Autore Topic: Che ne sarà del nostro tatuaggio tra 20 anni?  (Letto 17978 volte)

cristiana

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Che ne sarà del nostro tatuaggio tra 20 anni?
« il: Maggio 20, 2011, 11:26:01 »
05/05/2011

Modifiche naturali del fisico, della pelle, col passare degli anni possono influire sui tatuaggi che si sono fatti anni prima

Il tatuaggio che fa bella mostra di sé, o che teniamo gelosamente nascosto agli occhi dei più, in una certa zona del nostro corpo, resterà così per sempre o cambierà nel corso del tempo?

Questa stessa domanda se l’è posta uno scienziato britannico che, per l’occasione, ha sviluppato un modello matematico per predire l’aspetto di un tatuaggio vent’anni dopo la sua creazione.
Non lo ha fatto per una semplice curiosità, ma perché poter predire la modifica di un tatuaggio è importante per la salute, e non solo per l’estetica.

Spesso, per realizzare i tatuaggi si utilizzano inchiostri composti da metalli pesanti come piombo, mercurio, zinco e nichel. Tutti questi metalli, chi più chi meno, sono considerati tossici.
E, anche se negli ultimi tempi la moda ha subito un rallentamento, sono molti che hanno sulla propria pelle un tatuaggio, e altri ancora stanno per farselo fare.

Per ottenere la sua formula matematica, il ricercatore ha studiato la dispersione dell’inchiostro negli strati della pelle. Questa formula l’ha poi applicata a diversi tatuaggi.
«I tatuaggi sono incredibilmente popolari, più di un terzo dei giovani di età compresa tra i diciotto e i venticinque anni hanno almeno un tatuaggio. Molto è stato fatto per tracciare l'evoluzione delle particelle di inchiostro nei mesi successivi, ma molto meno si sa circa la loro evoluzione a lungo termine», spiega Ian Eames, dell’University College London (UK) sulle pagine di Mathematics Today.

Non appena si inietta l’inchiostro l’organismo reagisce con una risposta immunitaria. I globuli bianchi si attivano e una parte dell’inchiostro viene espulsa attraverso il sistema linfatico, mentre il resto viene catturato nelle cellule al di sotto della superficie cutanea.

Le particelle di inchiostro si distribuiscono sotto la pelle con il passare del tempo e quando le cellule si dividono o muoiono. E su questo processo influiscono diversi fattori, fa notare lo scienziato.
«Il tipo di pelle, l’età, le dimensioni del tatuaggio, l’esposizione al sole e il tipo di inchiostro utilizzato sono tutti fattori che influenzano come il tatuaggio si disperderà nel tempo», conclude Eames.
Tutti coloro che hanno già un tatuaggio è bene quindi che lo tengano d’occhio; chi invece ha intenzione di farsene fare uno, magari ci pensi su un po’, prima.
[lm&sdp]

Fonte
Cristiana

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