Autore Topic: Analisi pre e post-rimozione  (Letto 12350 volte)

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Analisi pre e post-rimozione
« il: Dicembre 16, 2017, 01:30:14 »
Buongiorno,
ho letto che prima e dopo la rimozione bisogna fare le analisi del sangue, feci, saliva, unghia e urine per il mercurio e vedere se si è stati intossicati dal dentista.

Sinceramente non capisco molto bene il tutto, ovvero ci sono alcune cose che fatico a comprendere. Elenco per punti (sono 3, nell'ultimo una domanda ai medici o esperti che seguono):

1 E' altamente necessario tutto l'iter di esami pre-rimozione, cioè tutti gli esami in una volta (sangue, urine, feci, tralasciando saliva e unghia) ?
2 Da http://bioral.it/main3/index.php/diagnostica/il-mercurio

DOSAGGIO METALLI PESANTI

Le metodiche di campionamento, misurazione e dosaggio del mercurio in campioni analitici sono tecniche di laboratorio piuttosto semplici e lineari. Sfortunatamente quando questi criteri sono impiegati nel contesto della valutazioni dell’esposizione, assorbimento ed escrezione del mercurio in organismi biologici la questione viene enormemente complicata dalla farmacocinetica di questa sostanza.

Il mercurio infatti, assieme al piombo, al cadmio e all’arsenico, fa parte dei cosidetti metalli pesanti, cioè un insieme di sostanze che hanno la tendenza ad accumularsi negli organismi viventi per deposito nei tessuti e ad essere eliminati con difficoltà e lentezza. Per questo motivo possono esserci effetti tossici anche per esposizioni piccole ma continuamente ripetute nel tempo, per effetto sommatorio.

Da un punto di vista diagnostico ed analitico la tendenza al legame con i tessuti implica tutta una serie di conseguenze pratiche rilevanti: il mercurio si muove nel corpo da un tessuto all'altro e trova sedi in cui viene sequestrato ed accumulato. Spesso è scarsamente eliminato nelle urine e nelle feci.

L’unico dosaggio realmente preciso accurato e significativo per il mercurio derivato dall’amalgama è quello effettuato direttamente sui tessuti, sede di accumolo dello stesso. Questo è particolamente vero per il tessuto nervoso.

Chiaramente questa via è difficilmente praticabile in vivo e quindi non può essere utilizzata per studiare il livello di intossicazione del singolo paziente. Esiste una notevole mole di dati sperimentali relativi all’accumulo del mercurio dall’amalgama, sia nei pazienti che nei dentisti e negli anni sono stati condotti numerosi studi autoptici per definire il comportamento di questo metallo nei tessuti (Vedi biblioteca scientifica).

Tutti gli altri punti di misurazione (Sangue, Urina, Feci, Capello, Saliva...) del mercurio nella vita biologica dell’individuo sono viziati da distorsioni ed effetti paradosso e forniscono indicazioni parziali ed indirette dello stato d'intossicazione del soggetto.

 

NEL SANGUE

Il mercurio che esce e viene assorbito dalle otturazioni in amalgama è in forma metallica non ionizzata, cioé Hg0. In queste condizioni la sua diffusibilità è altissima così come lo è la sua lipofilia (compatibilità / solubilità nei grassi). Il passaggio alla forma ionica avviene solo all’interno di cellule e quindi non nel torrente ematico. Ne consegue che il mercurio dell'amalgama permane nel sangue solo per pochi minuti, massimo qualche ora e poi ‘sparisce’ verso i tessuti.

Misurando il mercurio presente nel sangue i valori sono sempre molto bassi. Dalle otturazioni in amalgama si assorbono mediamente 10 ug di mercurio al giorno. Questa dose é dispersa e frazionata sulle 24h e su 5 litri di sangue, il quale tende a distribuirlo ai tessuti. Il mercurio rilevabile nel torrente ematico è il metilmercurio, la forma organica tipicamente assorbita dall’alimentazione e dotata di un'emivita plasmatica di circa 15 giorni. Molti studi ‘scientifici’ hanno sostenuto che non esiste intossicazione dalle otturazioni in amalgama perché non si riscontra mercurio nel sangue e che anzi, l’unica fonte rilevante di mercurio è il pesce. Tali conclusioni sono frutto di un errore metodologico.

 

NELLE URINE

Il mercurio è rilevabile nelle urine ma la sua velocità di escrezione non è necessariamente in correlazione né con la quantità assorbita (esposizione) né con la quantità totale depositata nei tessuti. La capacità escretiva varia da persona a persona ed il rene elimina solo il 20% del mercurio espulso dal corpo. La misurazione della concentrazione di mercurio nelle urine richiede sempre e comunque che venga standardizzata la concentrazione di soluti, altrimenti basterebbe una grossa bevuta d’acqua per diluire tutto a livelli minimi. Esistono casi in cui esiste una considerevole esposizione ma una bassa escrezione: se il mercurio entra ma non esce significa che si sta accumulando e che il carico tossico cresce. In questi casi trovare una bassa concentrazione di mercurio nelle urine è cosa negativa, non positiva.

Un test interessante sulle urine è il cosidetto challenge test’ o test di provocazione. In questo caso viene misurata la concentrazione di mercurio nell’urina prima e dopo l’assunzione di un chelante chimico (DMPS), che aumenta il trasposto e la solubilità del mercurio tissutale. Il picco di mercurio escreto deriva dal mercurio depositato nei tessuti e può fornire qualche informazione indiretta sull’entità presente. Questo genere di test diventa interessante se si desidera monitorare nel tempo il processo di detossificazione dal metallo pesante, andando a paragonare il differenziale tra livello basale e livello stimolato nel tempo. In seguito ad una significativa diminuzione del mercurio depositato ci si attende di trovare una differenza tra i due valori più limitata rispetto al test eseguito prima della terapia. L’esito, dunque, non deve essere considerato in quanto valore assoluto ma sempre per confronto. Il challenge test implica normalmente l'assunzione di una quantità abbastanza elevata di chelante e può essere causa di effetti avversi dovuti alla rapida mobilizzazione della sostanza tossica.

I test urinari fai-da-te per i metalli (kit pronti con viraggio cromatico) sono basati sulla formazione di diazo-composti colorati con gli ioni dei diversi metalli. Dal colore della soluzione si evince il metallo presente. Possono essere impiegati per qualsiasi liquido. Sfortunatamente sono dei test discretamente sensibili per vari metalli ma molto poco per il mercurio. Le quantità necessarie perché il test urinario sia positivo con il mercurio sono irrealisticamente alte ed improbabili (si spera!) nell’esposizione all’amalgama. L’altro limite della metodica è che se sono presenti più metalli i colori si sommano, rendendo difficile l’interpretazione. Per contro sono metodiche economiche e ragionalmente valide per altri metalli. Poco attendibile la diagnosi inferenziale di intossicazione da mercurio per elevata escrezione di zinco o rame.

 

NEL CAPELLO E NELL'UNGHIA

Dosare i metalli pesanti nel capello o nelle unghie presenta numerosi vantaggi pratici e metodologici. Gli annessi cutanei derivano dai tessuti e presentano concentrazioni dei metalli simili ai tessuti di origine. Il loro prelievo è semplice, ripetibile e non invasivo. La loro crescita lenta permette una lettura di un parametro già di per sè relativo ad un periodo medio-lungo e non momentaneo.

L’analisi dei metalli-traccia nel capello, nota anche con il termine commerciale di mineralogramma, misura la concentrazione di metalli o altre sostanze appartenenti alla categoria degli oligoelementi e delle sostanze tossiche nella cheratina del capello.

Il capello istologicamente è un annesso cutaneo e condivide durante la sua crescita lo stesso ambiente extracellulare del tessuto che lo genera. In esso quindi si depositano, con concentrazioni spesso simili, gli oligoelementi e le tossine presenti nella matrice extracellulare. Questo lo rende un ottimo testimone tossicologico di ciò che avviene nell’organismo; inoltre il capello ha il grande vantaggio di avere una crescita progressiva e quindi di stratificare sulla lunghezza le variazioni di un determinato arco temporale. Queste caratteristiche, unite alla estrema semplicità di prelievo, alla non invasività ad alla ripetibilità rendono questa metodica di dosaggio particolarmente versatile ed utile.

Sfortunatamente il particolare pattern metabolico del mercurio tende a creare delle difficoltà anche con questa metodica di misurazione. Il mercurio che si accumula in modo prevedibile nel capello è infatti quello organico, cioé il metil mercurio (oppure anche l’etil e fenil mercurio). Questa specie di mercurio, come già detto, è tipicamente presente nel pesce ed è rappresentativo dell'intossicazione per via alimentare. Il mercurio inorganico, ionico e metallico, può in alcuni casi non essere rilevabile a livello del capello.

Utilizzando la stessa metodica analitica, chimicamente nota come Spettrometria di Massa (ICP-MS), è possibile avere anche una lettura degli oligoelementi nutrizionali presenti a livello del capello e quindi fare delle valutazione circa l’equilibrio esistente tra sostanze tossiche e minerali protettivi.

Nel caso del mercurio sono interessanti anche i rapporti con i cosidetti oligoelementi protettivi quali lo zinco, il magnesio e il selenio.

L’analisi del capello sfortunatamente soffre molto della contaminazione di superficie del capello stesso: per questo motivo i risultati sono inattendibili se esiste un'esposizione professionale al mercurio per via ambientale. Questo è il caso tipico dei dentisti, che oltre ad avere un'esposizione professionale respiratoria hanno anche una contaminazione di superficie del capello.

La quantità di capelli prelevata è ormai ridotta, grazie all'elevata sensibilità della metodica, a circa 0,4 grammi. Generalmente si effettua il prelievo tagliando nella regione della nuca 3-4 piccolissime ciocche.

 

NELLA SALIVA

La misurazione del mercurio disperso nella saliva è un indice di scarso valore clinico ma molto interessante per documentare in modo incontrovertibile che le otturazioni in amalgama rilasciano mercurio. Occorre comunque ricordare che la modalità principale di rilascio del mercurio dall’otturazione è per evaporazione e che la via di assorbimento è tipicamente quella polmonare e non quella intestinale (dove transitano la saliva ed il cibo contaminato dal mercurio). Esistono inoltre precisi studi che correlano la superficie di otturazione in amalgama esposta alla quantità di mercurio rilasciato; è quindi possibile stimare il livello d'esposizione direttamente dall'area di metallo visibile.

Il dosaggio del mercurio nella saliva misura la quantità totale di mercurio disciolto o trasportato dalla saliva, generalmente dopo una prova di stimolazione delle otturazione fatte masticando un chewing gum o della paraffina. Il mercurio rilevato è un insieme del mercurio metallico superficializzato sull’otturazione e disperso nella saliva, dei prodotti di corrosione dell’amalgama presenti in soluzione e di eventuale particolato solido disgregato dall’otturazione in amalgama per abrasione della superficie.

Il valore misurato è molto preciso e ripetibile ma di scarso significato clinico. Poiché la dispersione di mercurio della saliva è funzione pressoché lineare della superficie totale di amalgama esposta ovvero, in approssimazione, del numero di amalgame, è molto più semplice ed economico desumere un probabile valore da una semplice osservazione clinica. Occorre comunque ricordare che la modalità principale di rilascio del mercurio dall’otturazione avviene per evaporazione e che la via di assorbimento è tipicamente quella polmonare e non quella intestinale. La quantità presente nell’aria intraorale è molto più signficativa in termini di esposizione ed assorbimento rispetto alla quantità disciolta nella saliva. Il principale significato del test salivare risiede nella possibilità di avere un risultato analitico certificato della presenza di mercurio, ad uso di pazienti, medici o dentisti scettici.

 

NELLE FECI

La principale via di eliminzione del mercurio dall’organismo è tramite il fegato e quindi per immissione nell’intestino e nelle feci. Esistono specifici passaggi metabolici che dipendono da vari trasportatori ed in particolare dal meccanismo di detossificazione epatica legata al glutatione. Il mercurio viene quindi escreto nella bile ed è riscontrabile a livello delle feci. Come per la misurazione del mercurio urinario la quantità rilevata dipende anche dalla capacità dell’organismo di espellerlo e non solo da parametri di esposizione.

L’eliminazione del mercurio avviene nella misura di circa l’80% attrverso il fegato che, tramite coniugazione con il glutatione, espelle questa sostanza nella bile e quindi poi nell’intestino. Risulta quindi logico che il punto dove meglio si intercetta in uscita il mercurio eliminato dall’organismo sia a livello intestinale, tramite la misurazione di mercurio contenuto nelle feci. Come per la via enale / urinaria vale il concetto che il mercurio, per via della sua natura di metallo pesante, in realtà tende all’accumulo nei tessuti più che all’eliminazione. Anche nel caso del dosaggio fecale questo non è in grado di fornire indicazioni certe circa il livello di esposizione o la quantità totale depositata nei tessuti ma solo, per l’appunto, della quantità escreta in quel momento.

Da un punto di vista di laboratorio è possibile differenziare il mercurio metallico (derivante dall’ingestione di materiale di usura delle otturazioni) dal mercurio ionico (prodotto dal metabolismo del mercurio assorbito per via respirtoria dalle otturazioni) dal metilmercurio (tipicamente alimentare, dal pesce). Quest’ultimo può essere mercurio in uscita dal fegato oppure in transito con il contenuto alimentare, specie se il paziente ha consumato pesce nella giornata precedente il dosaggio.

Così come per le urine il valore assoluto della concentrazione dovrebbe essere sempre rapportato al livello di concentrazione dell’urina stessa, per il dosaggio fecale bisognerebbe fare riferimento alla massa totale. Alcuni fattori di disturbo nella misurazione sono costituiti dal volume totale, dalla presenza di alimenti sequestranti il mercurio e dalla presenza di cibi già di loro contenenti il metallo.

La quantità di mercurio escreta dal fegato non corrisponde con la quantità totale contenuta nelle feci: infatti il mercurio subisce fenomeni di riassorbimento a livello intestinale e di cosidetto ‘ricircolo entero epatico’. Questo fenomeno è anche in correlazione con il livello di permeabilità della mucosa intestinale e peggiora nella ‘leaky gut syndrome’, ovvero quando esiste un quadro di infiammazione della parete intestinale associato a disbiosi.

3 Mi rivolgo a chiunque abbia esperienza e sappia quali esami fare pre e post-rimozione. La mia domanda è sapere quali esami fare e su quali metalli ? Il Hg va bene, ma sono esami da fare anche su tutti i metalli del mineralogramma ? E quali esami fare ?

Grazie per chi ha avuto la pazienza di seguire.

Cordialmente,
RDS

cristiana

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Re:Analisi pre e post-rimozione
« Risposta #1 il: Dicembre 16, 2017, 08:14:07 »
Salve,
se hai più di 3 amalgami (anche i devitalizzati sono ricoperti di amalgama), c'è una grande probabilità che tu abbia un accumulo di metalli tossici nelle cellule, accumulo che causa avvelenamento cronico. Quindi non spendere  soldi e tempo in cose non indispensabili.
Leggi i consigli sul link, scorrendo giù, sotto il video, clicchi su "RIASSUNTO IN 3 PUNTI SU COSA FARE E A CHI RIVOLCERCI", quando sei lì leggi tutto e clicca sui link... leggi anche la pagina sui devitalizzati .
http://www.cristianadistefano.it/forum/index.php?topic=1292.0
Cristiana

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La riva
« Risposta #2 il: Dicembre 16, 2017, 10:50:17 »
Grazie per la risposta.

I link li ho letti tutti. Sto rileggendo tutta la documentazione del Dott. Lorenzo Acerra e ho salvato tutto nel mio archivio. Mi rimane da salvare i video e i 3d che hai pubblicato. Salvo ogni info importante che incontro nel web.
Cerco in qualche modo di divulgare la questione, non fornendo i doc del sito, ma indicando dove informarsi alle persone che incontro.

Per il momento sono indeciso sul dentista da scegliere tra quelli indicati. Si parla nel web di Ronchi o Miclavez, Pische o Barile, Dall'Aglio e altri. Io sinceramente faccio fatica a fidarmi di tutti i medici in quanto sono stato truffato ben 3 volte per altre cose.

Io ho due otturazioni al Hg e un devitalizzato. I sintomi enunciati nel mio 3d sulla mia storia li ho da anni. Mi sorprende che le Istituzioni non intervengano, sapevo che il composito costava uguale all'amalgama Hg. Nella mia zona da ciò che sento usano oramai solo compositi, ma ai miei parenti quest'anno hanno tolto dei denti senza protezioni e usano pasta bianca. Esempio, per due denti nuovi da inserire 2000 € a mia nonna. A me lo stesso nel 2015 chiese 80 € per otturazione + 400 € per corona, pensando a che serve una corona se devo curare un dente ?, così non feci nulla. Questo ha pagato in salute, ma mi ha fatto scoprire questo sito web.

Per gli esami da fare pre e post rimozione ho letto solo del Hg. Farò solo quelli dell'Hg, mai fatti in vita mia. Leggo anche che denunciare non porta a nulla, quindi alla fine serve solo per sapere che ti ha intossicato.

Ma un test sono particolarmente fissato: quello di biocompatibilità, non costa nemmeno tanto. Per me è importante se usi amalgame di metalli, se no non credo serva per porcellana o ceramica. Questo per dire che liberarsi del Hg è primario, ma inserire altri metalli che magari non tolleri, ma sono meno tossici, credo sia altrettanto importante.

Francamente non essendo quasi nessuno ereditiero, è imfattibile fare esami su decine di metalli tra sangue, urine e feci, verrebbe un costo da capogiro e li si che il mercurio andrà alle stelle, ma fuori dal corpo.

Meglio limitarsi solo con esami urine, sangue e feci. Bisogna fare attenzione a non falsarli e vedere se i valori pre e post rimozione sono alterati di molto.

Dovrebbero farci respirare, invece ci complicano la vita. E il brutto è che nessuno è al corrente di queste cose, il mio medico di base tanto meno.

cristiana

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Re:Analisi pre e post-rimozione
« Risposta #3 il: Dicembre 17, 2017, 11:20:24 »
Allora forse non mi sono spiegata bene. Hai fatto bene a documentarti bene, così ora sai quali e quanti problemi può causare una piccola amalgama, che seppur da sola non dà intossicazione, è pur sempre fonte tossica, che impedisce di disintossicarsi.
Tutti quegli esami servono a comprovare se esiste un avvelenamento acuto (sangue, urine, saliva) e cronico (mineralogramma). Molta documentazione è datata e la ricerca è andata avanti negli anni. Tutti quegli esami potevano servire in tribunale, se avessero approvato il disegno di legge, che tra le altre cose, bandiva l'amalgama e obbligava i dentisti a fare vera rimozione protetta, ma siccome non ti servono prove da mostrare, risparmia tempo e denaro.

Ora concentrati sul migliorare la tua salute, quindi per farlo dovresti contattare il dott. Rossi della Mineral Test, che ti accompagnerà e ti aiuterà da subito fino a completa disintossicazione post bonifica della bocca. Contemporaneamente affidati ad un dentista specializzato in rimozione, ma evita di assumere chelanti, o altro che ti farebbe peggiorare la salute e renderebbe inefficace l'integrazione del ricercatore dott. Rossi. I denti devitalizzati vanno estratti con tutta l'amalgama, come è spiegato sul file che parla dei devitallizzati.
Non serve fare altro, se non avere pazienza, perchè ci vuole tempo per disintossicarsi e non ci si può liberare degli elementi tossici nelle cellule, finchè si hanno fonti tossiche in bocca.

Tienici informati sui progressi.
In braccio a Gesù  :)
Cristiana

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La salvezza
« Risposta #4 il: Dicembre 17, 2017, 09:18:01 »
Grazie per i consigli. Inizio da subito a predisporre tutto l'iter. Quando faccio tutto vi informo sui passaggi che faccio e le cose che mi capitano.

Mi auguro che col nuovo governo il tuo progetto vada avanti, se la Lega vincerà forse qualche speranza ci sarà visto che fu proprio Maroni a fare la legge per proteggere i medici nel 2004.

Cordialmente,
RDS

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Antracite
« Risposta #5 il: Dicembre 22, 2017, 03:15:29 »
Vi aggiorno sugli ultimi sviluppi.

Prima di curare i denti volevo fare il test di compatibilità. Sono riuscito a contattare Lorenzo Acerra al telefono. Purtroppo lui non sa più la procedura per fare il test in quanto sono passati 14 anni da allora, così mi ha detto che attualmente non sa perché dopo quella volta che l'ha fatto non si è più interessato, giustamente.

Adesso mi ha riferito che la ricerca è da fare da capo, ovvero ricercare se lo stesso lab o altro, comunicando con qualcuno oltreoceano, fanno il test e la procedura da fare.
In Germania ha detto che c'è un lab che lo fa, ma non è all'avanguardia come lo era quello USA. Per oa ho i contatti del lab di Colorado Springs, ma non si riesce a contattarlo, in quanto al telefono non riesco a parlare inglese pienamente, non hanno una email e a quanto sembra è un piccolo lab.

Cercherò di informarmi appieno, volevo avere il quadro delle allergie completo per evitare di mettere compositi a cui sono allergico.

Intanto il chimico Acerra mi ha invitato a uno scambio di informazioni per la Scienza chiedendomi di inviargli la ortopanoramica mia quando la farò. Non esiterò a inviargliela, se sarò ancora vivo.

Per ora ho trovato solo questo lab di Colorado Springs, analizzano 2000 materiali
http://www.microsofttranslator.com/bv.aspx?ref=SERP&br=ro&mkt=it-IT&dl=it&lp=EN_IT&a=http%3a%2f%2fdentalwellness4u.com%2foralhealth%2fbiocompat2.html

http://www.microsofttranslator.com/bv.aspx?from=en&to=it&a=http%3A%2F%2Fwww.ccrlab.com%2F

Non so se è lo stesso che ha fatto Acerra, in ogni caso mi informerò, intanto per ora credo siano in vacanza durante Natale, così dice nel sito web.

Ciao  :)
« Ultima modifica: Dicembre 22, 2017, 03:26:49 da Rivoluzione delle Specie »

Rivoluzione delle Specie

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Salsedine
« Risposta #6 il: Dicembre 22, 2017, 03:38:56 »
Pubblico altro materiale che ho trovato riferito al lab.

https://www.scientifichealthsolutions.com/contact/  qui questo lab ha lo stesso nome del lab di Acerra, ma vedendo l'indirizzo è diverso, anche la città, chiederò se sono gli stessi.

qua invece c'è lo stesso lab di 14 anni fa nella mappa con lo stesso indirizzo https://www.bing.com/search?q=Scientific+Health+Solutions+colorado+springs&qs=n&form=QBRE&sp=-1&pq=scientific+health+solutions+colorado+springs&sc=0-0&sk=&cvid=02313C4EC1B9476C9F019AF6BB221B24

cliccando in Sito web a destra mi porta qua: https://www.peakenergy.com/

ovvero è lo stesso quell odel sito peak energy della email indicata da Acerra: peakenergymail@yahoo.com

indovinate: la email non è più attiva. Ho inviato una email e mi è ritornato indietro email di errore.

Rimane da contattare i ldottore, o meglio tutti e tre i lab e chiedere se fanno il test compelto e quanti materiali analizzano e da quanti anni.
Ho cercato di contattare Thomas Levi della peak energy, ma il sito web mi crea problemi nell'invio online usando il form del sito web ed è l'unico modo per parlarci.

Spero di darvi qualcosa in più nei prossimi giorni. Farò fatica lavorando che in tempi brevi faccio tutto.

ciao

Rivoluzione delle Specie

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Iter per invio all'estero
« Risposta #7 il: Dicembre 22, 2017, 04:05:56 »
Merita una trattazione a parte l'iter per inviare materiale biologico all'estero.

Ho riaggiornato questo post.

Ho contattato FEDEX, i lcorriere, uno dei tanti, che manda pacchi all'estero, tra cui il materiale biologico. Ho pensato a come fare per inviare le provette di sangue al lab negli USA, ed è abbastanza complicato, fattibile, ma complicato per il giro da fare per inviare 4 provette.

[Altra alternativa è contattare un lab in ITALIA e ti fa tutto lui senza che tu fai documenti. Un esempio, forse e dico forse la GENOMA di Roma, o altri lab privati. Il pubblico non ho idea, ma come siamo messi non credo permetta di fare questi invii, sono troppo complicati]

1 Prima di tutto va predisposto ogni cosa per inviare. FEDEX mi dice che servono almeno 3 fatture pro-forma in inglese, non chiedetemi cosa bisogna scrivere perché non ciò capito quasi nulla, poi una dichiarazione sempre in inglese in cui dichiaro che il materiale bio non è infetto, un'altra in cui dico che trasporto ghiaccio secco, infine la lettera di vettura da compilare che mi fornisce il corriere quando viene a prendere il pacco, da ultimo le etichette che fornisce la ditta che ti dà il ghiaccio secco da apporre nel pacco e sono importanti perché il ghiaccio secco è pericoloso. Mi ha specificato che all'arrivo del corriere, l'unica cosa che fornisce è la lettera di vettura, se non è pronto il pacco con ogni cosa non ritirerà il pacco, questo è importante.

2 Una volta che si ha tutta la burocrazia da apporre nel pacco e da fornire al corriere così che lui poi lo darà alla dogana USA, si può iniziare con l'iter per il prelievo.

Si richiede il kit dal lab USA, arriva a casa con le istruzioni da leggere e fornire poi al lab ITALIA.

3 Si prenota a questo punto in un lab ITALIA, in genere ti dicono di andarci senza prenotare alla mattina.
Si prenota il corriere per il pomeriggio, orario indicativo dalle 14.00 in avanti. FEDEX m idice che minimo il pacco parte dopo 48 h, credo sia così per tutti i corrieri, ma è meglio sentire con un corriere vicino casa, idem per il ghiaccio secco.
Si prenota per farsi arrivare il ghiaccio secco a casa il più vicino al giorno o ora del prelievo.
Si prenota in anticipo il lab in USA.

4 Prelievo sangue, messo le provette nel pacco con ghiaccio secco, attendo a casa il corriere. E poi tutto viene inviato negli USA e si attende i risultati. Io consiglio di fare il test in inverno così il g. secco evapora in meno tempo.

Attenti a questo ghiaccio che è altamente pericoloso ed evapora anche a 3 gradi o 0. L'unico modo per non farlo evaporare subito è tenerlo nel freddo, NON EVAPORA a - 78,3 ° quindi impossibile per noi comuni cittadini evitare l'evaporazione.

Se qualcuno sa qualcosa e l'ha fatto non sia timido.  8)

Appena riesco a capirci qualcosa faccio sapere, se non muoio prima, ho già contattato la dogana sull'invio di materiale bio e documenti che servono nello specifico.

Potrebbero fornire un unico modulo standard per tutto il paese da compilare e fine invece di mille documenti ed etichette da mettere. In ogni caso l'etichetta del g. secco è un triangolo capovolto con un codice specifico. Se no nsi fanulla bene il pacco non viene spedito negli USA e si è stati dissanguati per nulla. Non temete il sangue si rifà  ;D
« Ultima modifica: Dicembre 22, 2017, 04:32:47 da Rivoluzione delle Specie »