Autore Topic: I RIMEDI D'ESTATE  (Letto 20625 volte)

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I RIMEDI D'ESTATE
« il: Settembre 07, 2010, 11:19:43 »
Pressione bassa? In forma col rosmarino

Semplici rimedi naturali a base di rosmarino possono aiutare durante la stagione estiva a dare tono e vigore nei soggetti ipotesi

Vi sono soggetti che soprattutto d´estate soffrono di ipotensione poiché il caldo, avendo un´azione di dilatazione sui vasi sanguigni (vasodilatazione), abbassa naturalmente la pressione ematica. Inoltre molte persone, soprattutto soggetti magri con struttura muscolare piuttosto esile, possono soffrire di bassa pressione per motivi di costituzione.
Debolezza, scarsa efficienza sono i sintomi più comuni, ma in alcuni casi l´ipotensione può portare anche allo svenimento. E´ sempre bene quindi tenersi sotto controllo medico.
Come combattere la pressione bassa?
Ottimo il rosmarino per la sua azione di tonico vascolare.

Può essere assunto come:

infuso 3 tazze al giorno. Quando l´acqua bolle mettete un rametto di rosmarino e lasciate in infusione per 15 minuti. Vi consiglio, specialmente nella stagione estiva, di preparare questo infuso aggiungendo qualche fogliolina di menta, e poi di lasciarlo raffreddare. Bevetelo quindi come una bevanda fresca ogni qual volta volete dissetarvi.
macerato glicemico 20 gocce 3 volte al dì
olio essenziale sia inalato sia massaggiato sulle pliche interdigitali (piegoline tra le varie dita) o nell´ombelico solo una o due gocce poiché è molto concentrato.
Ai soggetti ipotesi consiglio anche getti con acqua fredda alle gambe per ridurre la vasodilatazione, o la frizione fredda.

Tutti i benefici del rosmarino.
Il rosmarino è una pianta perenne, un arbusto mediterraneo della famiglia delle labiate che resiste anche ai climi continentali se esposto ad esempio a sud a ridosso di un muro. E´ una pianta aromatica, con foglie lineari sempre verdi e fiori azzurri. E´ molto ricco di olii essenziali, di tannini, di mucillagini, di vitamine e di sali minerali.
Quali le sue proprietà? E´ un´antifatica, un antiastenico, un tonificante del sistema nervoso, dei muscoli e del sistema vascolare, un´epatoprotettore e un digestivo. Molto indicato per digerire i grassi, non a caso è tradizionalmente usato negli arrosti e nei sughi.
Il rosmarino viene anche chiamato il caffè lento della cura naturale, perché ha un´azione tonificante più lenta, ma più duratura rispetto al caffé.
E´ indicato in caso di situazioni debilitanti sia sul piano fisico che psichico.



Curarsi col mare

Vi siete mai chiesti perché, al ritorno da una vacanza al mare, vi sentite più in forma?

Dopo due settimane di mare lo stato di salute è migliore.
L'aspetto è più tonico, più asciutto, la struttura più drenata, la pelle più pulita.
Come mai? Qual è il segreto?
Il mare ha un´ottima azione curativa o, per meglio dire, riesce a curarci in ben sei modi differenti:

con la balneoterapia. Basta nuotare in acqua o anche starsene seduti nel bagno asciuga per apprezzare l´idromassaggio naturale delle onde che tonifica la pelle, i muscoli e il sistema circolatorio

con l'idroterapia. L´alternanza di caldo e di freddo dalla spiaggia all´acqua è un´ottima forma di allenamento vascolare.

con l'aerosolterapia. Le onde creano un aerosol ricchissimo non solo di iodio, ma di svariati sali minerali che hanno un´azione rimineralizzante per il corpo

con la psammo terapia, o terapia della sabbia. La sabbia, se pulita, ha un´azione ripulitrice, disinfettante e alcalinizzante. E´ indicata per dermatiti ed eczemi. Non abbiate quindi timore di sporcarvi: sdraiatevi sulla sabbia, giocateci, buttatevela addosso.

con la elioterapia. Statevene al sole (naturalmente non nelle ore centrali dalle 13 alle 15), giocate al sole, camminate al sole. E´ infatti risaputo che il sole fa aumentare il calcio non solo nelle ossa, ma anche nei muscoli

con la fitoterapia delle essenze. Spesso a pochi metri dalla spiaggia ci sono pinete con gli arbusti tipici della macchia mediterranea. Fate delle lunghe camminate e respirate a pieni polmoni. Queste essenze, unite all´azione salina delle onde, vi aiuteranno a prevenire nel periodo invernali bronchiti e altre malattie dell´apparato respiratorio.


Il caldo che uccide

Attenzione ai colpi di calore, spesso sottovalutati, ma in realtà davvero pericolosissimi

Il caldo: c´è chi lo invoca e chi proprio non lo sopporta e continuamente si lamenta. Non sottovalutiamo però queste lamentale. Spesso, per soggetti di muscolatura esile, stare per ore in automobile sotto il sole cocente o in spiaggia è una vera tortura che può anche avere spiacevoli conseguenze. Frequenti sono infatti in questa stagione i colpi di calore. Questi avvengono per uno scompenso tra la capacità sudatoria del soggetto e la temperatura esterna che tante volte, essendo caldo umida, non consente un´adeguata traspirazione.
Si verifica allora un vero e proprio collasso cardiocircolatorio con una sensazione di svenimento, nausea, debolezza estrema o addirittura febbre e vomito.
Come comportarsi in casi simili? E´ bene innanzitutto non sottovalutare la situazione e intervenire rapidamente con bagni freddi in vasca o frizioni fredde ripetute e ghiaccio sulla fronte. Come medicinale omeopatico vi consiglio la Belladonna 5 CH da assumere tre granuli 2 volte al dì.
Sono molto utili anche tisane di tiglio e sambuco o di tiglio e menta da bere fresche in quanto facilitano la sudorazione. E´ inoltre assolutamente necessario stare lontano dal sole per un paio di giorni e riposare a letto.


Contro le scottarture patata e calendula

Avete preso troppo sole e la vostra pelle è arrossata? Formidabile contro le scottature il succo fresco di una patata per la sua azione emolliente e rimineralizzante.

E´ infatti ricchissimo di amidi, di mucopolisaccaridi, di vitamina C e di sali minerali (potassio e magnesio), sostanze utilissime per riparare i tessuti lesi.
Prendete una patata cruda, grattuggiatela molto finemente e applicate la pappetta così ottenuta sulla parte scottata, avvolgendola con una benda. Lasciatela per almeno 30 minuti e ripetete l´applicazione più volte.
Contro le scottature solari vi consiglio anche l'oleolito di iperico o l´unguento di calendula. Quest'ultimo è un ottimo cicatrizzante, ricco di olii essensiali, carotenoidi, resine e mucillagini. Svolge un´azione vasodilatatoria e aumenta la granulazione delle ferite.
Potete utilizzare l'unguento di calendula anche come crema protettiva in quanto favorisce un graduale assorbimento dei raggi solari, prevenendo le scottature ed evitando che la pelle si desfogli. Tenete conto che questo unguento dà una protezione solare media (livello 3-4) e quindi nei soggetti di carnagione chiara deve essere utilizzato spesso e in gran quantità.
L'olio e l´oleolito di iperico è utile invece solo per curare le ustioni. Dovete assolutamente evitare di spalmarvelo prima dell´esposizione al sole poiché è fotosensibilizzante.

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Re:I RIMEDI D'ESTATE
« Risposta #1 il: Settembre 07, 2010, 11:22:53 »
In montagna con l'arnica

L'arnica è un fiore di un colore giallo-arancione che cresce sulle Alpi sopra i 2000 metri. Raggiunge un'altezza di circa 30 cm.

Per le sue proprietà antisettiche e cicatrizzanti è sempre stata usata come antitraumatico naturale.E´ però una specie protetta e è vietato coglierla.
In caso di cadute e distorsioni si può utilizzare sotto forma di composto omeopatico (arnica 5CH assumerne 3 granuli due volte al dì) o di pomata, facilmente reperibile in farmacia. E´ molto efficace: agisce sulle botte, sulle contusioni, sulle contratture muscolari, facilitando un rapido assorbimento degli ematomi.

In caso di botte o di contusioni è utile anche un impacco con l'argilla. Basta aggiungere all´argilla, che potete acquistare in farmacia o in erboristeria, un po´ d´acqua. Applicate poi il composto così ottenuto sulla parte dolente (la cute deve essere integra) e fasciate con una garza.


A caccia di zanzare

Passare una serata estiva in compagnia di una zanzara? Una vera e propria "tortura. Abbiamo chiesto al dottor Roberto Bianchi di Cremona come possiamo proteggerci in modo naturale dai morsi delle zanzare e come curarci.

Passare una serata estiva in compagnia di una zanzara? Una vera e propria "tortura": il suo fastidiosissimo ronzio che nel bel mezzo della notte ci giunge all´orecchio facendoci sobbalzare, per non parlare dei suoi morsi che ci lasciano ponfi arrossati e puriginosi, costringendoci a grattarci ripetutamente nel punto in cui lei, la zanzara, ha succhiato il nostro sangue. Ma per farsene cosa? Forse non lo sapevate ma a morderci sono sempre e solo le zanzare femmine: i maschi, come per le api, servono solo per la riproduzione. Alla caccia ci devono pensare loro, le zanzare "mamma", che hanno bisogno di sangue per produrre le uova. Purtroppo, o per fortuna (dipende dai punti di vista), il loro bottino è sempre piuttosto cospicuo.

Che fare allora?
Abbiamo chiesto al dottor Roberto Bianchi di Cremona come possiamo proteggerci in modo naturale dai morsi delle zanzare e come curarci.

Per prevenire i morsi di zanzara bisogna agire su due fronti:
sull'ambiente e sulla persona. E in entrambi i casi è possibile farlo servendosi di estratti vegetali, senza ricorrere a diffusori di insetticidi o a repellenti chimici da applicare sulla pelle.

Per respingere un poco questi insetti mettete sui davanzali gerani, vasi con rametti di rosmarino o di basilico e in casa servitevi di zanzariere. Utili anche le candele alla citronella per l´effetto repellente dell´olio essenziale di questo vegetale. Chi possiede balconi o giardini deve eliminare qualsiasi ristagno d´acqua, perché, com´è risaputo, questi insetti amano l´acqua stagnante.

Se in un ambiente chiuso è più facile evitare i morsi delle zanzare, all'aperto si è decisamente più vulnerabili. Non tutti in realtà: c'è chi non viene mai morso e chi, al contrario, si riempie di ponfi puriginosi. Come mai?
Che cosa fa la differenza?
Vale forse il detto secondo cui le zanzare amano il sangue dolce?
Varie ricerche hanno dimostrato che questi insetti scelgono la loro "preda" in base a determinate sostanze volatili che il nostro organismo produce e che loro, grazie a chemorecettori localizzati sulle antenne, sono in grado di captare anche da vari metri di distanza.
Siamo noi che involontariamente con la nostra temperatura corporea, con l´odore del nostro sudore e del nostro sebo attiriamo le zanzare. Per proteggerci dobbiamo utilizzare sostanze che abbiano un effetto repellente, facendo sì che questi insetti non siano più attratti dalle sostanze emesse dal nostro organismo.

Vi consiglio di utilizzare spray e stick a base di olio essenziale di citronella, geranio, cedro, prezzemolo, menta, lavanda, pino, rosmarino, basilico, timo, aglio, menta piperita. Questi prodotti, rispetto ai composti chimici, vanno applicati più volte (2-3 volte al dì) sulla pelle perché la loro azione repellente è di durata limitata.

Vi sono anche repellenti da assumere per via orale: il lievito di birra per esempio, essendo ricco di vitamine del gruppo B.
E se nonostante tutti questi accorgimenti siete stati morsi, non preoccupatevi. Per le zanzare comuni (le Culex pipiens) le conseguenze si limitano a una piccola papua, mentre tutt´intorno diventa molto arrossato. Ciò è dovuto alle sostanze anticoagulanti iniettate dalle zanzare mentre succhiano il sangue.

Per curare questi ponfi potete assumere per via orale:


Ledum 5ch 3 granuli per due volte al dì, sublinguale

Apis 5ch 3 granuli 2volte al dì, sublinguale


Da applicare invece localmente sulla parte dolente, massaggiando delicatamente:
gel di aloe

pomata alla calendula


(Per ulteriori informazioni sulle proprietà della calendula, consultate la rubrica
AL SOLE CON LA CALENDULA)
Per contrastare gli effetti delle punture delle zanzare, è molto utile anche un impacco locale di argilla da preparare come segue:
in una terrina disponete 2-3 cm di argilla granulare e ricopritela con acqua fino a superare di un mezzo centimetro la superficie livellata. Lasciate riposare per qualche ora senza mescolare: l´argilla piano piano assorbirà tutta l´acqua, creando una pasta morbida, omogenea, liscia e fluida.
Una volta ottenuto l´impasto, applicatelo per un´ora almeno sulla parte dolente (la cute deve essere integra). Coprite poi con un telo di cotone o con carta da pacco fissati con una garza.

(Per ulteriori informazioni sulle proprietà dell´argilla, consultate la rubrica
CURARSI CON L´ARGILLA)

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Re:I RIMEDI D'ESTATE
« Risposta #2 il: Settembre 07, 2010, 11:25:08 »
Sconfiggere il mal d'auto

Partire per le vacanze? Non per tutti è una festa. Per chi soffre di mal d'auto, d'aereo o di mare, il viaggio verso la meta tanto desiderata può trasformarsi in un vero e proprio incubo.

Scartata a priori l´ipotesi di rinunciare alle ferie, che fare allora? Il dottor Roberto Bianchi ci spiega come combattere la malattia del movimento in modo naturale, senza ricorrere ai tradizionali farmaci come la scopolamina o il dimenidrinato.

La cinetosi, chiamata comunemente malattia del movimento, è un disturbo imputabile a una eccessiva stimolazione dell´apparato vestibolare, cioè delle strutture dell´equilibrio situate nell´orecchio interno. Tale disturbo si manifesta quando il corpo è sottoposto a un continuo movimento.
Chi soffre di cinetosi viaggiando in auto, in nave, in treno può accusare i seguenti sintomi:

-Pallore
-Sudorazione fredda
-Vertigini
-Salivazione eccessiva
-Nausea
-Vomito
-Stanchezza

Sono soprattutto i bambini a essere colpiti dalla cinetosi, un disturbo che generalmente migliora con la maggiore età. Non mancano però adulti che continuano a soffrirne.

A loro consiglio di assumere in via preventiva o al primo accenno di nausea:
Cocculus 5ch (3 granuli 2 volte al dì sublinguali)
Cocculine 2 compresse

Tale rimedio è indicato anche per i bambini (2 granuli 2volte al dì sublinguali).
Per i bambini sono anche in vendita braccialetti anti-vomito che si basano sulla modalità terapeutica dell´agopuntura-digitopressione. Secondo la medicina tradizionale cinese il braccialetto, esercitando pressione nel punto P6 dell´agopuntura (2 pollici cinesi sopra la linea distale del polso), ridurrebbe la nausea.

Per prevenire l´insorgenza della cinetosi è utile seguire alcuni semplici accorgimenti come:
-fare uno spuntino (non partire a stomaco vuoto, né dopo un lauto pranzo)
-sedersi nel punto più stabile del veicolo, in auto generalmente davanti
-distrarsi guardano il paesaggio (evitare di fissare però le onde che hanno già un loro movimento)
-non leggere durante il viaggio


I piedi rifioriscono

Con l'arrivo della stagione estiva anche i piedi reclamano cure e attenzioni. Ecco i consigli del dottor Roberto Bianchi

Con l'arrivo della stagione estiva anche i piedi reclamano cure e attenzioni. Dopo averli "soffocati" per tutto l´inverno in calze e scarpe chiuse è ora giunto il momento di prenderceli a cuore perché, è bene non dimenticarlo, i piedi rappresentano la base su cui poggia l´intero organismo. Spesso non basta farli respirare indossando sandali e ciabatte. Per rigenerarli servono cure naturali ad hoc che qui di seguito ci illustra il dottor Roberto Bianchi di Cremona.

Piedi gonfi? Pesanti? Sofferenti? Utilissime le applicazioni idroterapiche agli arti inferiori messe a punto da padre Sebastian Kenipp e basate sull´alternanza tra acqua fredda e calda. Grazie a tale alternanza si determinano salutari fenomeni di vasocostrizione e vasodilatazione che permettono di combattere con buoni risultati varici, crampi e gonfiori alle gambe.

Per il pediluvio alterno caldo-freddo servono due recipienti, l´uno riempito d´acqua calda (cui potete aggiungere sali od olii da bagno alle erbe) e l´altro d´acqua fredda. Immergete prima i piedi (fino al polpaccio) nell´acqua calda per 3 minuti e poi per 1 minuto nell´acqua fredda. Il trattamento va ripetuto due o tre volte.

Come ginnastica circolatoria è molto utile inoltre la frizione fredda che si applica all´intero corpo e non solo agli arti inferiori. Con la frizione si agisce sugli sfinteri vascolari precapillari, riattivandoli e mantenendoli dinamici. Passando infatti un panno freddo sul corpo si crea una vasocostrizione cutanea con il successivo arrossamento (iperemia attiva) della parte che viene frizionata. In questo modo si sollecita il circolo sanguigno delle vene, dei capillari e delle arteriole.
Per approfondimenti consulta la rubrica la ginnastica circolatoria

Un aiuto alla rigenerazione dei nostri piedi ci viene anche dalla fitoterapia e in particolare dall´AMAMELIDE.

Botanica:
l'amamelide è un alberello originario delle coste occidentali dell´America del Nord appartenete alla famiglia delle Hamamelidaceae. Fiorisce da gennaio ad aprile con fiori gialli.

Principi attivi:
-Tannini
-Flavonoidi
-Olio essenziale

Proprietà medicinali:
Vasocostrittrice, antinfiammatoria e astringente. L´amamelide migliorare l´elasticità delle vene, rendendole più toniche, previene le emorragie capillari e impedisce l´insorgenza di gonfiori alle caviglie. È indicata per l´insufficienza venosa (varici, flebiti, variococele), per i disturbi circolatori della menopausa e per le emorroidi.

Modalità d´assunzione:
Per uso esterno è ottima l´emulsione di amamelide, da applicare sui piedi e sulle gambe. Va massaggiata dal basso verso l´alto delicatamente.
Per uso interno si può assumere il decotto preparato con 4 cucchiaini di foglie in mezzo litro d´acqua o la tintura madre (30 gocce due volte al dì).

Per saperne di più sulla preparazione del decotto consulta la rubrica Tisana, fonte di benessere
Per massaggi e frizioni ai piedi potete anche utilizzare una buona crema idratante arricchita con cinque gocce di olio essenziale di menta, di achillea o di camomilla precedentemente diluiti con olio di mandorle o di germe di grano.


Semi di capelli

Il segreto per capelli lucenti e vigorosi? È racchiuso in due semi che risalgono a migliaia e migliaia di anni fa: il lino e il frumento. Col loro olio massaggiamoli: li proteggeremo così in città da smog e inquinamento e al mare dal sole e dall’acqua salata.

Chi di voi già si cura con prodotti fitoterapici si sarà senz’altro già imbattuto nei semi di lino: vengono spesso consigliati per la loro azione emolliente, dinsinfiammante e lassante. Se spremuti, poi, danno un olio ricchissimo di grassi omega 3, indispensabili per l’integrità delle membrane cellulari. Già Ippocrate, padre della medicina, ne raccomandava l’uso. La pianta di lino infatti è stata probabilmente una delle prime piante ad essere utilizzata a scopo terapeutico oltre ad essere impiegata in campo tessile. Il grano, invece, è coltivato da millenni per l’alimentazione umana. Perché non utilizzarlo con l’olio di lino, come ci spiega qui di seguito il dott. Roberto Bianchi, anche per “sfamare” i nostri capelli?

I capelli, forse non sapete, sono lo specchio del nostro fegato. Se questo è in difficoltà, o in condizioni di stress epatico, la nostra capigliatura lo segnala. Se i vostri capelli sono troppo secchi, troppo grassi o con forfora vi consiglio quindi di verificare la vostra funzionalità epatica attraverso un test ematico di Heitan, oltre naturalmente a intervenire a livello locale.
Particolarmente indicati sono gli shampoo all’ortica per capelli grassi e alla camomilla o all’aloe per quelli secchi.
Per nutrirli, proteggerli dagli agenti esterni e donar loro lucentezza sono inoltre ottimi sia l’olio di semi di lino che quello di germe di grano. Non temete: i vostri capelli non rimarranno unti! Prenderanno invece vigore, si ammorbidiranno.
Passate con delicatezza qualche goccia di olio sulle lunghezze e sfregate delicatamente; la cute va invece massaggiata con cura.

Vi consiglio inoltre, per rinvigorire la vostra capigliatura, di utilizzare gel ai minerali: non dimentichiamo infatti che se siamo in carenza di qualche sale minerale (in particolare ferro, zinco, rame e alcune vitamine come la B6) i nostri capelli ne risentono. Secondo la medicina tradizionale cinese l’insorgenza di capelli bianchi è legata a una carenza di sali minerali per reni energeticamente scarichi. Se l’incanutimento dei capelli è da attribuirsi a disfunzionalità renali, lo stempiamento ha invece a che fare con una cattiva funzionlità epatica. I controlli a questi due organi sono d’obbligo.

Un’ultima precauzione: evitate di tingervi i capelli con prodotti chimici, privilegiate invece gli henné naturali che evitano di intossicare il capello con metalli pesanti e idrocarburi tossici.

a cura del Dott. Bianchi e di Alessandra Mariotti

Fonte: buonpernoi.it
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