Autore Topic: Racconto di un dentista che ha scoperto di essere avvelenato  (Letto 11415 volte)

cristiana

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    • Intossicazioni croniche da accumulo di elementi tossici
STUART SCHECHNER (dentista, mercurialismo non diagnosticato per anni)
da: Davies M., "Defense against Mystery Syndromes, Revealing the mystery of silver fillings", Chek Printing Co., 1994


La mia storia ha tutti gli elementi di un classico caso di intossicazione da amalgama dentale: ci sono sia le difficoltà nel formulare la corretta diagnosi che le difficoltà nella disintossicazione. Ci potrebbero essere milioni di vittime della tossicità delle amalgame dentali, ma quasi nessuno è pronto e organizzato per diagnosticare correttamente e per curarli, poiché c'è scarsa informazione su tale vicenda.
La mia esposizione al mercurio è stata professionale, io sono un dentista, eppure neanche nel mio caso il medico curante ha preso in considerazione la possibilità che la mia malattia derivasse dai pericoli del lavoro che facevo. La OSHA (equivalente all'ufficio ASL di sicurezza sul luogo di lavoro) indica chiaramente i pericoli del mercurio per i lavoratori odontoiatrici.
Nel 1973 mia moglie ed io andammo a vivere a Siesta Key, praticamente un paradiso terrestre con spiagge di sabbia bianchissima, sulla costa occidentale della Florida. Comprai uno studio dentistico già avviato. Tutto era stupendo: una splendida casa sul mare, una barca e il nostro primo bambino. I nostri sogni si stavano avverando. Un riversamento accidentale di mercurio nello studio stroncò i nostri sogni! Nel 1978 un impiegato fece cadere 400 grammi di mercurio sulla moquette vicino alla sedia per interventi odontoiatrici. Entro un mese chiesi cure mediche per strani disturbi, incluso un lieve tremore al petto, ansia inspiegabile e problemi al tratto gastrointestinale. Avevo anche parlato al dottore del riversamento accidentale, ma per lui non si trattava del mercurio.
I mesi passavano e i sintomi crescevano come una palla da neve lanciata lungo un pendio. Era l'inizio di un lungo tormento. Nel 1982 mi fu diagnosticato ipertiroidismo (il mercurio ha affinità per lo ioduro della ghiandola tiroidea).
C'era un costante tremore interno con agitazione. Col tempo i sintomi si moltiplicarono: stanchezza, cattiva digestione, insonnia, nausea, bruciore alla bocca, perdita di peso, gusto metallico, eretismo sono solo alcuni di quella miriade di sintomi. Con così tanti disturbi è fin troppo facile per i dottori diagnosticare il tutto come psicosomatico. Sebbene i sintomi della tossicità del mercurio possono essere trovati nei manuali di medicina, pochi dottori hanno una preparazione sufficiente in tossicologia.
Nel 1983 presi un mese di vacanze dalla pratica dentale a causa delle mie cattive condizioni di salute. Seguii un programma nutrizionale e camminai a lungo sulla spiaggia. Tale regime sembrava migliorare la mia condizione. Però già tre giorni dopo essere tornato al lavoro stavo peggio di prima. Nel 1984 divenni completamente disabile. Ogni momento sembrava che fosse la mia fine (tachicardia, nausea e cattiva digestione).
Solo nel 1984, quando ricevetti degli articoli completi sulla tossicità cronica del mercurio, sei anni dopo il riversamento accidentale di mercurio, tornai a mettere in relazione la possibilità di tossicità del mercurio con le mie condizioni. Lessi un articolo del professore tedesco Alfred Stock, lui stesso avvelenato intorno al 1920 durante esperimenti su amalgame dentali. Il mio corpo fu attraversato da brividi mentre capivo che anch'io ero stato vittima di esposizione al mercurio e che i miei stessi strani sintomi erano stati già descritti dal prof. Stock. Un neurologo confermò in seguito che c'era una relazione tra la mia esposizione al mercurio ed alcune anomalie nel mio sistema nervoso centrale.
La mia speranza è che sottolineando la gravità delle malattie indotte dal mercurio i dentisti possano avere un ruolo in futuro nel prevenire danni alla salute derivanti dal mercurio.
Recentemente l'immunologo Michael McCann ed io abbiamo pubblicato un articolo sulla rivista medica "Clinical Pharmacy Journal". L'ipotesi da noi presentata e documentata è che, a seconda del substrato genetico individuale, un processo autoimmune può essere iniziato dall'esposizione subletale al mercurio. In individui suscettibili, quantità estremamente basse di mercurio possono agire da interruttore per attivare il sistema immunitario contro l'organismo stesso.
 
Traduzione: http://www.identiavvelenati.it/
Cristiana

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