, Rovigo e Mantova vengono analizzati in modo da escludere la presenza del virus e garantire la massima sicurezza del sangue da trasfondere e degli organi da trapiantare.

Il piano regionale prevede anche interventi di disinfestazione in occasione di fiere ed altre manifestazioni all’aperto con concentrazione di pubblico.

Nel Ferrarese, la zona dove per ora si registra l’incidenza relativamente maggiore d contagi, questa nuova infezione portata dalle zanzare riecheggia antichi timori legati alla malaria che fino all’immediato dopoguerra costituva ancora uno dei più comuni rischi per la salute, soprattutto delle genti del Delta e del Basso Ferrarese.

La contaminazione della Febbre del Nilo è più frequente negli animali, uccelli ed equini in particolare (nei mesi scorsi un cavallo è deceduto per questo virus, nel mantovano); il virus si mantiene nell’ambiente attraverso il continuo passaggio tra zanzare e uccelli selvatici e, occasionalmente, può essere trasmesso dalla stessa zanzara agli equini ed all’uomo. L’infezione nell’uomo è spesso asintomatica (80% dei casi) o presenta sintomi lievi aspecifici. Sono nell’1% dei casi, soprattutto in persone anziane già con deficit immunitari, si determinano sintomi più gravi di tipo neurologico (encefaliti o meningoencefaliti).
Fonte


3 settembre 2009
Febbre del Nilo: un altro caso nel rodigino
Torna a colpire la malattia neurologica West Nile. Dopo i tre casi segnalati nei giorni scorsi e riguardanti due anziani residenti nel ferrarese, ricoverati a Ferrara, e una donna residente nel mantovano, ricoverata a Modena, ora un uomo di 70 anni di Villadose (Rovigo), ricoverato in prognosi riservata nel reparto malattie infettive dell’ospedale di Rovigo, e’ risultato positivo per il virus trasmesso dalla zanzara del genere Culex. Un caso analogo era stato registrato circa un anno fa sempre nel rodigino. ”Il paziente – informa una nota dell’Ulss 18 di Rovigo – era giunto all’osservazione dei sanitari il 20 agosto per febbre in soggetto portatore di malattia epatica”. Gli accertamenti hanno rivelato ”la positivita’ per il virus West Nile. Le condizioni attuali del paziente sono stazionarie; la prognosi resta comunque riservata”.
Fonte


10 settembre 2009
Ferrara, dopo otto giorni di coma e’ morto il 71enne colpito dal virus West Nile
Era stato ricoverato il 20 agosto scorso per malattia di West Nile, Febbre del Nilo, virus trasmesso dalla zanzara principalmente del genere Culex, ma era già affetto da patologie croniche. L’ uomo, di 71 anni, è morto ieri sera nel reparto di terapia intensiva di Ferrara. La notizia è giunta oggi, attraverso un comunicato congiunto di Comune e Provincia di Ferrara, Ausl e Azienda ospedaliera.
Da fine agosto alla prima settimana di settembre nel Ferrarese quattro persone sono state colpite da meningoencefalite dovuta a virus di West Nile: due sono in fase di miglioramento dal punto di vista generale e neurologico, una terza e’ tuttora ricoverata in condizioni critiche in rianimazione. Altri casi di West Nile sono stati segnalati nei giorni scorsi nel Mantovano, nel Rodigino e a Imola.
Il virus del Nilo occidentale (noto anche con la denominazione inglese West Nile Virus) è un flaviviridae del genere Flavivirus (di cui fanno parte anche il virus della febbre gialla, il virus dell’encefalite di Saint-Louis e il virus dell’encefalite giapponese). Il suo nome viene dal distretto di West Nile in Uganda, dove è stato isolato per la prima volta nel 1937 in una donna che soffriva di una febbre particolarmente alta. In seguito è stato trovato negli uomini, negli uccelli e nei moscerini in Egitto negli anni cinquanta, diffondendosi infine anche in altri Paesi. La malattia ha un andamento endemico-epidemico ed è diffusa soprattutto in Africa , Medio Oriente, India, Europa e, più recentemente, negli Stati Uniti, dove la prima epidemia è stata dichiarata a New York nel 1999.
Le zanzare, ed in particolare il genere Culex, sono i principali vettori del virus. L’uomo e il cavallo possono ammalarsi tramite la puntura di zanzara, ma non sono a loro volta trasmettitori dell’infezione ad altre zanzare ne’ ad altre persone o ad animali. I sintomi sono rappresentati da febbre moderata dopo pochi giorni di incubazione, che dura da tre a sei giorni, accompagnata da malessere generalizzato, anoressia, nausea, mal di testa, dolore oculare, mal di schiena, mialgie (dolori muscolari), tosse, eruzioni cutanee, diarrea, linfadenopatia e difficoltà a respirare. In meno del 15% dei casi, negli anziani e nei soggetti più deboli, possono aggiungersi gravi complicazioni neurologiche quali meningite o encefalite. Generalmente il malato si rimette spontaneamente in 3-5 giorni, ma la malattia può essere anche mortale in individui anziani e immunodepressi.
Dopo i casi registrati della malattia sono gia’ state attivate diverse procedure: il Comune di Ferrara, su indicazione del Dipartimento di Sanita’ Pubblica, ha compiuto interventi di disinfestazione straordinaria a ogni segnalazione di caso; gli interventi sono stati fatti il 29 e 30 agosto e il 7 e 8 settembre e si sono aggiunti a quelli – larvicidi e adulticidi – gia’ programmati con tutti i comuni della provincia e previsti dal Piano regionale di sorveglianza. Il gruppo tecnico scientifico, previsto dal Piano di sorveglianza regionale integrata medico-veterinaria, in stretto raccordo con l’ Autorita’ sanitaria e gli Enti preposti, fin dalla primavera ha inoltre, messo in atto tutte le attivita’ di sorveglianza rivolte agli animali ed alle zanzare. Importanti le raccomandazioni per i cittadini: prima tra tutte, la protezione individuale dalle punture di zanzara, tramite l’ utilizzo di repellenti, e indumenti adeguati che lascino poche parti del corpo scoperte e proteggendo gli ambienti abitativi con zanzariere o diffusori di insetticidi.
Fonte

12 settembre 2009
Altri tre pazienti ricoverati per la “febbre del Nilo”
Sono saliti a sei i casi di “Febbre del Nilo” diagnosticati in Regione: tre a Ferrara (dove due giorni fa è deceduto un anziano di 71 anni già affetto da patologie croniche), uno a Modena e uno a Imola. “Il virus trasmesso dalle zanzare è presente solo nel bacino attorno al Po – ricorda la Regione – ma ha complicanze solo per pazienti già debilitati”. Fra le vittime, tempo fa, anche un cavallo nel mantovano.
Fonte


23 novembre 2009
West Nile: seconda vittima nel ferrarese, muore una donna di 74 anni, dopo tre mesi di agonia
Dopo tre mesi di agonia è morta nel ferrarese Franca Finessi, 74 anni: è la seconda vittima stroncata in questa zona, dall’infezione da West Nile. La donna residente a Jolanda di Savoia era ricoverata da fine agosto in stato di coma all’Ospedale Sant’Anna della città estense. All’inizio di settembre, sempre nello stesso ospedale, la prima vittima: un uomo di 71 anni di Coronella. Dall’inizio dell’anno sono 5 i casi mortali: oltre alle due vittime ferraresi, due nel Rodigino e una nel Veneziano. West Nile Disease, lo ricordiamo, è una malattia virale trasmessa da zanzare comuni, che assumono il virus dagli uccelli selvatici. L’uomo e il cavallo possono ammalarsi tramite la puntura di zanzara, ma non sono a loro volta trasmettitori della infezione ad altre zanzare né ad altre persone o ad animali. Solo in casi rari, meno dell’1%, in particolare in persone anziane e con patologie croniche, può presentarsi in forma grave. Attualmente risultano colpiti il territorio della provincia di Ferrara e parte del territorio della provincia di Bologna (Comuni di Malalbergo e Bentivoglio). Anche se il rischio di contagio tra uomo e uomo è scarsissimo, è attivo un piano di sorveglianza sul virus in Emilia Romagna e, a scopo precauzionale, nelle zone interessate tutte le unità di sangue raccolte vengono analizzate per garantire la massima sicurezza del sangue per le trasfusioni.
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« Ultima modifica: Agosto 25, 2010, 01:18:34 da cristiana »
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Re:Chi ha detto che la puntura di una zanzara non ha mai ucciso nessuno?
« Risposta #1 il: Agosto 24, 2010, 12:30:50 »
29/07/2010

La tropicalizzazione del clima determina in Europa un aumento
delle punture di insetti nocivi

Supermosche con un'attrazione particolare per il sangue umano. In estate aumentano, infatti, le persone che finiscono in ospedale (anche in gravi condizioni) a causa della puntura del Simulium posticatum, minuscolo insetto che abita le regioni rurali dell'Inghilterra, ma che ora si sta progressivamente avvicinando alle città, colonizzando aree verdi e giardini.
Vittime delle ultime ore anche alcuni vip, fra cui la giovane cantante Mollie King, e il celebre golfista, Ian Poulter.
La creatura è davvero minuscola, massimo 2 o 3 millimetri, ma procura punture assai dolorose, che possono infettarsi, tanto da dover recarsi spediti al pronto soccorso. L'aumento delle punture della Mosca Blandford (nome volgare dell'insetto), è da mettere in relazione alle particolari condizioni climatiche che stanno caratterizzando l'Europa negli ultimi giorni: il caldo e l'umidità rappresentano infatti il terreno ideale per lo sviluppo di questi ditteri.


Con loro si è constatato anche un repentino aumento di punture di zanzare, mosche dei cavalli ed esemplari di Culicoides impunctatus.
Questa la testimonianza dell'infermiera, Sara Nathan: "Due punturine di insetto alla caviglia. Mi alzo e mi ritrovo tutta la parte bassa della gamba arrossata. Dopo 48 ore il mio arto è come quello di un 'elephant man': non posso più camminare. All'ospedale i medici constatano l'infezione causata dalla puntura di un insetto, e mi sottopongono a flebo e a una potente cura antibiotica".
Secondo gli entomologi, però, il problema non è legato solo all'aumento degli insetti, ma anche al cambiamento delle abitudini dell'uomo, in seguito all'incremento delle temperature su scala globale: si sta infatti fuori di più la sera, e più spesso nel cuore di giardini dove ci sono molte fonti d'acqua, territorio privilegiato per certi tipi di insetti.
È anche una questione concernente il fatto che tutti incolpano sempre e solo le zanzare delle fastidiose punture estive, quando in realtà le specie che attaccano l'uomo sono molte di più: "Conosciamo soprattutto le zanzare", dice Stuart Hine, entomologo inglese, "ma vanno considerate anche le mosche nere, che stanno invadendo le nostre città".
In particolare, le cosiddette 'Blandford flies' sono identificabili per il loro colore nero e la forma ridotta. Sono molto attive da Maggio ad Agosto. Fanno parte della grande famiglia delle mosche nere: 1800 le specie conosciute, 11 delle quali estinte. Preferiscono il sangue umano a quello animale. Fra i loro obiettivi prediletti ci sono le caviglie e i piedi di uomini e donne. Mentre le zanzare e altri tipi di ditteri colpiscono soprattutto la sera, le 'Blandford flies' vanno avanti tutto il giorno.
Quando le loro punture vengono infettate dai batteri, possono subentrare complicazioni, comprese gravi reazioni allergiche, con difficoltà respiratorie. I batteri possono poi provocare (ma in rarissimi casi) la malattia di Lyme, un'infezione che può compromettere la salute del cuore."Più persone sono state morse da questi insetti", racconta lo studioso inglese, "e in alcuni casi si sono avute reazioni estreme con gonfiori notevoli".
L'aumento di casi di punture di insetti nocivi è verificabile un po’ ovunque: "Siamo letteralmente sommersi da pazienti colpiti da punture di insetto", dice Donna Laws-Chapman, manager al Timber Hill Health Centre di Norwich, "e molti 'morsi' erano infetti".

Anche in Italia abbiamo i cosiddetti "insetti emergenti", specie che stanno trovando sempre più spazio nei nostri ambienti a causa della tropicalizzazione dei climi. La zanzara tigre può trasmettere la Febbre del Nilo, la Dengue: nel 2007, in Romagna c'è stata un'epidemia di febbre da virus Chikungunya. Nei cani e in altri animali può causare la filaria canina e l'encefalite.

I simulidi sono una famiglia d'insetti caratterizzati da femmine tipicamente ematofaghe. Da noi sono attivi soprattutto in Pianura Padana: possono provocare eritemi e orticaria. I pappataci, infine, sono minuscole zanzare riconoscibili dalle ali disposte verticalmente sopra il corpo in posizione di riposo. La loro puntura è simile a quella delle zanzare comuni, benché più persistente e pruriginosa.

Fonte
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Re:Chi ha detto che la puntura di una zanzara non ha mai ucciso nessuno?
« Risposta #2 il: Agosto 25, 2010, 05:27:56 »
24/08/2010

Russia. Dopo caldo anomalo è allarme Virus del Nilo sul Volga
Almeno 116 casi e 5 morti

Roma, 24 ago. (Apcom-Nuova Europa) - Con l'emergenza incendi quasi rientrata, in Russia scoppia l'allarme Virus del Nilo. Almeno 116 i casi registrati nella regione di Volgograd, sul fiume Volga, e una decina nel vicino distretto di Voronezh.

Cinque i morti, sino ad ora, mentre le autorità sanitarie russe sottolineano che c'è "una crescita nel numero delle forme gravi della malattia".

La canicola che ha afflitto la Russia negli ultimi due mesi ha provocato una eccezionale proliferazione di zanzare, prime responsabili della trasmissione di questo flaviviridae della stessa famiglia della febbre gialla, che può provocare anche meningite o encefalite letali.

Le temperature attorno ai 40 gradi subentrate a un periodo di piogge hanno portato lungo il fiume più lungo d'Europa colonie di zanzare mai viste, ammettono le autorità, pur precisando che il virus del Nilo era stato identificato nella regione già negli anni scorsi, ma in forme non così virulente.

Il nome del virus viene dal distretto di West Nile, Uganda, dove fu isolato per la prima volta nel 1937. Pur restando a forte 'incidenza africana', nei decenni successivi si è diffuso anche in India, Europa e, più di recente, negli Usa. Nei giorni scorsi è stato identificato anche in Grecia, dove ha fatto almeno 4 morti. Copyright APCOM (c) 2008

Fonte: lastampa.it


26-08-10

Febbre del Nilo

La Febbre del Nilo occidentale (West Nile Disease) è una malattia infettiva di origine virale che si manifesta con danni neurologici, febbre alta e complicazioni a volte letali. Il suo nome deriva dal distretto dell’Uganda in cui nel 1937 è stato identificato per la prima volta il virus in un essere umano. Per tutto il 20esimo secolo si sono registrati molti focolai della malattia in tutto il mondo. Nel 2002 la Febbre del Nilo ha colpito gli Stati Uniti provocando un’epidemia. Il focolaio di zanzare infette fu individuato nel cuore di New York, a Central Park.

La presenza del virus nel sangue è di breve durata e spesso, soprattutto nell’uomo, ha decorso asintomatico. Solo nel 15 – 20% dei casi si manifesta dopo un periodo di incubazioni di 3-15 giorni con febbre, mal di testa,dolori articolari, mialgia, nausea e vomito. In meno di un caso su cento la malattia si manifesta con sintomi neurologici, come meningite, meningoencefalite e mielite, associati a febbre alta. In casi rari si manifesta encefalite, paralisi, disorientamento e coma.

Dopo la psicosi dilagante scatena dall’Influenza A, ora è scattata l’agitazione nel Nord-est italiano per i casi accertati di Febbre del Nilo. Anche se c’è chi ipotizza un silenzio stampa voluto, gli esperti minimizzano la portata di questi eventi. La Febbre del Nilo rimane comunque una patologia virale pericolosa in grado di provocare nelle sue forme peggiori meningite ed è per questo motivo che gli organi competenti hanno preferito dare disposizioni in materia di prevenzione.

In Italia il virus è stato isolato in Toscana nel 1998, e nel 2009 il laboratorio di virologia dell’università di Padova ne ha scoperto un nuovo ceppo mutato di cui ha sequenziato completamente il genoma .
Il virus viene trasmesso all’uomo dalla puntura delle zanzare ma anche gli uccelli, migratori o domestici, giocano un ruolo cruciale perchè permettono lo spostamento del virus dall’Africa alle zone temperate: le zanzare pungono gli uccelli migratori e asportano così sangue infetto, infettando sè stesse e ogni altro animale, uomo compreso.

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« Ultima modifica: Settembre 02, 2010, 06:29:20 da cristiana »
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Re:Chi ha detto che la puntura di una zanzara non ha mai ucciso nessuno?
« Risposta #3 il: Agosto 30, 2010, 11:57:37 »
Lunedì 30 Agosto 2010

Aumenta il numero delle persone colpite
dal Virus del Nilo occidentale in Grecia

Sono diventate 9 le vittime della febbre del Nilo in Grecia

134 sono già le persone colpite dal virus del Nilo occidentale, confermate finora dalle autorità in Grecia, dopo che sono stati scoperti cinque nuovi infettati dal virus. 9 persone sono morte in Grecia per il Virus del Nilo. Lo ha reso noto il centro per le malattie contagiose (Keelpo) citato dalla Radio Atene.


La scorsa settimana il ministro della Salute Mariliza Ksenoyanakopulu ha assicurato che attualmente non vi sono motivi di preoccupazione e che le autorità sono pronte a combattere l'infezione.  9 persone sono morte in Grecia per il Virus del Nilo.

Lo stato ha deciso di stanziare altri 250 mila euro per combattere questi insetti. Si prevede un trattamento con sostanze chimiche dal cielo delle aree nella Grecia settentrionale e, in particolare, nella parte centrale della Macedonia greca. La maggior parte dei casi di febbre del Nilo sono stati registrati nella regione di Salonicco.

E' allerta anche in Turchia per il Virus del Nilo Occidentale: molti sono infatti i contagiati e ci sarebbero già, secondo stime ufficiali, 5 morti – riporta il sito saluteme.it, il quale informa che l'epidemia ha colpito anche la Russia e si espande anche in Bulgaria, ma in questi Paesi non risultano vittime.

Fonte


27 agosto 2010

E' allerta in Turchia per il Virus del Nilo Occidentale

E' allerta in Turchia per il Virus del Nilo Occidentale, molto sono infatti i contaggiati e ci sarebbero già, secondo stime ufficiali, cinque morti.

Ricordiamo che nelle scorse settimane la Grecia era già stata colpita dal virus e c'erano stati 9 morti. A questo punto possiamo dire che tutta la zona orientale del bacino del Mediterraneo è a rischio epidemia, compresa l'Italia.

Il virus è denominato "del Nilo Occidentale" perchè isolato lì per la prima volta, a trasmetterlo all'uomo sono le zanzare e può facilmente avere sviluppo epidemico o pandemico addirittura. Ha caratteristiche simili alla febbre gialla e ha una incubazione di 3/6 giorni.

Si presenta inizialmente con astenia, febbre alta, diarrea, poi può il più delle volte sfociare in gravi meningiti o encefaliti. Purtroppo allo stato attuale delle cose non esistono vaccini o trattamenti specifici per l'uomo contro questo virus. (m.s.)

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Re:Chi ha detto che la puntura di una zanzara non ha mai ucciso nessuno?
« Risposta #4 il: Settembre 01, 2010, 10:56:16 »
01-09-10

Grecia: Virus Nilo, 11 morti
Iniziata campagna di disinfestazione aerea in regioni nord

(ANSA) - ATENE, 1 SET - Si aggrava il bilancio della infezione in Grecia del Virus del Nilo Occidentale trasmesso dalle zanzare.Malgrado l'inizio di una campagna di disinfestazione aerea nella regione settentrionale, il numero dei morti, informa il Centro malattie infettive, e' salito a 11 e i casi registrati a 150, 35 persone tuttora ricoverate, 9 in terapia intensiva. Il Virus del Nilo Occidentale viene trasmesso dalle zanzare infettate soprattutto dal sangue di uccelli migratori.


02 settembre 2010

GRECIA: VIRUS NILO;ALTRI 2 MORTI, 13 IN TUTTO, CRESCE PAURA

(ANSA) - ATENE, 1 SET - Cresce la paura in Grecia per l'infezione del Virus del Nilo Occidentale trasmesso dalle zanzare che oggi ha fatto altre due vittime portando il bilancio complessivo a 13 morti. Malgrado l'inizio di una campagna di disinfestazione aerea nella regione settentrionale, con capoluogo Salonicco, quella dove si registra la stragrande maggioranza dei casi, e il divieto alle donazioni di sangue nelle aree a piu' alto rischio, il virus continua a mietere vittime. Secondo l'ultimo rapporto del Centro per le malattie infettive (Keelpno) sono 156 i casi sinora registrati e 35 le persone attualmente ospitalizzate di cui 8 quelle nei reparti di terapia intensiva. Secondo ricercatori greci a trasmettere il virus nel Paese e' la zanzara comune, la Culex Pipiens. ''Altri due morti'' annunciano i media televisivi e online rilevando che si tratta di due persione anziane, mentre il presidente del Keelpno Giorgio Saroglou avverte che la trasmissione del virus continuera' verosimilmente ancora per tutto settembre con cinque-dieci casi al giorno. Il Virus del Nilo Occidentale, cosi' chiamato per essere stato individuato per la prima volta nell'omonima regione dell'Uganda nel 1937, colpisce il sistema nervoso centrale e puo' provocare encefalopatiti e meningoencefaliti. Viene trasmesso dalle zanzare infettate soprattutto dal sangue di uccelli migratori. Non esiste alcun vaccino e l'unica difesa e' la prevenzione dalla puntura degli insetti. (ANSA).

Fonte
« Ultima modifica: Settembre 02, 2010, 06:18:13 da cristiana »
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Re:Chi ha detto che la puntura di una zanzara non ha mai ucciso nessuno?
« Risposta #5 il: Settembre 04, 2010, 06:30:59 »
03-09-10

Grecia, Virus Nilo: salgono a 15
le vittime del morbo delle zanzare

La zanzara e il virus dell'infezione

ATENE (3 settembre) - Aumenta in Grecia il bilancio delle vittime del Virus del Nilo trasmesso dalle zanzare che ha ormai fatto 15 morti.

Malgrado l'inizio di una campagna di disinfestazione aerea nella regione settentrionale, con capoluogo Salonicco, quella dove si registra la stragrande maggioranza dei casi, e il divieto alle donazioni di sangue nelle aree a più alto rischio, secondo l'ultimo rapporto del Centro per le malattie infettive (Keelpno) sono saliti a 173 i casi sinora registrati e 39 le persone ospedalizzate, di cui 9 quelle nei reparti di terapia intensiva. Secondo i ricercatori greci a trasmettere il virus nel Paese è la zanzara comune, la Culex Pipiens.

Il presidente del Keelpno, Giorgio Saroglou, ha avvertito che la trasmissione del virus continuerà verosimilmente ancora per tutto settembre con cinque-dieci casi al giorno.

Il Virus del Nilo Occidentale, così chiamato per essere stato individuato per la prima volta nell'omonima regione dell'Uganda nel 1937, colpisce il sistema nervoso centrale e può provocare encefalopatiti e meningoencefaliti. Viene trasmesso dalle zanzare infettate soprattutto dal sangue di uccelli migratori. Non esiste alcun vaccino e l'unica difesa è la prevenzione dalla puntura degli insetti.

Fonte


06-09-10

Grecia: virus Nilo, bilancio a 18 morti
Diffuso attraverso puntura di insetti, non esite vaccino

 (ANSA) - ATENE, 6 SET - Altre tre persone sono morte in Grecia a causa del Virus del Nilo trasmesso dalle zanzare, portando a 18 il bilancio delle vittime. Malgrado l'inizio di una campagna di disinfestazione aerea nella regione Nord, con capoluogo Salonicco, quella dove si registra la totalita' dei casi, e il divieto alle donazioni di sangue nelle aree piu' a rischio, sono saliti a 177 i casi registrati; 33 sono le persone ospedalizzate. Non esiste vaccino, unica difesa e' protezione da punture di insetti.
« Ultima modifica: Settembre 07, 2010, 03:48:18 da cristiana »
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Re:Chi ha detto che la puntura di una zanzara non ha mai ucciso nessuno?
« Risposta #6 il: Settembre 10, 2010, 02:35:30 »
GRECIA; VIRUS NILO, BILANCIO SALE A 20 MORTI

(ANSA) - ATENE, 9 SET - Altre due persone sono morte in Grecia a causa del Virus del Nilo trasmesso dalle zanzare, portando a 20 il bilancio delle vittime.

Secondo l'ultimo rapporto pubblicato oggi dal Centro per le malattie infettive (Keelpno), malgrado l'inizio di una campagna di disinfestazione aerea nella regione settentrionale, con capoluogo Salonicco, quella dove si registra la totalita' dei casi, sono salite a 200 le persone sinora colpite.
31 sono quelle tuttora ospedalizzate di cui 10 nei reparti di terapia intensiva.

Secondo i ricercatori greci a trasmettere il virus nel Paese e' la zanzara comune, la Culex Pipiens. Secondo le autorita' sanitarie la trasmissione del virus continuera' verosimilmente ancora per tutto settembre con cinque-dieci casi al giorno.

Il Virus del Nilo Occidentale, cosi' chiamato per essere stato individuato per la prima volta nell'omonima regione dell'Uganda nel 1937, colpisce il sistema nervoso centrale e puo' provocare encefalopatie e meningoencefaliti. Viene trasmesso dalle zanzare infettate soprattutto dal sangue di uccelli migratori. Non esiste alcun vaccino e l'unica difesa e' la protezione dalla puntura degli insetti.(ANSA).

Fonte
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Re:Chi ha detto che la puntura di una zanzara non ha mai ucciso nessuno?
« Risposta #7 il: Settembre 29, 2010, 10:28:42 »
27 settembre 2010

Grecia, il virus del Nilo causa 29 morti:
colpa delle zanzare

Ventinove persone sono morte sino ad oggi in Grecia a causa del Virus del Nilo Occidentale trasmesso dalle zanzare, secondo l’ultimo rapporto pubblicato oggi dal Centro per le malattie infettive (Keelpno) nel quale si precisa che i casi riscontrati, unicamente nella parte settentrionale del Paese, sono 247.

Tutte le vittime sono al di sopra dei 65 anni. 14 pazienti sono ancora ricoverati in ospedale di cui 4 in rianimazione Il pesante e crescente bilancio si registra malgrado una vasta campagna di disinfestazione aerea per evitare la diffusione del virus da parte della zanzara comune, la Culex Pipiens e malgrado una riduzione delle temperature. Ma la situazione dovrebbe migliorare nelle prossime settimane.

Il Virus del Nilo Occidentale, così chiamato per essere stato la prima volta individuato nell’omonima regione dell’Uganda nel 1937, colpisce il sistema nervoso centrale e può provocare encefalopatie e meningoencefaliti. Viene trasmesso dalle zanzare infettate soprattutto dal sangue di uccelli migratori. Non esiste alcun vaccino e l’unica difesa è la protezione dalla puntura degli insetti.

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Re:Chi ha detto che la puntura di una zanzara non ha mai ucciso nessuno?
« Risposta #8 il: Ottobre 29, 2010, 10:16:12 »
Paralisi flaccida acuta associata
all’infezione da West Nile Virus

L’infezione da West Nile Virus ( WNV , Virus del Nilo Occidentale ) può causare malattie neurologiche gravi , potenzialmente fatali , tra cui l’encefalite e la meningite.
 
L’infezione acuta del West Nile Virus è stata anche associata a paralisi flaccida acuta.
L’esatta eziologia della paralisi flaccida acuta non è ancora stata chiarita.

E’ stato ipotizzato un processo di demielinizzazione periferica , come nella sindrome di Guillan-Barré , o una mielite.
L’esame clinico ed elettrofisiologico , ed i risultati di laboratorio di 6 pazienti hanno mostrato che la paralisi flaccida acuta associata al West Nile Virus potrebbe essere una sindrome polio-simile con coinvolgimento delle cellule del corno anteriore del midollo spinale e degli assoni motori. ( Xagena 2002 )

MMWR 2002 ; 51: 825-828


La febbre del Nilo occidentale (West Nile Virus), causata da un virus appartenente alla famiglia flaviviridae causa sintomi simili all'influenza:

* febbre moderata,
* malessere generalizzato,
* anoressia,
* nausea,
* mal di testa,
* dolore oculare,
* mal di schiena,
* dolori muscolari,
* tosse,
* eruzioni cutanee,
* diarrea,
* linfadenopatia,
* difficoltà a respirare.

Nei casi più gravi i sintomi si complicano:

* febbre elevata,
* mal di testa severo,
* debolezza e paralisi flaccida,
* sintomi gastrointestinali,
* disorientamento,
* tremori,
* convulsioni,
* coma,
* eruzione sul tronco, collo, braccia o gambe,
* atassia (progressiva perdita della coordinazione muscolare).

Ma tendenzialmente la febbre da virus del Nilo occidentale guarisce spontaneamente nell'arco di 3-7 giorni.

     
L'encefalite (Encephalitis) del Nilo Occidentale è un'infiammazione del cervello che può essere causata dai virus e dai batteri, compresi i virus trasmessi dalle zanzare. Esattamente è un'infezione del cervello causata dal virus del Nilo Occidentale (West Nile Virus), un flavivirus che si trova comunemente in Africa, in Asia occidentale e in Medio Oriente. È strettamente collegato al virus dell'encefalite di St. Louis trovato negli Stati Uniti nel settembre 2002.

Il virus del Nilo Occidentale è stato trovato generalmente in esseri umani, uccelli e altri vertebrati in Africa, in Europa Orientale, in Asia Occidentale e in Medio Oriente ma, fino al 1999, non era stato registrato nell'emisfero occidentale.
Non si sa da dove abbia tratto origine il virus degli Stati Uniti (vedi epidemie 2002) ma esso è strettamente collegato geneticamente al tipo trovato in Medio Oriente.
Non si sa da quanto tempo il virus sia presente negli Stati Uniti, ma gli scienziati del CDC di Atlanta, ritengono che, probabilmente, la sua comparsa risalga all'inizio dell'estate del 1999, forse anche prima.
Nel 1999, nella zona di New York, furono segnalati 62 casi seri di malattia, compresi 7 decessi. Nel 2000 furono invece segnalati, fino al mese di settembre, 17 casi, compreso 1 decesso. Non ci sono valutazioni certe disponibili per il numero di casi di encefalite del Nilo occidentale verificatisi nel resto del mondo.
Una della specie di zanzara vettore del virus del Nilo occidentale è la Culex.
Nella zona temperata del mondo (cioè, fra la latitudine 23.5º e 66.5º nord e sud) i casi di encefalite del Nilo occidentale si presentano soprattutto verso la fine dell'estate o ad inizio autunno. Nei climi del sud, dove le temperature sono più miti, il virus del Nilo occidentale può essere trasmesso durante tutto l'anno.
Un continuo esame della presenza del virus (sorveglianza) negli uccelli e nelle zanzare aiuterà notevolmente i sistemi preposti al controllo di prima individuazione, cioè enti pubblici territoriali e statali. 

Quando la prima attività del virus viene rilevata in una comunità di uccelli e/o zanzare, prima che avvengano casi di malattia umana, dovrebbero essere adottate rapide misure di controllo, quali l'applicazione mirata di adulticidi e larvicidi.
Le zanzare vengono infettate quando vengono in contatto con uccelli infetti che possono fare circolare il virus nel loro sangue per alcuni giorni. Le zanzare infettate possono allora trasmettere il virus del Nilo occidentale agli esseri umani ed agli animali mentre pungono per prelevare il sangue. Il virus si trova nelle ghiandole salivari della zanzara. Mentre esse succhiano il sangue, il virus può essere iniettato nell'animale o nell'uomo, dove può moltiplicarsi, con estrema possibilità di causare la malattia.

Anche nelle zone maggiormente colpite dal virus, sono poche le zanzare - molto meno dell'1% - ad essere infette. Se la zanzara è infettata, meno dell'1% degli individui che verranno punti sarà infettato o subirà seriamente la malattia. Le probabilità che si diventi seriamente malati da una puntura di zanzara sono rare.

L'encefalite del Nilo occidentale, inoltre, non viene trasmessa da persona a persona. Per esempio, non si può ricevere il virus del Nilo occidentale toccando o baciando una persona ammalata o da un medico o infermiere che ha curato qualche malato.
Non vi sono prove documentate che una gravidanza sia a rischio a causa dell'infezione da virus del Nilo occidentale.

Sono a rischio d'infezione tutti i residenti nelle zone dove l'attività del virus è stata identificata. Le persone con più di 50 anni hanno un elevato rischio di contrarre una forma di malattia grave.

I sintomi della malattia includono febbre, emicrania e dolori del corpo, occasionalmente con chiazze cutanee e rigonfiamento delle ghiandole linfatiche. L'infezione nella sua forma più grave può essere contrassegnata da emicrania, febbre alta, rigidezza del collo, stordimento, disorientamento, coma, tremiti, convulsioni, debolezza della muscolatura, paralisi e, raramente, morte.
Il periodo di incubazione negli esseri umani (cioè il tempo che va dall'infezione all'inizio dei sintomi di malattia) è solitamente dai 3 ai 15 giorni.

Ad oggi non esiste alcuna terapia specifica contro il virus del Nilo occidentale. Nei casi più gravi, è indicata un'intensa terapia di appoggio, spesso comprendente il ricovero ospedaliero, liquidi endovenosi, trattamento delle vie respiratorie, supporto respiratorio (ventilatore), prevenzione delle infezioni secondarie (polmonite, apparato urinario, etc.) ed una buona cura infermieristica.

Le zanzare infette sono la fonte primaria per la trasmissione del virus del Nilo occidentale.
Anche se sono state trovate in Asia e in Africa delle zecche (o acari) infettate con il virus, il loro ruolo nella trasmissione e nella conservazione del virus è incerto. Tuttavia, non ci sono ancora informazioni certe per affermare che le zecche abbiano svolto un qualsiasi ruolo nei casi identificati negli Stati Uniti.
Anche se la gran parte delle infezioni è stata identificata negli uccelli, dal mese di settembre del 2000 il CDC ha ricevuto rapporti di infezione da virus in cavalli, gatti, pipistrelli, scoiattoli, conigli domestici e procioni (orso lavatore).

Non ci sono prove che una persona possa contrarre il virus toccando uccelli infetti vivi o morti. Tuttavia, le persone dovrebbero evitare il contatto con le mani nude quando maneggiano qualsiasi animale morto ed usare guanti o i doppi sacchetti di plastica per riporre la carcassa in contenitore dei rifiuti.

In seguito alla trasmissione da una zanzara infetta, il virus del Nilo occidentale si moltiplica nel sistema sanguigno della persona punta ed attraversa la barriera ematomeningea (la barriera tra il sangue e il cervello) per raggiungere il cervello. Il virus interferisce con il funzionamento del sistema nervoso centrale normale e causa l'infiammazione del tessuto cerebrale.

Tra gli individui gravemente ammalati a causa del virus del Nilo occidentale, la percentuale di decessi varia dal 3% al 15% ed è più alta fra gli anziani. Meno dell'1% di persone infettate con il virus del Nilo occidentale presenterà una forma grave della malattia.

Anche se non ancora accertato scientificamente, se una persona contrae il virus del Nilo Occidentale, può sviluppare un'immunità naturale all'infezione per tutta la vita; tuttavia, l'immunità può diminuire negli anni successivi.
Ancora non esiste un vaccino contro il virus del Nilo occidentale, ma molte industrie stanno lavorando per la sua realizzazione.
 
Alcuni consigli per ridurre i rischi di infezione:
- rimanete in luoghi chiusi all'alba, al crepuscolo e nella prima parte della sera;
- indossate camicie a maniche lunghe e pantaloni lunghi ogni volta che siete all'aria aperta;
- spruzzate su i vestiti sostanze repellenti contenenti permethrin o DEET poiché le zanzare possono anche pungere attraverso vestiti sottili;
- applicate, senza esagerare, sostanze repellenti anti-insetti sulla pelle esposta. Una sostanza repellente efficace conterrà il 35% DEET (N,N-diethyl-meta-toluamide). DEET in alta concentrazione (oltre il 35%) non assicura una protezione supplementare;
- i repellenti possono irritare gli occhi e la bocca quindi evitate di applicare i repellenti sulle mani dei bambini;
ogni qualvolta usate un insetticida o un repellente per insetti, assicuratevi di leggere e seguire le ISTRUZIONI PER L'USO del fornitore stampate sul prodotto;

Nota: la Vitamina B e i dispositivi "ultrasonici" NON sono efficaci per prevenire le punture delle zanzare.
 
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« Ultima modifica: Ottobre 29, 2010, 10:39:37 da cristiana »
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Re:Chi ha detto che la puntura di una zanzara non ha mai ucciso nessuno?
« Risposta #9 il: Novembre 02, 2010, 08:00:40 »
I sintomi del virus West Nile, rischio, la terapia

I sintomi di virus del Nilo occidentale
Mentre l'80% delle infezioni da virus West Nile non producono sintomi nelle persone, o sintomi che sono di grado lieve o moderato, circa il 20% dei casi producono lievi sintomi quali febbre, cefalea e dolori muscolari, spesso con rash cutaneo sulla pancia petto e schiena , vomito e, talvolta, e gonfiore delle ghiandole linfatiche - questi sintomi durano pochi giorni, anche se alcune persone sane hanno dichiarato di avere la malattia per diverse settimane.

A poche vittime, meno dell'1% dei casi, dovrà tuttavia le infezioni più gravi segnata da mal di testa, febbre alta, rigidità del collo, debolezza muscolare, stupore, disorientamento, convulsioni, paralisi, coma e, raramente, di morte - questi sintomi possono durare diverse settimane, e gli effetti neurologici possono essere permanenti.


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Quelli più a rischio di virus del Nilo occidentale
Quelli oltre i 50 anni di età hanno un rischio maggiore di sviluppare una infezione più grave, così come le persone più deboli o con sistema immunitario compromesso e le persone con malattie croniche, come il cancro, il diabete, alcolismo o malattie del cuore - sono a maggior rischio di lo sviluppo di sintomi e gli effetti sulla salute che sono più gravi, tra cui la meningite, encefalite e paralisi flaccida acuta.

La meningite è l'infiammazione del rivestimento del cervello o del midollo spinale - encefalite è l'infiammazione del cervello stesso e la paralisi flaccida acuta è una sindrome simile alla poliomielite, che può causare la perdita di funzione di uno o più arti - queste condizioni può essere fatale.
I sintomi si sviluppano tipicamente tra 3 e 14 giorni dopo una persona è stata morsa da una zanzara infetta.

Coloro che trascorrono più tempo all'aperto sia di lavoro o di gioco sono anche più a rischio così come sono maggiori possibilità di essere morsi da una zanzara infetta.

Rischio attraverso procedure mediche è molto bassa in quanto tutto il sangue donato è controllato per virus del Nilo occidentale, prima di essere utilizzato e il rischio di virus del Nilo occidentale attraverso trasfusioni di sangue e trapianti di organi è molto piccolo, e non dovrebbe impedire alle persone che hanno bisogno di intervento chirurgico per averlo.

Gravidanza e allattamento non aumentano il rischio di contrarre l'infezione da virus West Nile e il rischio che il virus West Nile può infettare un feto o un neonato attraverso il latte materno infetti è ancora in fase di valutazione - quelli con le preoccupazioni dovrebbero discuterne con il loro fornitore di cure - ci Non sono segnalati eventi avversi in seguito all'uso di repellenti contenenti DEET in gravidanza o allattamento - donne incinte e le madri che allattano sono invitati a consultare il medico se presentano sintomi che potrebbero essere virus del Nilo occidentale.


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Trattare Virus West Nile

Non esiste un trattamento specifico per l'infezione da virus del Nilo occidentale e nella maggior parte delle persone con sintomi più lievi, come febbre e dolori, questi passeranno da soli, senza cure mediche. Nei casi più gravi, le persone sono spesso ricoverati in ospedale, dove possono ricevere un trattamento di supporto tra cui fluidi per via endovenosa, l'aiuto con la respirazione e assistenza infermieristica.


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Approfondimenti
•West Nile Virus
•West Nile Virus Prevention
•West Nile Virus Animali e altri animali
•Test per il virus del Nilo occidentale

Attenzione: questa pagina è una traduzione automatica di questa pagina originariamente in lingua inglese. Si prega di notare in quanto le traduzioni sono generate da macchine, non tutte le traduzioni saranno perfetti. Questo sito web e le sue pagine web sono destinati ad essere letto in inglese. Qualunque traduzione di questo sito e dei suoi pagine web possono essere imprecise e inesatte, in tutto o in parte. Questa traduzione è un vantaggio.

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Re:Chi ha detto che la puntura di una zanzara non ha mai ucciso nessuno?
« Risposta #10 il: Novembre 03, 2010, 11:48:45 »
Paralisi flaccida acuta associata
all’infezione da West Nile Virus

L’infezione da West Nile Virus ( WNV , Virus del Nilo Occidentale ) può causare malattie neurologiche gravi , potenzialmente fatali , tra cui l’encefalite e la meningite.
L’infezione acuta del West Nile Virus è stata anche associata a paralisi flaccida acuta.
L’esatta eziologia della paralisi flaccida acuta non è ancora stata chiarita.
E’ stato ipotizzato un processo di demielinizzazione periferica , come nella sindrome di Guillan-Barré , o una mielite.
L’esame clinico ed elettrofisiologico , ed i risultati di laboratorio di 6 pazienti hanno mostrato che la paralisi flaccida acuta associata al West Nile Virus potrebbe essere una sindrome polio-simile con coinvolgimento delle cellule del corno anteriore del midollo spinale e degli assoni motori. ( Xagena2002 )

MMWR 2002 ; 51: 825-828

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Re:Chi ha detto che la puntura di una zanzara non ha mai ucciso nessuno?
« Risposta #11 il: Febbraio 04, 2016, 12:37:32 »
EPIDEMIA IN AMERICA LATINA
«Il punto debole di Zika è la zanzara»
Originaria dell'Africa, la zanzara Aedes aegypti può trasmettere gli agenti virali di dengue, Zika, chikungunya e febbre gialla. (Keystone)

Di Luigi Jorio

Il virus Zika non è un problema soltanto del Brasile o dell’America latina. È un’emergenza sanitaria che riguarda l’intero pianeta, ha dichiarato l’OMS. Cosa significa per la Svizzera e quali sono le priorità d’intervento? Lo abbiamo chiesto a Marcel Tanner, epidemiologo ed ex direttore dell’Istituto tropicale e di sanità pubblica di Basilea.
In passato ci sono stati il virus Ebola, la poliomielite e l’influenza suina. Ora la nuova «emergenza internazionale di salute pubblica» si chiama Zika. La ha stabilito lunedì l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), inquieta per il presunto legame - fortemente sospettato, ma non provato scientificamente - tra il virus e malformazioni congenite (microcefalie) nei bambini.

swissinfo.ch: Il virus Zika è un’urgenza sanitaria internazionale. Cosa significa questo per la Svizzera?
Marcel Tanner: Significa che anche la Svizzera deve prendere in considerazione il problema. Questo implica una sorveglianza a livello nazionale e una riflessione su come possiamo partecipare agli sforzi internazionali per contenere l’epidemia. È importante dirlo: non si tratta di un problema che concerne soltanto il Brasile.
I viaggiatori vanno informati correttamente. Devono sapere che per il momento non ci sono né vaccini né medicamenti. Il virus viene trasmesso dalle zanzare e l’unica soluzione è la prevenzione con repellenti e zanzariere.
Dal canto loro, gli ospedali svizzeri che si trovano confrontati con malattie febbrili, in particolare in persone che sono tornate dall’America latina, devono considerare, tra le varie possibilità, anche il virus Zika. Ma attenzione: non bisogna creare isteria. Nell’80% dei casi, un’infezione di Zika è asintomatica.
swissinfo.ch: La zanzara tigre, tra i potenziali vettori del virus, è presente anche a sud delle Alpi, nel canton Ticino. C’è da preoccuparsi?
M. T.: L’Istituto tropicale e di sanità pubblica svizzero ha il compito di sorvegliare le popolazioni di zanzara tigre in Svizzera. Appena queste si espandono, o appena vengono notati dei cambiamenti, le autorità vengono informate. L’Ufficio federale di sanità pubblica interviene allora con misure di lotta contro le zanzare. Ad esempio eliminando i luoghi favorevoli a questi insetti. È il nostro contributo alla lotta globale.
Nelle zanzare tigre che abbiamo analizzato non abbiamo riscontrato il virus Zika. Se però le zanzare entrassero in contatto con una persona infettata giunta dal Brasile, potrebbero teoricamente trasmettere il virus ad altre persone. Ma penso che sia uno scenario improbabile, specialmente in questo periodo invernale.
swissinfo.ch: Quali sono gli interrogativi a cui si deve trovare una risposta il più rapidamente possibile?
M. T.: L’aspetto che ha allarmato la comunità internazionale è la comorbidità [presenza di più patologie in un individuo, ndr], con l’apparizione di microcefalie in neonati di donne infettate. Non era mai successo prima in questa forma. Si parla di circa 4'000 casi.
La correlazione tra Zika e le malformazioni non è certa al 100%. Potrebbe anche essere dovuta ad altri fattori, ad esempio di natura genetica. Ora è imperativo studiare un eventuale rapporto di causalità con studi mirati. Ci vorranno forse alcuni mesi. In vista delle Olimpiadi in Brasile si dovranno anche sviluppare dei test specifici per diagnosticare rapidamente il virus. Sono sicuro che in passato molti casi di dengue, un virus della stessa famiglia, erano in realtà riconducibili a Zika.
swissinfo.ch: Ci sono esempi in cui virus relativamente inoffensivi hanno comportato patologie gravi?
M. T.: Certo, basti pensare ai diversi tipi di virus influenzali. Sappiamo che alcuni sono molto virulenti. Ci sono anche i coronavirus: alcuni possono essere innocui, altri possono provocare malattie gravi quali la SARS [sindrome acuta respiratoria grave, ndr]. L’apparizione di gravi patologie può essere legata a mutazioni nel virus, ma pure alle caratteristiche genetiche dell’ospite. Anche le condizioni della persona infettata, penso ad esempio all’alimentazione, possono avere un ruolo.
swissinfo.ch: Alcuni esperti di sanità pubblica ritengono che l’epidemia di Zika sia più grave di quella di Ebola. Si tratta infatti di un’infezione silenziosa che colpisce un gruppo altamente vulnerabile di individui, le donne in gravidanza. Concorda?
M. T. No. Nel caso di Ebola, tutti i fluidi corporei sono infettivi. Lo abbiamo visto nell’Africa occidentale: la capacità di diffusione di Ebola è enorme se non si reagisce. Per il virus Zika, invece, una persona infettata non può contagiarne altre. Ci vuole un vettore, la zanzara. Ed è proprio questo il suo punto debole e sappiamo come combatterlo.
swissinfo.ch: In che modo?
M. T.: Concentrandoci sulla lotta contro le zanzare. Il Brasile l’ha già fatto con successo per la dengue. Per il virus Zika ci vogliono gli stessi sforzi, anche da parte dei 220'000 soldati mobilitati dal governo brasiliano. Sono necessari buoni sistemi di monitoraggio. Ma non basta osservare, bisogna anche intervenire. Una volta individuato un caso, bisogna recarsi sul luogo del probabile contagio e combattere lì le zanzare. In ogni luogo del mondo in cui vivono o possono sopravvivere le zanzare, bisogna rimanere vigili.
swissinfo.ch: Quali sono gli altri virus che potrebbero un giorno diventare una minaccia internazionale?
M. T.: Sebbene le epidemie siano state sconfitte, non bisogna dimenticare i focolai di SARS e di MERS [sindrome respiratoria mediorientale da Coronavirus]. Conosciamo circa 1’300 malattie infettive, di cui 800 legate agli animali. Non ci possiamo permettere di abbassare la guardia. Ciò significa: programmi nazionali di salute pubblica, monitoraggio costante della situazione, corretta informazione della popolazione, scambio di informazioni e stretta collaborazione tra medicina umana e veterinaria.
Ritengo che in generale i ricercatori debbano essere invitati a tener conto maggiormente delle malattie cosiddette rare, emergenti e riemergenti. Le microcefalie in Brasile sono terribili. Ma non sono così significative se si considerano gli altri problemi sanitari. Malaria, tubercolosi e HIV, solo per citarne alcuni, provocano molti più morti e dolore.

Zika in 28 paesi
Isolato per la prima volta nel 1947 nell’omonima foresta in Uganda, Zika è trasmesso dalle zanzare del genere Aedes, le stesse che veicolano i virus dengue e chikungunya. Le persone infette presentano solitamente sintomi lievi, simili a quelli di una comune influenza. Non esistono né vaccini né trattamenti specifici.Dopo una prima epidemia sull’isola di Yap in Micronesia (2007) e una seconda nella Polinesia francese (2013), un nuovo focolaio è apparso nel maggio 2015 nel nordest del Brasile. Casi di contagio sono stati segnalati in 28 paesi e territori e secondo le stime dell’OMS le persone infettate sono tra le 500'000 e gli 1,5 milioni. Il numero potrebbe salire a 3-4 milioni entro la fine dell’anno.Il 2 febbraio di quest’anno, l’OMS ha creato un’unità di risposta globale per coordinare le azioni contro l’epidemia di Zika.


Quale legame con le microcefalie?
La comparsa di Zika in Brasile è coincisa con l’aumento del numero di neonati con malformazioni. Dai 147 casi di microcefalia congenita diagnosticati nel 2014 si è passati ai circa 4'200 osservati dall’ottobre scorso ad oggi.L’OMS «sospetta fortemente» l’esistenza di un legame diretto con il virus, senza però averlo dimostrato con prove scientifiche. Contrariamente all’HIV o a Ebola, Zika «non è un’infezione mortale», ha sottolineato Anthony Costello, esperto di microcefalie presso dell’organizzazione con sede a Ginevra. Tuttavia, ha aggiunto, «ha potenzialmente degli effetti devastanti per le famiglie» in cui ci sono bambini con malformazioni.



VIDEO


FONTE: swissinfo.ch
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Re:Chi ha detto che la puntura di una zanzara non ha mai ucciso nessuno?
« Risposta #12 il: Febbraio 04, 2016, 01:21:26 »
Zika, negli Stati Uniti primo caso
di contagio con rapporto sessuale

In Texas un paziente ha contratto il virus dopo aver avuto un rapporto con una persona rientrata dal Venezuela. In Florida è emergenza sanitaria in 4 contee dopo la scoperta di 9 casi. Dall’India forse in arrivo un vaccino. E l’Oms lancia un nuovo allarme: «Con il caldo il virus può diffondersi in Europa»

di Cristina Marrone

Si estende l'allerta per il virus Zika che l'organizzazione mondiale della sanità ha dichiarato «emergenza internazionale». Il governatore della Florida, Rick Scott, ha dichiarato l’emergenza sanitaria in quattro contee dello stato per il virus Zika. In Florida sono stati rinvenuti almeno 9 casi di Zika. E sempre negli Stati Uniti primo caso di contagio avvenuto attraverso un rapporto sessuale. La notizia arriva dalle autorità sanitarie del Texas: il Dallas County Health and Human Services Department ha fatto sapere di aver accertato il primo caso di un paziente contagiato dal virus Zika non attraverso la puntura di zanzara come avviene normalmente, ma con per trasmissione sessuale. La persona contagiata non aveva effettuato viaggi nelle aree contagiate dal virus, ma il partner era appena ritornato dal Venezuela, uno dei paesi più colpiti da Zika. L’autorità sanitaria di Dallas ha aggiunto che al momento non sono stati segnalati casi di contagio locale del virus tramite zanzare. L’Oms si è detta «preoccupata» per il caso di trasmissione per via sessuale e ha invitato le autorità sanitarie a compiere altre indagini. E sempre l’Oms ha lanciato un nuovo allarme, spiegando che con l’arrivo delle alte temperature in primavera ed estate «ogni Paese dove le zanzare Aedes sono presenti può essere a rischio per la diffusione del virus zika».

Zika isolato nello sperma: già due casi nel 2013 e nel 2008
In verità quello segnalato negli Stati Uniti non è il primo caso di trasmissione per via sessuale segnalato. Già nel 2013 durante un’epidemia di zika nella Polinesia francese il virus, del tutto casualmente, era stato isolato nello sperma e nella urina di un paziente che aveva problemi alla prostata e già all’epoca si era ipotizzata una potenziale trasmissione sessuale del virus. Cinque anni prima, nel 2008 un microbiologo americano di ritorno dal Senegal contrasse la malattia. Qualche giorno dopo risultò positiva anche la moglie che non era venuta in contatto con le zanzare che trasportano il virus e non aveva mai lasciato il Colorado.

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Zanzare, trasfusioni e via sessuale: come si trasmette zika
«La trasmissione di zika attraverso la puntura di zanzara resta il modo più probabile di contrarre la malattia - spiega l’infettivologo Massimo Andreoni, presidente della Società italiana malattie infettive - ma non si può certo escludere la trasmissione per via sessuale, ma quanto sia frequente è difficile da stabilire. Non ci sono studi infatti che ci dicano per quanto tempo il virus resta nelle secrezioni genitali. È certamente probabile che la trasmissione per via sessuale possa avvenire in una fase molto precoce della malattia, quando è massima la concentrazione virale. Sono però casi molto rari. È comunque possibile che una persona che ha viaggiato nei Paesi colpiti da Zika possa al ritorno trasmettere, durante un rapporto sessuale, il virus al partner. La raccomandazione è di astenersi per alcuni giorni dall’attività sessuale e utilizzare il preservativo». Zika si può trasmettere anche attraverso le trasfusioni di sangue, cosa che vale per tutte le malattie virali. «L’Oms ha infatti lanciato un appello ai donatori di sangue che si sono recati nelle ultime quattro settimane in Paesi colpiti dal virus Zika affinché aspettino almeno 28 giorni dal rientro prima di donare il sangue consigliato ai donatori di non fare donazioni» aggiunge Andreoni. Infine, anche nel caso di Zika, come per tutte le malattie vitali, si trasmette da madre a figlio.

VIDEO: Zika, primo contagio in Usa «per via sessuale»


Il vaccino forse in arrivo dall’India
Nonostante la malattia sia conosciuta da anni non c’è mai stato interesse per un vaccino perché di zika non si muore. Oggi però l’attenzione è massima visto che sembra molto probabile una correlazione tra la malattia e la microcefalia, anche se non esistono ancora prove. Per provarlo occorrono studi autoptici a livello cerebrale su bambini nati microcefali e non sopravvissuti. Una ditta farmaceutica indiana la Biotech International Limited, ha però in queste ore annunciato di avere sviluppato il primo vaccino contro il virus Zika e di avere già presentato una richiesta per il brevetto. «Su Zika siamo probabilmente la prima società di vaccini al mondo ad avere presentato circa nove mesi fa una richiesta di brevetto per un vaccino», ha dichiarato ai media il dottor Krishna Ella, a capo della compagnia farmaceutica. La ditta ha chiesto al governo indiano di potere compiere esperimenti su animali ed esseri umani.

L’Oms: con il caldo il virus può diffondersi in Europa

L’Organizzazione mondiale della Sanità ha avvertito che la diffusione del virus potrebbe «attecchire» rapidamente con l’arrivo delle alte temperature in primavera ed estate. «Ogni Paese europeo dove le zanzare Aedes sono presenti può essere a rischio per la diffusione del virus Zika», ha avvertito il direttore regionale della sezione europea dell’Oms, Zsuzsanna Jakab. A gennaio l’Oms aveva già fatto sapere che la zanzara Aedes, responsabile della trasmissione del virus, è presente «in diversi Paesi europei, in particolar modo quelli mediterranei». «Un certo numero di viaggiatori infettati con lo Zika è entrato in Europa ma il virus non si è propagato perché la zanzara è ancora inattiva. Con l’arrivo della primavera e dell’estate, il rischio che lo Zika si diffonda aumenta», ha spiegato Jakab. L’Oms avverte infine che «la vasta distribuzione geografica delle specie di zanzare in grado di trasmettere il virus, la mancanza nel mondo di immunizzazione così come l’assenza di un vaccino e di rapidi test diagnostici generano timori che il virus Zika possa diffondersi a livello globale».

Zika, l’Oms: «A rischio 3-4 milioni di persone»

Il virus diffuso in 28 Paesi
L'Unicef ha lanciato martedì un appello per raccogliere 9 milioni di dollari per programmi destinati a limitare la diffusione del virus. Intanto si registrano altri due casi in Europa, in Irlanda (due persone di ritorno da zone endemiche e non incinte) e altre due in Australia appena rientrate dai Caraibi. A Capivari, comune del Brasile nello stato di San Paolo è stato deciso di cancellare i festeggiamenti per il Carnevale: i soldi risparmiati verranno utilizzati per la disinfestazione dalle zanzare che trasmettono il virus. Sono 28 i Paesi in cui il virus è diffuso, che vanno dal Messico a Capo Verde al Brasile. Due giorni fa l’Oms ha dichiarato Zika «Un’emergenza di salute pubblica mondiale» precisando però che Zika resta una minaccia molto meno preoccupante delle altre ma che la dichiarazione è dovuta solo al legame, peraltro per ora solo presunto, con la microcefalia.

Sempre più numerosi i casi di microcefalia in Brasile
Intanto sono sempre più numerosi i casi confermati di bimbi con microcefalia in Brasile. Rispetto ai 270 casi di una settimana fa, il ministero della Salute ha aggiornato il dato a 404 bambini. In 17 casi è stato possibile dimostrare che all’epoca della gravidanza la mamma era stata infettata dal virus Zika (il conteggio precedente era di 6 casi). Le autorità sanitarie stanno indagando su 3.670 casi sospetti di microcefalia, con 72 bimbi morti a causa della malformazione. Solo a Rio de Janeiro, che in agosto ospiterà le Olimpiadi, sono stati segnalati 196 casi sospetti di microcefalia, due dei quali confermati.

FONTE: corriere.it 2 febbraio 2016 (modifica il 3 febbraio 2016 | 21:53)
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Re:Chi ha detto che la puntura di una zanzara non ha mai ucciso nessuno?
« Risposta #13 il: Settembre 06, 2017, 11:00:13 »
05 settembre 2017

E’ allarme in tutta Italia: la malattia mortale è tornata
Ecco come difendersi e tutti i sintomi da non sottovalutare

E’ allarme in tutta Italia: la malattia mortale è tornata – Se verrà confermato che il caso di malaria della bambina morta a Brescia è autoctono e trasmesso dalla zanzara sarebbe il primo da oltre trent’anni. La patologia è la più importante parassitosi e la seconda malattia infettiva al mondo per mortalità dopo la tubercolosi. I nuovi casi al mondo sono 500 milioni all’anno. Fra questi il 90% in Africa tropicale.
La puntura. La malaria è una patologia infettiva causata da un parassita chiamato plasmodio. Si trasmette esclusivamente attraverso le punture di zanzare infette, solo il tipo Anopheles. Queste ultime sono presenti in Africa, in America Centrale e del Sud ed in Asia. Esistono studi che attestano la presenza della zanzara Anopheles in Italia, anche se si tratta di esemplari poco adatti alla trasmissione della malattia. Le zanzare infette sono definite ‘vettori’ e pungono principalmente tra il tramonto e l’alba. Nel corpo umano i parassiti della malattia si moltiplicano nel fegato e quindi dopo una incubazione variabile infettano globuli rossi.
I sintomi. Febbre, mal di testa, tensione di muscoli della nuca, brividi e sudorazione, talvolta nausea, vomito e diarrea, sono i sintomi che possono essere presenti ma che possono anche alternarsi. In genere compaiono tra i 10 ei 15 giorni dopo la puntura. Se non viene trattata con i farmaci appropriati, la malaria può diventare rapidamente pericolosa e mettere a rischio la vita, interrompendo l’afflusso di sangue agli organi vitali. In molte parti del mondo, i parassiti hanno sviluppato una resistenza ad una serie di farmaci specifici. In Italia la malaria è scomparsa a partire dagli anni ’50 e i casi di malattia che si verificano, comunque, ogni anno nel nostro paese sono legati soprattutto alle persone che rientrano da questi paesi malarici.
Quando si viaggia e ci si trova in situazioni a rischio, la prevenzione consigliata è quella della profilassi farmacologica e dell’uso di misure di protettive. E’ bene usare zanzariere trattate con insetticidi, insetticidi e repellenti per il controllo delle zanzare. Al rientro da un viaggio in zone a rischio malaria è consigliabile chiedere una visita con i medici tropicalisti dei centri specializzati per una valutazione dello stato di salute e per fare un esame parassitologico sul sangue.

FONTE
« Ultima modifica: Settembre 06, 2017, 11:27:41 da cristiana »
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