Sito d'informazione sulle intossicazioni croniche causate da accumulo di elementi tossici.
 
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PRODOTTI IN COMMERCIO CHE CONTENGONO SOSTANZE CHIMICHE

La maggior parte delle sostanze chimiche, presenti sul mercato e usate quotidianamente, non sono mai state valutate in modo
adeguato in relazione alla sicurezza umana e a quella ambientale.

LE LAMPADE A BASSO CONSUMO CONTENGONO MERCURIO

Sembra sempre di aver trovato la soluzione ai problemi ambientali siano essi energetici che ecologici ma ogni nuovo strumento dell'uomo ha sempre un rovescio della medaglia. Stiamo parlando delle lampade a basso consumo di energia che fanno risparmiare energia
elettrica e limitano sensibilmente le emissioni di CO2 che sempre più si stanno diffondendo in tutto il mondo industrializzato ma, se non smaltite correttamente, possono provocare danni all'ambiente.

Il rovescio della medaglia delle nuove lampade a basso consumo è rappresentato, infatti, dalla presenza di mercurio e polveri fluorescenti che sono sostanze nocive per la salute dell'uomo e inquinanti per l'ambiente tanto che, giunte a fine ciclo di vita,
vengono classificate, sia per la normativa europea sia italiana, rifiuti pericolosi. Il recente aumento delle concentrazioni di mercurio nell'atmosfera è, infatti, legato al processo di industrializzazione che, nell'ultimo decennio del XX secolo, ha causato un incremento
delle emissioni atmosferiche visto che il mercurio rappresenta un materiale di scarto del carbone e viene usato nelle industrie dei metalli, dei cementifici e delle industrie chimiche.


A questi si aggiungono utilizzi in altri settori quali il sanitario, l'agricoltura ma, soprattutto, l'elettronica. Il mercurio liquido, invece, disperso nell'ambiente, rientra facilmente nella catena alimentare e risulta pericoloso per il sistema neurologico, cardiovascolare, immunitario
e riproduttivo
. Tanto è vero che lo stato della California, sempre attento alle tematiche ambientali, prevede entro il 2012 la sostituzione delle vecchie lampade con quelle ad alta efficienza energetica per tutte le abitazioni e gli uffici. Un'idea ripresa dal ministro dell'Ambiente tedesco che, con una lettera diretta al Commissario europeo per l'ambiente Stavros Dimas, ha proposto la medesima iniziativa anche per il vecchio continente dove, già il Portogallo, di recente ha posto un'accise che ha più che raddoppiato il costo delle lampade a incandescenza.
Gli ha fatto eco il suo collega australiano con una proposta ancora più innovativa e netta: messa al bando di tutte le lampade ad incandescenza.

Entro il 2010 il governo australiano si impegnerà a sostituire progressivamente in tutto il Paese le vecchie lampadine con quelle di nuova generazione a basso consumo. Una scelta impegnativa e coraggiosa che trova gran parte dei produttori pronti a cogliere le sfide
provenienti dal mercato, studiando e proponendo prodotti sempre più eco-compatibili. Le lampadine, oggetto della direttiva europea e del decreto legislativo 151/05 sui rifiuti apparecchiature elettriche e elettroniche (Raee), immesse annualmente sul mercato italiano sono circa 120 milioni di pezzi tra lampadine a fluorescenza, a ioduri metallici e neon. Oltre alla pericolosità hanno, inoltre, la caratteristica della
fragilità essendo costituite per il 90% da vetro. Per questo motivo il 70% dei produttori che operano nel mercato italiano si sono già associati nel Consorzio per il Recupero e lo Smaltimento di Apparecchiature di Illuminazione denominato Ecolamp.

«Siamo tutti pronti in attesa della pubblicazione dei primi decreti – ha dichiarato Paolo Colombo, direttore generale del consorzio in un intervento al Sep (Salone delle ecotecnologie) - condizione indispensabile perché il sistema parta. Abbiamo costituito anche il centro di coordinamento, organismo disciplinato dal decreto istitutivo del registro, del cui comitato direttivo fanno parte cinque rappresentanti dei consorzi più grossi. Purtroppo il decreto base, che è quello del registro nazionale dei produttori, si trova ancora nella fase di esame alla conferenza stato-regioni prevista per oggi e ancora una volta rinviata. Ci domandiamo – conclude Colombo - come il sistema possa
davvero partire entro il 30 giugno come stabilito dall'ultimo decreto di proroga». 

Lunedí 23.04.2007

da Villaggio Globale


Fonte: Affari Italiani il primo quotidiano on line
canali.libero.it/affaritaliani


La crescente diffusione delle lampade a mercurio continua a preoccuparci non poco. E' vero, in tempi di consumi (e sprechi) energetici una lampada che ci faccia risparmiare sulla bolletta della luce é la benvenuta, ma dev'essere per forza al mercurio (una delle sostanze più tossiche del pianeta)?

Mike Adams, dal sito NewsTarget.com:


Una luce fluorescente é un tipo di lampada a risparmio energetico, che si adatta all'attacco-standard di una lampada qualsiasi, o si allaccia ad un attacco di una piccola illuminazione. In questo momento le lampade fluorescenti sembrano godere di un grande successo.
Ma sapevate che possono essere tossiche per la casa e l'ambiente?

Le luci fluorescenti sono fatte con un gas che contiene vapore di mercurio e argon a bassa pressione, a volte contengono anche cripto.
La superficie interna della lampada é ricoperta da una superficie fluorescente fatta di varie leghe metalliche e rari sali minerali fosforici.
Le lampadine fluorescenti consumano meno energia delle altre lampadine (incandescenti) alla stessa luminosità, e l'efficienza delle luci fluorescenti é dovuta molto alla fuoriuscita dei fotoni di mercurio a bassa pressione. Ma le luci fluorescenti non producono una luce
continua, e bruciano più rapidamente se girano frequentemente; contengono anche cose come fluorina, neon, polvere di piombo così
come mercurio.

Misurare l'impatto ambientale del mercurio in un prodotto particolare é più complicato di quanto potreste pensare, credo. Il mercurio é un elemento essenziale che si trova in milioni di lampade fluorescenti in tutto il mondo, e quando queste lampadine vengono buttate via il mercurio può uscirne e inquinare l'aria e l'acqua.

Secondo il sito www.lightbulbrecycling.com , ogni anno un numero stimato di 600 milioni di lampadine fluorescenti vengono gettate nei campi americani, con un carico di rifiuti al mercurio equivalente a 30.000 libbre (13.000 chili, ndr).
Sorprendentemente é quasi la metà del mercurio emessa nell'atmosfera dalle fabbriche che utilizzano carbone, ogni anno.
Ci vogliono solo 4 mg di mercurio per contaminare 7000 galloni d'acqua, il che sta a significare che 30.000 libbrei di mercurio emesse
dalle lampadine fluorescenti ogni anno é sufficiente a contaminare ogni lago, fiume e fonte d'acqua del Nord America (senza contare gli oceani).

Controlliamo i rifiuti
Molte agenzie di governo hanno adottato delle proprie norme sulla regolamentazione delle luci fluorescenti. In California, Minnesota, Ohio, Illinois, Indiana, Michigan e Wisconsin é illegale trattare le lampadine fluorescenti come rifiuto ordinario. Tali leggi si basano sulla tossicità stra-documentata del mercurio.
Il mercurio (chiamato anche "quicksilver", "argento-rapido") é un metallo pesante, che viene dal trattamento dell'argento e che si trova più comunemente nei termometri, barometri e altri apparecchi scientifici. E' usato nell'industria elettrica e negli strumenti di laboratorio
e medici. Il mercurio é anche una neurotossina, e elevati livelli di mercurio nel sangue possono condurre a ritardi mentali e deformazioni fisiche nei bambini. Dolori al petto, dispnea, tosse, emoptisi e a volte pneumoniti interstiziali letali possono verificarsi dopo un'esposizione acuta ai vapori di mercurio. In America un bambino su sei ogni anno viene esposto a livelli di mercurio così alti da essere a rischio di disabilità, deficienze motorie e perdita di memoria a breve termine.

Se gli americani adottano l'uso sempre maggiore delle lampadine fluorescenti, questo quadro si amplierà notevolmente. Rompere una lampadina al mercurio a casa vostra può contaminarla al punto tale da dover ricorrere ad esperti nell'eliminazione di rifiuti tossici.
E anche a gran prezzo. Una tipica spesa per la rimozione del mercurio legata alla rottura di una sola lampadina fluorescente può venire a costare diverse centinaia di dollari.
L'idea di far mettere del mercurio in un prodotto fragile come una lampadina é colma di rischi per la salute pubblica. Infatti richiederebbe
un divieto speciale dell' EPA (agenzia americana che protegge l'ambiente, ndr) a vendere lampadine fluorescenti al mercurio, innanzitutto.

Quando una lampadina fluorescente si rompe i suoi vapori si dileguano rapidamente e possono venire inalati e assorbiti attraverso la pelle.
Molte componenti del mercurio sono tossici, specialmente quelli organici come il metil-mercurio.
Un ricercatore della Università dell' Illinois di Springfield solleva una questione basilare su queste lampadine: "La gente deve capire che queste lampadine sono considerate nocive e possono provocare danni a lungo termine, e non solo all'ambiente, perché se si rompono possono dare problemi di salute anche alle persone. Il mercurio ha la capacità di causare ad uomini come agli animali seri problemi di salute, come danni permanenti al sistema nervoso e ai reni, in seguito alla sua esposizione." (...)


L'alternativa: le luci LED

Fanno luce più delle lampadine normali, ma non sono tossiche.
Utilizzano la polarità elettrica positiva.
Per informazioni (in inglese):


http://www.newstarget.com/LEDs.html

ADESSO RICICLANO PURE IL MERCURIO... :o


06/11/09 di Miriam Giudici

Ekò, la lampadina riciclata
Una nuova lampadina ecologica a basso consumo e realizzata con materiali riciclati, Ekò. Un'invenzione italiana che illuminerà le proprietà del FAI.

La continua evoluzione nell'ideazione e diffusione di lampadine sempre più a basso consumo e rispettose dell'ambiente è culminata in questi giorni con il lancio, alla fiera Ecomondo di Rimini, di Ekò, un prodotto che racchiude in sé il meglio di quanto si può offrire nel campo delle lampadine a basso consumo.

A Ekò infatti non manca niente: contiene la metà del mercurio consentito attualmente per le lampadine a fluorescenza (2,5mg contro
i 5 permessi),
dura 10.000 ore (7 volte in più delle normali lampadine) ed è anche la prima al mondo ad essere fabbricata con materiali riciclati, mercurio e fosfori - che vengono dalle vecchie lampadine ormai non funzionanti - vetro, plastica, metalli, oltre naturalmente alla
carta per il packaging.

Le prestazioni della lampadina sono identiche a quelle delle sue “sorelle” della stessa tipologia già in commercio.

Ekò è stata inventata da un'azienda italiana, la Wiva Group di Scandicci, che ha anche scelto di non depositare il brevetto: “Ekò dimezza
la potenzialità di inquinamento delle sorgenti a basso consumo – dice Giuseppe Ranieri, amministratore delegato - “ma soprattutto
risolve il problema dello stoccaggio delle merci riciclate attraverso il loro riutilizzo. In questo modo si instaura un circolo virtuoso, che auspichiamo sia preso in considerazione e seguito anche da altre aziende. Per questo motivo abbiamo deciso di non brevettarla”.

Ekò è stata inventata da un'azienda italianaUn punto davvero importante, se pensiamo che dopo aver fatto una buona azione comprando
una lampadina a risparmio energetico, rischiamo di vanificare il nostro gesto se la lampadina, una volta terminata la sua vita, non viene smaltita correttamente: i suoi componenti inquinanti hanno un effetto molto pesante sull'ambiente.

Appena nata, Ekò non solo promette bene, ma ha già dalla sua parte un sostenitore prestigioso, il FAI, Fondo per l'Ambiente Italiano,
che ha deciso di adottare le lampadine Ekò in ogni edificio di sua proprietà.
I luoghi della cultura italiana saranno resi ancora più luminosi da una lampadina così ecologica. “Abbiamo deciso di aderire a questa iniziativa per dare un segno concreto della nostra attenzione alla tutela ambientale – dice Costanza Pratesi dell'Ufficio Paesaggio e Territorio - l’ecosostenibilità è uno dei valori che da sempre ci contraddistingue, di pari passo con la protezione del patrimonio artistico e naturalistico. La luce che illuminerà i luoghi del FAI sarà così
una luce 'verde', proprio perché originata dal riutilizzo di materiali, tra cui alcuni inquinanti”.

L'augurio è che, a partire dalle ville e castelli del FAI, sempre più lampadine Ekò, e sempre più lampadine loro “cugine”, si diffondano nelle case di tutti.

Fonte: terranauta.it


COMMENTO

Sono rimasta inebetita davanti a questa notizia e soprattutto dopo aver letto la dichiarazione che riporto:
“Abbiamo deciso di aderire a questa iniziativa per dare un segno concreto della nostra attenzione alla tutela ambientale – dice Costanza Pratesi dell'Ufficio Paesaggio e Territorio - l’ecosostenibilità è uno dei valori che da sempre ci contraddistingue, di pari passo con la protezione del patrimonio artistico e naturalistico. La luce che illuminerà i luoghi del FAI sarà così una luce 'verde', proprio perché originata dal riutilizzo di materiali, tra cui alcuni inquinanti”.

... :o senza parole... le lampadine si rompono e quando succede il mercurio incandescente evapora, viene respirato, va negli occhi, contamina tutto ciò su cui ricade.
Anche le lampade spente cadono, si rompono e dove cadono contaminano.


PERCHE' NON COSTRUISCONO, METTONO IN COMMERCIO A PREZZI DECENTI E PUBBLICIZZANO
LE LAMPADE LED CHE SONO VERAMENTE ECOLOGICHE?

07/02/09  di Angelo Trapani

Ormai sappiamo tutti che la comune lampadina, quella ad incandescenza per intenderci, è stata messa al bando. Dopo anni di onorato servizio durante i quali questo semplice dispositivo ha fornito la luce all’interno delle nostre case, ci si è accorti che esistono altri sistemi per produrre una fonte di illuminazione artificiale “ecologica” altrettanto versatile ma che spreca meno energia rispetto al vecchio sistema.

Dal 2011 infatti secondo una direttiva CEE, nel nostro paese, come in tutta Europa, verrà definitivamente vietata la vendita, l’importazione e la distribuzione della vecchia ampolla di vetro, a favore della più nuova lampada a basso consumo.

Però, la nuova lampada a basso consumo o meglio a fluorescenza, ha tutti i pregi fuorchè quello di essere ecologica, infatti si è deliberatamente tenuto nascosto che in realtà questa nuova lampadina contiene al suo interno una non trascurabile quantità di mercurio e che quindi non dovrebbe venire prodotta e utilizzata in grandi numeri.
Il vero problema, comunque, non è tanto la presenza del mercurio durante il ciclo di produzione delle lampade o durante il loro funzionamento, quanto il fatto che poi, alla fine della loro vita, quello stesso mercurio non si sa come smaltirlo senza inquinare.

Questa dovrebbe già essere una valida ragione per evitare l’utilizzo di tali dispositivi, decisamente poco ecologici, che anzi dovrebbero essere assolutamente vietati e non addirittura IMPOSTI quali sostituti ecologici delle vecchie lampade.

Già, avete letto bene, le nuove lampadine “ecologiche” tanto pubblicizzate contengono proprio il mercurio, metallo liquido classificato come nocivo per l’ambiente, altamente tossico e pericolosissimo per la salute umana e animale… quello che hanno già eliminato dai termometri, per intenderci… anche questi recentemente messi al bando da una direttiva CEE e dal nostro Ministero della Salute con apposito Decreto per la stessa ragione di pericolosità, a tutela della nostra salute.

Ma non finisce qui, a quanto pare, secondo nuovi e più approfonditi studi sull’utilizzo della luce prodotta da questo genere di dispositivi sembrerebbe che questa potrebbe dar luogo ad altri tipi di problemi per la salute umana, interferendo potenzialmente con il ciclo di produzione della melatonina, effetto che causerebbe tutta una serie di altri inconvenienti più o meno gravi sul nostro organismo.

Non voglio fare il catastrofista ne dare etichette di verità o falsità a studi e/o teorie più o meno accreditate ma, trattandosi della nostra salute forse è meglio andare cauti e aspettare che sull’argomento sia stata fatta sufficiente (luce?) chiarezza.

In ogni caso, già oggi esistono in commercio altri tipi di dispositivi di illuminazione basati sulla relativamente nuova tecnologia LED, esenti da questo genere di inconveniente ma, purtroppo, questi hanno ancora il problema della poca diffusione e di conseguenza costo
più elevato.

Però, nell’attesa di saperne di più, una considerazione di carattere generale sull’argomento siamo in condizione di farla: che idea geniale togliere il mercurio dai termometri per poi metterlo dentro le lampadine… alla luce di quanto si è detto ditemi se questo non è un controsenso?! ma siccome nulla viene fatto “per caso” sicuramente in tutto questo c’è chi ci guadagna!

Fonte: agrigento.blogsicilia.it


Questi prodotti chimici sono conosciuti per essere dannosi alla salute e possono causare danni irreversibili una volta che hanno penetrato
il corpo inalandoli o attraverso la pelle e questo avvelenamento non è acuto ma bensì cronico, queste sostanze chimiche rimangono nel nostro sistema e si accumulano nei tessuti grassi degli organismi viventi.
 Lo ftalato è stato riconosciuto per avere effetti dannosi sul DNA, sullo sperma, sui polmoni, sul fegato e sui testicoli.

La lista completa dei profumi incriminati include:

(List published on page A4 of the Feb. 28, 2005 issue of the Philippine Daily Inquirer)

Fonte: http://www.profumo.it/aromaterapia/profumi_tossici.htm



AGENTI INQUINANTI TOSSICI ED EDILIZIA

Gli agenti inquinanti più pericolosi sono quelli che provocano mutamenti delle strutture fondamentali dell’organismo: le cellule. I livelli di concentrazione e di esposizione che l’organismo umano è in grado di tollerare sono poco conosciuti; di conseguenza risulta difficile valutare quando si va incontro a “un rischio senza ritorno”.

Si elencano, di seguito, alcune sostanze tossiche facilmente riscontrabili nei materiali edilizi:

  •  Composti organici volatili (VOC): in particolare formaldeide, xilolo, toluolo, benzolo, cloro-benzolo, fenolo, e antiparassitari, liberati dai prodotti a base di sostanze sintetiche, utilizzati per la finitura di pareti, pavimenti, soffitti, materiali isolanti. L’emissione di vapori tossici è più alta durante l’applicazione e l’asciugatura e tende a diminuire nel corso degli anni.
    I fattori che influenzano tale emissione sono:

    - il contenuto totale di sostanze vaporizzabili costituenti il materiale (gli “ingredienti”);
    - la distribuzione di questi costituenti tra la superficie e l’interno del materiale;
    - il tipo di finitura superficiale (più o meno “impermeabile”);
    - l’età del materiale;
    - i fattori microclimatici (temperatura, umidità relativa, numero di ricambi d’aria).
    La pericolosità è in funzione del tipo di sostanza, delle sinergie con altre sostanze presenti nell’ambiente, della concentrazione
    e del tempo di esposizione. Gli effetti sulla salute vanno dall’irritazione al cancro.

     
  •  Radon e suoi prodotti di decadimento: il radon è un gas radioattivo, incolore e inodore, che si genera dal decadimento
    dell’uranio e può diffondersi dal terreno e dai materiali usati nelle abitazioni. Accumulandosi negli ambienti chiusi, raggiunge, spesso, concentrazioni pericolose,. Essendo libero di spostarsi nell’aria e nell’acqua, può essere ingerito o inspirato e danneggiando i tessuti polmonari o di altri organi, porta all’insorgenza di tumori.

    Tra i materiali da costruzione da tenere sotto controllo vi sono i cementi pozzolanici, le malte, il tufo, le terre, l’argilla,
    il basalto e alcuni graniti.

    La concentrazione di radon aumenta nelle zone umide e dove c’è una scarsa ventilazione (cantine, seminterrati).
  •  Inquinanti biologici: microrganismi patogeni quali funghi, muffe, batteri, virus. Sono riscontrabili negli ambienti umidi e poco ventilati, condizioni che ne influenzano la colonizzazione e lo sviluppo. Possono provocare affezioni alle vie respiratorie,
    irritazioni agli occhi e alla cute, oltre a malattie come ad esempio la legionella.
  •  Polveri e fibre minerali naturali e artificiali: la presenza di polveri e fibre nell’aria interna agli ambienti è normalmente legata
    al grado di usura dei materiali, come quelli costituenti pavimentazioni, intonaci, pitturazioni, o alla possibilità che materiali
    fibrosi (lana di roccia, lana di vetro, amianto) entrino in contatto con l’aria interna. La pericolosità è in funzione delle caratteristiche fisiche (dimensioni) di polveri e fibre, della concentrazione nell’aria e del tempo di esposizione.
    Se inalate o ingerite sono tutte sostanze irritanti e tossiche.

Fonte: http://www.rapidmix.it/capitolato/agenti.htm


PRODOTTI PER LA CURA DELLA PERSONA E DELLA PELLE

Nel sangue umano e nel tessuto adiposo sono state trovate più di 400 sostanze chimiche tossiche.

La seguente è una lista degli ingredienti che sono stati indicati come dannosi alla salute, sono contenuti in molti prodotti per la cura
della persona e della pelle. Anche in prodotti di marche molto costose. Il loro nome viene indicato senza traduzione, così come è scritto sulle etichette.

Alcohol (Isopropyl): come solvente e denaturante (una sostanza tossica che modifica le qualità naturali di un'altra sostanza), l'alcohol
si trova nelle tinture leggere per capelli, creme per le mani, dopobarba, profumi e molti altri cosmetici. E' una sostanza derivata del petrolio
ed è usata anche come antigelo e come solvente. Secondo il dizionario degli ingredienti dei cosmetici, l'ingestione può causare emicrania, capogiri, depressione mentale, nausea, vomito, narcosi e coma.

 DEA (diethanolamine), MEA (monoethanolamine) e TEA (triethanofamine). DEA e MEA sono di solito elencate sulle etichette assieme al composto neutralizzato, così cerca nomi come Cocamide DEA o MEA, Lauramide DEA e così via. Sono composti chimici conosciuti per formare nitrati e nitrosamine (agenti causa-cancro). Sono usate quasi sempre in prodotti che fanno schiuma, inclusi bagnoschiuma, shampoo, saponi, ecc. Applicazioni ripetute di prodotti a base DEA hanno provocato una maggiore incidenza dei tumori al fegato e rene
(Dott. Samuel Epstein, Univ. Illinois). All'università di Bologna dei test hanno trovato che i TEA sono i sensibilizzatori usati più
frequentemente nei cosmetici, gel, shampoo, creme, lozioni, ecc. 

Coloranti: secondo il dizionario degli ingredienti dei cosmetici, "....molti coloranti provocano sensibilità e irritazioni alla pelle..... l'assorbimento di certi colori può provocare esaurimento di ossigeno nel corpo e morte." Su una rivista: ...i coloranti che sono usati nei cibi, medicinali e cosmetici, sono ottenuti dal catrame di carbone." Ci sono molte controversie rispetto il loro uso, comunque studi sugli animali hanno dimostrato che sono quasi tutti agenti cancerogeni. 

Profumi: molti deodoranti, shampoo, creme solari, creme per la pelle e il corpo, prodotti per bambini contengono profumi. Molti dei componenti dei profumi sono cancerogeni o altrimenti tossici. La voce profumi in un'etichetta può indicare la presenza fino a 4000 diverse sostanze. Quasi tutte sono sintetiche. I sintomi riportati sono: emicrania, capogiri, eruzioni cutanee, scolorimento della pelle,
tosse violenta e vomito e reazioni allergiche della pelle. Osservazioni cliniche hanno dimostrato che l'esposizione a certe fragranze
può avere effetti sul sistema nervoso centrale, causando depressione, iperattività, irritabilità e altri cambiamenti del comportamento. 

Mineral oil: usato in molti prodotti per la cura personale, l'olio per bambini è 100% mineral oil, questo ingrediente riveste la pelle come una pellicola di plastica, disgregando la barriera naturale della pelle ed impedendo la sua capacità di respirare ed assorbire l'umidità e i nutrienti. Come maggior organo per l'espulsione, è vitale che la pelle sia libera di liberare le tossine. Ma l'olio minerale impedisce questo processo, permettendo alle tossine di accumularsi, così da provocare acne e altre malattie. Rallentando le funzioni della pelle e il normale sviluppo delle cellule, si ottiene un suo prematuro invecchiamento. 

Polyethylene Glycol (PEG): è usato negli smacchiatori per sciogliere olio e grasso . Un numero dopo PEG indica il suo peso molecolare,
che influenza le sue caratteristiche. Vista la sua efficacia, è utilizzato nei pulitori caustici (spray) per forno, così come lo troviamo in molti prodotti per la cura personale. Non è solo potenzialmente cancerogeno, ma contribuisce allo smantellamento della capacità della pelle di assorbire l'umidità e i nutrienti, lasciando il sistema immunitario vulnerabile. 

Propylene Glycol (PG): come tensioattivo o agente imbibente e solvente, è in effetti l'ingrediente attivo negli antigelo. Non c'è differenza fra quello usato nell'industria e quello nei prodotti per la cura della persona. L'industria lo utilizza per scomporre le proteine e la struttura cellulare. Lo possiamo trovare in molti prodotti per make-up, per capelli, lozioni, dopobarba, deodoranti, collutori, dentifrici ed è usato
persino nell'industria alimentare. In quest'ultimo caso le avvertenze per l'uso del prodotto sono quelle di evitare il contatto con la pelle
perchè il PG porta conseguenze tipo anormalità al cervello, al fegato e reni. Non si trovano avvertenze invece su prodotti come deodoranti, dove la concentrazione è maggiore che in molte applicazioni industriali. 

Sodium Lauryl Sulfate (SLS) e Sodium Laureth Sulfate (SLES): usati come detergenti e tensioattivi, questi composti affini si trovano negli shampoo per auto, nei prodotti per pulire i pavimenti dei garages e negli sgrassatori dei motori, sia come ingredienti principali ampiamente usati nei cosmetici, dentifrici, balsamo per capelli, e in circa il 90% degli shampoo e prodotti che schiumano. Il Journal of the American College of Toxicology dichiara che il SLS danneggia la formazione degli occhi nei giovani, causando danni permanenti e irritazioni ed è legato alla formazione della cataratta. Altri ricercatori ne hanno messo in evidenza la pericolosità, dato che può danneggiare il sistema immunitario e, quando unito a altre sostanze chimiche, può essere trasformato in nitrosamine, una classe di potenti cancerogeni che provocano l'assorbimento da parte del corpo di nitrati, molto di più che mangiando alimenti da questi contaminati .
E' stato dichiarato uno dei più pericolosi fra tutti gli ingredienti dei prodotti per la cura della persona. Penetrando attraverso la pelle
manterrà dei livelli residui nel cuore, fegato, polmoni e cervello. 

Urea (Imidazolidinyl) e DMDM Hydantoin: sono due dei molti conservanti che rilasciano formaldeide. Secondo la Mayo Clinic, la
formaldeide può irritare l'apparato respiratorio, causare reazioni alla pelle e innescare palpitazioni cardiache. Inoltre può causare dolori articolari, allergie, depressione, emicranie, dolori al petto, infezioni agli orecchi, fatica cronica, capogiri, perdita di sonno, asma, può aggravare la tosse e raffreddori. Altro possibile effetto della formaldeide è l'indebolimento del sistema immunitario e il cancro.
Ingredienti che rilasciano formaldeide sono molto comuni in quasi tutte le marche di prodotti per la pelle, il corpo e i capelli, antitraspiranti
e lacca per unghie. 

Triclosan: l'ultima mania nell'arsenale delle sostanze chimiche antibatteriche, che troviamo nei detergenti, detersivi liquidi per piatti,
saponi, deodoranti, cosmetici, lozioni, creme e persino dentifrici. E' stato registrato come pesticida, assegnandogli un alto indice di rischio per la salute umana e l'ambiente. La sua struttura molecolare e la formula chimica sono simili a quelle di una delle sostanze più tossiche esistenti: la diossina. Il processo di fabbricazione del triclosan può produrre diossina, la quale ha un enorme grado di tossicità, parti per trilioni (mille miliardi): una goccia diluita in 300 piscine olimpioniche!! Il triclosan appartiene ad una classe di sostanze chimiche sospettate di provocare il cancro. Esternamente può provocare irritazioni alla pelle. Internamente, può portare a sudori freddi, collasso circolatorio, convulsioni, coma e morte. Se accumulato nei grassi corporei fino a livelli tossici, danneggia il fegato e i polmoni, può causare paralisi, sterilità, soppressione delle funzioni immunitarie, emorragie al cervello, diminuzione della fertilità e funzioni sessuali, problemi cardiaci
e coma.
Usare il triclosan giornalmente dai prodotti per la casa fino a saponette per bambini e dentifrici, può essere quanto meno imprudente. 

Aluminium: c'è un significativo e provato orientamento nei riguardi dell'incidenza del morbo di Alzheimer fra gli utilizzatori (di lungo termine)
di antitraspiranti a base di aluminium. Nonostante ciò anche le marche maggiori continuano ad usare aluminium come ingrediente principale.

Fonte: http://facs.doing.it/default.asp?M=154|45|40|0


ATTENTI ALL’ACQUA!

Magistratura all’attacco

Dal 25 dicembre 2003 è definitivamente entrata in vigore una nuova legge riguardante la qualità delle acque destinate al consumo umano,
la n. 31 del 2001. L’obiettivo della nuova legge è la ricerca di una sempre maggiore sicurezza sulla base delle indicazioni della Organizzazione Mondiale della Sanità e di ricerche epidemiologiche internazionali che rivelano la presenza di nuovi rischi prima ignoti.
Sono state infatti individuate sostanze inquinanti che, in passato, non si pensava potessero esistere nell’acqua potabile, anche in frazioni di millesimi di grammi.

Finora si riteneva che tale legge non potesse riguardare le acque minerali ma soltanto l’acqua potabile comune.

Ebbene, il sostituto procuratore di Bari, Domenico Seccia, ha disposto la citazione in giudizio per i vertici di due aziende, la Claudia prodotta nello stabilimento di Anguillara Sabazia (Roma) di proprietà della San Pellegrino, e la Nuova Tutolo Rionero con stabilimento in provincia
di Potenza.La prima azienda dovrà rispondere (udienza 22 aprile prossimo) per la presenza di arsenico, boro, fluoro e manganese.
La seconda per eccesso di arsenico.

Gli imputati dovranno rispondere per produzione e commercio di bevande pericolose per la salute pubblica, non genuine, con valori di sostanze nocive superiori ai limiti previsti per le acque destinate al consumo umano . La legge cui fa riferimento il sostituto procuratore è proprio la 31/2001, che disciplina appunto le acque destinate al consumo umano e che si riteneva non dovesse applicarsi alle minerali.
In sostanza il magistrato ha ritenuto che le garanzie della legge si dovessero estendere anche alle minerali (anch’esse destinate al consumo umano) che del resto, in base alla Direttiva Europea 2003/40, devono avere gli stessi limiti delle acque potabili di rubinetto in riferimento alla concentrazione di sostanze nocive. Cio’ susciterà un mare di polemiche da parte dei signori delle acque. Ma quando in ordine all’uso di beni comuni il controllo democratico si ravviva, ovviamente per le multinazionali dell’acqua i tempi si fanno duri.

Frattanto il Ministero ha confermato in aula lo stop al rilascio del riconoscimento dell’acqua minerale naturale prelevata dalla
San Benedetto dai pozzi di Padernello di Paese. Infatti il Consiglio superiore di sanità, ha rilevato la presenza di un valore di arsenico superiore al limite di legge. La San Benedetto , se imbottiglierà l’acqua di Paese, sarà pericolosa per la salute.

Fonte: http://www.ares2000.net/ricerche/scandaloacqua.htm


CIBI CONTAMINATI DA METALLI PESANTI

Ferramenta ambulanti http://www.beppegrillo.it/muro_del_pianto/salutemedicina/index.html

E’ in arrivo l’uomo bionico. I metalli che ingeriamo ci stanno trasformando in ferramenta ambulanti.
L’elenco che segue riporta alcuni metalli contenuti in prodotti che mangiamo tutti i giorni, metalli come Titanio, Cobalto, Argento.
Basta saperlo. Come per le sigarette è sufficiente aggiungere un’etichetta con su scritto: “Attenzione, vetro all’interno”, oppure “Piombo, Bismuto e Solfato di Bario possono produrre effetti collaterali”.

L’elenco:

Pandoro Motta: Alluminio, Argento
Salatini Tiny Rold Gold (USA): Ferro, Cromo, Nichel (cioè acciaio), Alluminio
Biscotti Offelle Bistefani: Osmio, Ferro, Zinco, Zirconio, Silicio-Titanio
Biscotti Galletti Barilla: Titanio, Ferro, Tungsteno
Macine Barilla: Titanio
Granetti Barilla: Ferro, Cromo
Nastrine Barilla: Ferro
Bauletto Coop: Ferro, Cromo
Plum cake allo yogurt Giorietto Biscotti: Ferro. Cromo
Ringo Pavesi: Ferro, Cromo, Silicio, Alluminio, Titanio
Pane carasau (I Granai di Qui Sardegna): Ferro, Cromo
Pane ciabatta Esselunga: Piombo, Bismuto, Alluminio
Pane morbido a fette Barilla: Piombo, Bismuto, Alluminio
Paneangeli Cameo: Alluminio, Silicio
Pane Panem: Ferro, Nichel, Cobalto, Alluminio, Piombo, Bismuto, Manganese
Cornetto Sanson (cialda): Ferro, Cromo e Nichel (cioè acciaio)
Biscotto Marachella Sanson: Silicio, Ferro
Omogeneizzato Manzo Plasmon: Silicio, Alluminio
Omogeneizzato Vitello e Prosciutto Plasmon: Ferro, Solfato di Bario, Stronzio, Ferro-Cromo, Titanio
Cacao in polvere Lindt: Ferro, Cromo, Nichel
Tortellini Fini: Ferro, Cromo
Hamburger McDonald’s: Argento
Mozzarella Granarolo: Ferro, Cromo, Nichel
Chewing gum Daygum Microtech Perfetti: Silicio (cioè vetro)
Integratore Formula 1 (pasto sostitutivo) Herbalife: Ferro, Titanio
Integratore Formula 2 Herbalife: Ferro, Cromo

I metalli elencati sono tutti sotto forma di particelle nano e micro-metriche (nano = dal miliardesimo al decimilionesimo di metro, micro = dal milionesimo al centomillesimo di metro).


GLI EFFETTI DELL’ITX SULL’UOMO

http://www.Universinet.it il portale degli universitari italiani ha scoperto e pubblicato un articolo scientifico tratto dalla prestigiosa
ma dal nome inquietante " PESTICIDE AND TOXIC CHEMICAL NEWS", clicca qui per andare sul loro sito:
PESTICIDE AND TOXIC CHEMICAL NEWS
rivista del settore chimico americano pubblicata ad oltre 30 anni, che riporta il caso di intossicazione di operai che usavano l'ITX già nel 1999 e che portò a rivedere le norme di sicurezza per l'uso di questa sostanza, introducendo l'uso di guanti, stivali, occhiali e tute impermeabili.
In breve, si tratta di una sostanza cd. fotosensibilizzante, gli operai per fortuna non gravi, ebbero una serie di irritazione alle pelle dopo aver usato l'ITX ed essersi esposti al sole. "In particolare traduciamo ... macchie e arrossamenti ...."


QUANTO ARSENICO C’E’ NEL POLLO CHE MANGIAMO?

http://www.all-creatures.org/health/arsenicin.html

Che cos’è oggi il pollo da carne?

Stiamo parlando di broiler.
Tutti i polli che compriamo e mangiamo, in tutto il mondo, sono oramai solo di un paio di razze ibride (denominate COBB 500, i cui brevetti sono in mano alla The Cobb Breeding Company LTD), nate nei segreti laboratori di genetica applicata, selezionate esclusivamente per l’ingrassaggio.

Cosa mangiano
I polli dovrebbero mangiare mais, soia e fibre. Trasformano proteine vegetali in proteine nobili. I broiler, che rappresentano il 99% dei 520 milioni di polli e dei 22 milioni di tacchini che mangiamo ogni anno, mangiano esclusivamente mangimi industriali, prodotti in larghissima misura da due o tre aziende. Le formule di questi mangimi sono top secret; possono in questo modo metterci dentro di tutto e di più.
Il mais e la soia, che sono i componenti principali (fino al 60/70%), sono in grandissima parte di importazione e di produzione
transgenetica, perché costano meno. Contrariamente alle normative per i bovini, i mangimi per pollame e tacchini possono contenere
farine di carne e di pesce, pannelli di olio esausto, grassi di origine animale. La vicenda di due anni fa dei polli belgi alla diossina è
dovuta a un “eccesso” di PCB, ma se sta nei limiti tollerati si può dare da mangiare ai polli anche oli esausti di motori.
Ma i risultati migliori si ottengono con le proteine animali derivate dalle interiora, dalle teste, dalle zampe, dalle piume derivate dai loro
fratelli morti in precedenza; oltre alle proteine animali acquistate dove costano meno (farine di sangue e di pesce).
Ai polli ed ai tacchini ne vengono somministrate una quantità fino al 30% nel tacchino, un po’ meno per il pollo.

Cosa si ottiene
Si ottengono dei pulcinotti venduti come galletti o tacchini, con una carne senza gusto né qualità organolettiche, e di dubbia salubrità.
I polli così allevati se li cucini due minuti di più letteralmente si sbriciolano, se li lasci raffreddare rilasciano il classico odore di pesce con cui sono stati allevati. Oggi la carne di pollo non viene offerta da nessun ristorante degno di questo nome, viene data solo nelle mense delle fabbriche, delle scuole o per le mense delle famiglie sotto i due milioni al mese.
Per i tacchini è ancora peggio: la carne è letteralmente immangiabile.
Amadori la tritura, aggiunge un po’ di manzo e propone in questi giorni con la pubblicità i rotoloni di carne
“per una buona domenica da passare in famiglia”. Questi rotoli sono fatti con la carne di tacchini con aggiunta di carne di manzo e – come si dice in gergo – con la giusta quantità di aromatizzanti.
Nessuno, ad esclusione dei pochi NAS, protegge i consumatori.
Nessuno controlla, e i nostri 7000 veterinari pubblici, come da precise istruzioni, guardano, registrano, e alla fine non possono fare altro. http://www.disinformazione.it/pollipazzi.htm


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