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Le Zecche

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cristiana:
Quando si va in giro per boschi e campi, soprattutto in periodo primaverile-estivo, occorre stare molto attenti alle zecche.

Cosa sono le zecche?
Le zecche sono ECTOPARASSITI, cioè parassiti che vivono sulla superficie esterna o meglio sulla pelle dell’ospite, che può essere un animale domestico o selvatico o anche l’uomo. Le zecche sono acari dotati di 8 zampette, visibili ad occhio nudo. In Italia le specie pericolose per l’uomo sono diverse, tra cui Ixodes ricinus,Rhipicephalus sanguineus etc. dette anche “zecche dure” in quanto presentano uno scudo dorsale rigido.
Qui parleremo soprattutto dell’Ixodes ricinus o zecca dei boschi.

Dove vivono le zecche?
L’Ixodes ricinus si trova nell’erba e sui cespugli, soprattutto in ambienti umidi, con erba incolta e vegetazione bassa, o nelle zone di passaggio tra prato e bosco, in particolare nelle aree collinari o nelle zone di pascolo. È una zecca scura e piccola, difficile da vedere.

Come vivono le zecche?
Le zecche adulte si accoppiano sull’animale ospite.
Dopo l’accoppiamento, la zecca femmina si lascia cadere a terra dove depone moltissime uova particolarmente resistenti grazie al loro guscio.
Dalle uova fuoriescono le larve, a 6 zampe, che si alimentano su un primo animale ospite e quindi si lasciano nuovamente cadere per terra, dove sitramutano in ninfe.
Le ninfe, a 8 zampe, si lasciano cadere su un altro animale ospite dove si alimentano succhiando il sangue per poi cadere di nuovo a terra, tramutandosi in adulti.
Gli adulti si lasciano cadere su un ulteriore ospite su cui effettuano illoro pasto e su cui si riproducono. Le zecche adulte possono vivere fino a 19 mesi e deporre 2000-8000 uova se non di più. Se l’animale ospite manca, la zecca può comunque sopravvivere per lunghi periodi ed ibernarsi, nella stagione fredda, in attesa di un nuovo ospite. A volte sono necessari 3 anni perché si concluda il ciclo intero.
La ricerca dell’animale su cui lasciarsi cadere per il proprio pasto di sangue è guidata da un organo particolare, situato sul primo paio di zampette, in grado di percepire le variazioni di temperatura, pressione ed anidride carbonica.

Perché le zecche possono essere pericolose?
Le zecche sono potenzialmente pericolose, perchè possono trasmettere malattie infettive, come la malattia di Lyme.

La malattia di Lyme è trasmessa da un batterio un po’ particolare, chiamato Borrelia burgdorferi. La malattia presenta più fasi: all’inizio si manifesta con un’area rossastra sulla pelle, dove si è stati punti dalla zecca. Se la terapia non è tempestiva è possibile il passaggio alle fasi successive della malattia, anche a distanza di mesi dalla puntura, con possibili problemi a livello di articolazioni, cuore, occhi, sistema nervoso.
La malattia di Lyme è curabile con antibiotici specifici la cui somministrazione dura circa un mese. Se però la diagnosi è tardiva la terapia potrebbe essere più difficoltosa. Sono quindi fondamentali la prevenzione e la diagnosi precoce.

Come evitare le punture di zecche?
È consigliabile utilizzare abiti chiari durante le passeggiate nei boschi, in modo da identificare rapidamente la presenza di eventuali zecche ed eliminarle rapidamente. Altro consiglio è quello di infilare i pantaloni dentro ai calzettoni o usare gli scarponi alti con le stringhe.
È sempre meglio camminare nella parte centrale dei sentieri, facendo attenzione a non sedersi direttamente sull’erba.
Per chi non vuole rinunciare al mimetismo utilizzando abiti chiari o non vuole rinunciare a sedersi liberamente sui prati la cosa migliore è quella di controllarsi o di farsi controllare più volte, soprattutto a livello di pelle scoperta. Al ritorno a casa è consigliabile ispezionarsi il corpo prima di fare la doccia e mettere a lavare gli abiti in lavatrice a temperatura alta.

Quando è più probabile essere punti da una zecca?
La probabilità di essere punti da una zecca è maggiore nel periodo primaverile-estivo fino all’autunno inoltrato.

Fonte: (Dott.ssa Roberta Macrì, medico veterinario)

Qui

ci sono indicazioni utili per scoprire se si è affetti da neuroborreliosi e come correre ai ripari.

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