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Post - cristiana

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1941
Vaccini / Re:Vaccinazione anti-HPV: il vero scopo di Merck & Co
« il: Luglio 24, 2010, 02:33:22  »
Vaccinazione contro il papillomavirus:
i benefici ed i rischi non sono ancora completamente noti


Secondo l’Harvard Women’s Health Watch, benchè il vaccino contro il papillomavirus umano ( HPV ) rappresenti una grande scoperta medica, è necessario essere cauti nel suo impiego, perchè i benefici ed i rischi non sono ancora completamente noti.

E’ stato dimostrato che Gardasil, il nuovo vaccino, è in grado di proteggere contro 4 tipi di papillomavirus, considerati essere la causa, in un’alta percentuale dei casi, del tumori del collo dell’utero e dei condilomi genitali.

Non esistono ad oggi studi pubblicati che dimostino che il vaccino sia in grado di offrire una protezione per un’altra dozzina di sierotipi di HPV, associati al tumore della cervice. Inoltre il vaccino anti-PHV non è terapeutico, cioè non è in grado di fornire protezione nelle donne già infettate con il virus.

Le donne, anche dopo la vaccinazione, continueranno ad essere esposte ad un certo rischio di insorgenza di tumore.
Pertanto, è importante che continuino a sottoporsi regolarmente al PAP test e a prendere precauzioni contro le malattie sessualmente trasmesse.

Il vaccino contro il papillomavirus umano rappresenta una conquista medica che potrebbe in futuro salvare migliaia di vite ogni anno nel mondo, ma non è la soluzione perfetta al problema cancro della cervice. Ci sono ancora domande aperte circa la sicurezza del vaccino e la sua efficacia oltre i 5 anni, specialmente per le ragazze di 11 e 12 anni, individuate come gruppo target per la vaccinazione da parte delle Autorità sanitarie.

In conclusione si può affermare che il nuovo vaccino contro il papillomavirus umano sembra avere grandi potenzialità, ma considerate le molte domande ancora senza risposta circa la sua efficacia e la sua sicurezza, l’Harvard Women’s Health Watch suggerisce che la vaccinazione dovrebbe rappresentare una scelta individuale.

Fonte: Harvard Women’s Health Watch, 2007
vaccinazioni.net

1942
Vaccini / Vaccinazione anti-HPV: il vero scopo di Merck & Co
« il: Luglio 24, 2010, 02:31:48  »
Vaccinazione contro il papillomavirus: casi di anafilassi




Europa: due morti sospette dopo somministrazione del vaccino Gardasil

L’EMEA ( European Medicines Agency ) ha comunicato che due giovani donne sono morte improvvisamente dopo aver ricevuto la vaccinazione contro il papillomavirus.

Una delle morti è avvenuta in Austria e l’altra in Germania. La causa dei decessi non è stata identificata.

Gardasil è un vaccino quadrivalente contro 4 sierotipi di papillomavirus umano 6, 11, 16, e 18.

Queste due morti fanno seguito alla morte di altre tre ragazze ( 12, 19 e 22 anni ), avvenuta negli Stati Uniti, alcuni giorni dopo la sommnistrazione del vaccino.

L’FDA ha ricevuto anche 28 segnalazioni di aborto dopo somministrazione del vaccino anti-HPV Gardasil, in donne in stato di gravidanza.

L’EMEA ha annunciato che continuerà a monitorare strettamente la sicurezza di Gardasil, ma al momento ritene che i benefici della vaccinazione siano superiori ai rischi. ( Xagena2008 )

Fonte: EMEA, 2008
http://www.vaccinazioni.net/papillomavirus.html

1943
Voglio postarvi un link importante, da cui potete anche scaricare i video, molto chiarificatori sul problema amalgama.

Si tratta dell'inchiesta di REPORT RAI 3 condotta come riepilogo nel 2002.....di quelle iniziali del 1997 e del seguito del 1998 non trovo i link in nessun posto.

Ecco gli articoli e i video che potete anche scaricare:
VIDEO 1
VIDEO 2
VIDEO 3


Buona visione e buona lettura

1944
PREVENZIONE E RIMEDI NATURALI / Il prezioso Alloro
« il: Luglio 24, 2010, 02:18:10  »

L'ALLORO
   
L'alloro era gia' noto fin dall'antichità, prima come pianta sacra, usata per cingere il capo dei poeti, degli atleti e dei condottieri vittoriosi; poi ne furono scoperte le sue qualità benefiche.
L'alloro è una pianta molto profumata, usata sia a scopo ornamentale, ma soprattutto in cucina come aroma. Le foglie si raccolgono durante tutto l'anno, anche se il periodo migliore è la primavera. Comunque sia le foglie che le bacche (nascono d'autunno) si possono essiccare, ponendole in un luogo asciutto e ventilato ma soprattutto buio. Ponetele poi in un recipiente chiuso ermeticamente.

DESCRIZIONE
L'alloro è una pianta inconfondibile dato il suo particolare profumo a tutti noto, comunque ne diamo lo stesso una breve descrizione:
Ha foglie allungate di color verde scuro e dal bordo ondulato. I fiori giallognoli sono riuniti in ombrelline alla base delle foglie e spuntano in primavera. Le bacche, presenti solo nella pianta femminile, sono nere (quando sono mature) e contengono un seme.

TEMPO BALSAMICO :
foglie : tutto l'anno
frutti : ottobre-novembre

PROPRIETA'
L'alloro è usato soprattutto per aromatizzare le pietanze, come gli stufati, le minestre, gli arrosti e il pesce, ma ha anche molte proprietà benefiche che ne rendono ancora più consigliabile il suo utilizzo.
Il suo olio è utile sia per la cura del sistema nervoso che contro reumatismi e distorsioni; Ma soprattutto l'alloro è un toccasana per lo stomaco: favorisce la digestione, ne calma i dolori, lo tonifica e in generale ne rinforza le pareti e ne protegge le mucose gastriche.

MODALITA' D'IMPIEGO
Infuso digestivo
40 gr. di foglie d'alloro
20 gr. di foglie di malva
20 gr. di fiori di camomilla
20 gr. di semi di anice
Versare un cucchiaio per tazza. Essendo un infuso che favorisce la digestione si consiglia di berlo dopo i pasti.
Infuso antinfluenzale
10 gr. di foglie fresche
Lasciare in infusione per 5 minuti e, dopo averlo bevuto, mettersi a letto ben coperti.
Bere 2 volte al giorno.
Bagno anti-stress
5 o 6 grosse manciate di foglie d'alloro
2 litri d'acqua
Fare un decotto lasciando bollire per 1/4 d'ora, mettere nella vasca e rimanervi per 1/4 d'ora. Dopo rimanere 10 minuti sul letto.

Fonte: erbe.8m.com


PROPRIETA'
L'alloro è una pianta ricca di oli essenziali sia nelle foglie (dall'1 al 3%) che nelle bacche (dall'1 al 10%) quali: geraniolo, cineolo, eugenolo, terpineolo, fellandrene, eucaliptolo, pinene.
Vengono riconosciute alla pianta di alloro numerose capacità terapeutiche grazie ai suoi oli essenziali:
- cura i reumatismi
- strappi muscolari
- ha capacità rilassanti
- attenua la sudorazione
- ha proprietà espettoranti e digestive
- le foglie di alloro hanno proprietà antipiretiche.

Per molto tempo il Lauro è stato usato come rimedio contro la peste.

Dell'alloro si utilizzano le foglie prive del picciolo che possono essere raccolte durante tutto l'anno.
Occorre tenere presente che più sono giovani più è alto il loro contenuto in principi attivi.
Le foglie si fanno essiccare al sole.
Le bacche raccolte in autunno si fanno essiccare in un luogo buio.

COME SI UTILIZZA
L'infuso di foglie di alloro aiuta la digestione soprattutto per chi ha problemi di fermentazione, aiuta nei casi di inappetenza e combatte i dolori dello stomaco.
Il decotto si usa per il raffreddore e i reumatismi.
Per i reumatismi, le distorsioni e le slogature si usano anche le frizioni con gli oli essenziali.
Qualche goccia di olio di alloro ed una manciata di foglie nell'acqua consente di ottenere un bagno profumato e rivitalizzante.
Il suo uso in cucina è noto.


Curiosità e significato:

Consacrato ad Apollo, l’alloro è stato ritenuto, fin dall’antichità il simbolo della gloria: corone d’alloro venivano poste sul capo ai vincitori delle guerre, dei certami poetici e delle Olimpiadi; venivano inoltre incoronati con serti d’alloro anche gli imperatori e costituiva il massimo onore per un poeta che diveniva un poeta laureato.
Questo arbusto dal portamento elegante era considerato anche "pianta del sole", e come tale posto nei giardini, a tutela delle abitazioni, nella speranza che venissero risparmiate dai fulmini.
Oggi l'alloro viene usato normalmente nella cucina di tutto il mondo per il suo aroma. La particolarità è che le sue foglie non perdono l'aroma dopo la cottura.
E' un ottimo rimedio casalingo per allontanare le tarme dagli armadi (ottimo e più profumato sostituto della canfora) o nelle tasche degli abiti conservati al cambio di stagione, per preparare decotti rinfrescanti o pediluvi, o trattato con alcool per ricavarne un profumato e aromatico liquore dalle proprietà digestive.
In Emilia Romagna (Italia) dalle sue bacche si ottiene un delizioso liquore chiamato Laurino.
Frederick John Perry (Stockport, 18 maggio 1909 – Melbourne, 2 febbraio 1995) è stato un tennista britannico, vincitore per tre volte del torneo di Wimbledon.
Nato a Stockport nel Cheshire, in Inghilterra, il suo nome è legato oltre che alle sue imprese sportive al marchio di abbigliamento che porta il suo nome e che ha come rifermento una coroncina di alloro cucita sugli abiti.
Non sono segnalate controindicazioni per l'uso dell'alloro.

fonti:
http://paperando.forumfree.it/?t=28422168
http://www.elicriso.it/it
http://www.thais.it

Raccolta e conservazione
Per non perderne la fragranza, è bene raccogliere le foglie a marzo-aprile durante la fioritura e le bacche al termine della maturazione.
Si raccolgono i rami interi e li si lascia essiccare in posizione verticale rovesciata in luogo caldo e aerato. Le foglie si conservano poi in barattoli chiusi ermeticamente.
Foglie e bacche si possono utilizzare sia fresche che essiccate. Dopo circa un anno le foglie essiccate, che hanno un sapore più dolce di quelle fresche, perdono il loro aroma.
Le foglie sono usate in tutto il mondo per insaporire stufati, brodi, marinate, minestre, piatti di carne e di pesce, salumi, bevande e dolci, oltre che conserve sott’olio (funghi, melanzane, carciofini). Per le sue proprietà digestive l’alloro è ottimamente abbinabile ai legumi.

Uso erboristico e terapeutico
Le più frequenti preparazioni erboristiche sono tre.
L’olio di alloro è usato contro ustioni e reumatismi. Si fa macerare una manciata di bacche di alloro in una tazzina di olio di oliva. Dopo una ventina di giorni si schiacciano per spremerne il succo e si filtra il liquido con una garza. L’olio viene conservato in una bottiglietta in luogo fresco e buio.

Per un bagno distensivo in acqua calda, si versa nella vasca il liquido ottenuto facendo macerare per un paio di giorni 500 grammi di foglie e bacche di alloro.

Per ottenere un infuso per digestioni difficili, si mettano 15 foglie di alloro in un litro d’acqua caldissima che verrà filtrate dopo un quarto d’ora e addolcita con miele o zucchero.

Le foglie e le bacche di alloro hanno proprietà medicinali di qualche importanza.
Sminuzzando 5 o 6 foglie secche in una tazza di acqua bollente si ottiene un infuso che, bevuto caldo prima di coricarsi, fa sudare abbondantemente ostacolando l’evolversi di un raffreddore o di un’incipiente influenza; sorseggiato dopo i pasti facilita la digestione eliminando i gas intestinali; inoltre stimola l’appetito ed esprime proprietà anticatarrali.
Le bacche dell’alloro contengono un olio ricco di sostanze medicamentose. La polvere ottenuta dalle bacche perfettamente essiccate, presa a dosi di uno-due cucchiaini al giorno, è efficace contro l’influenza, i raffreddori, le malattie nervose, le debolezze di stomaco, i gas intestinali.
L’olio laurinato, ottenuto da una manciata di bacche pestate e lasciate a macerare in mezzo litro di olio di oliva, lenisce gli spasmi reumatici e aiuta la ripresa d’uso delle articolazioni dopo ingessature o traumi: lo si friziona sulle parti interessate alcune volte al giorno.
Un’abbondante manciata di bacche fatte bollire a lungo in acqua fornisce un decotto oleoso che, applicato con impacchi, serve da emostatico, astringente e rinforzante dei capillari sanguigni.

Fonte

1945
Il pompelmo è un agrume ottenuto da un incrocio fra l’arancia e il pummelo o pampaleone (Citrus maxima o C. Grandis Linnaeus). É un frutto ricco di proprietà nutritive rappresentate dalle fibre e dalle vitamine A, B e C. La buccia contiene oli essenziali a cui, da circa vent’anni, gli erboristi attribuiscono azione antidepressiva ed antisettica. In più, sembra che l’estratto di semi di pompelmo sia un antibiotico naturale. In farmacologia, questo agrume non è conosciuto per le suddette proprietà ma per altre caratteristiche. Nel 1989 uno studio sperimentale ha osservato che una sostanza come il succo di pompelmo può, se assunta in concomitanza con svariati e specifici farmaci, interferire con il loro metabolismo.

Ogni farmaco nell’organismo viene assorbito, distribuito, metabolizzato ed eliminato. Ci sono molti fattori che interferiscono con queste tappe della farmacocinetica provocando una alterazione della concentrazione del farmaco nel sangue. Il succo di pompelmo, in particolare, agisce a livello epatico compromettendo il metabolismo di specifici farmaci: esplica la sua azione inibendo selettivamente il sistema enzimatico della citocromo CYP3A4, la quale interviene nel metabolismo di primo passaggio dei medicinali.

La sua inibizione da parte del succo di pompelmo comporta un aumento della biodisponibilità di numerosi farmaci e la conseguente tossicità di essi che si esprime nell’insorgenza di effetti collaterali importanti. I farmaci che hanno potenziali interazioni con l’agrume sono riportate nel seguente schema.


Si tratta in generale di farmaci con biodisponibilità orale intermedia o bassa legate al metabolismo di primo passaggio mediato dalla CYP3A4. Ciò che si evince dallo schema è che gli effetti collaterali sono decisamente rilevanti e gravi.

È bene sottolineare che l’importanza clinica dell’interazione pompelmo-farmaci dipende da vari fattori:
farmaco coinvolto (nel caso di un calcio-antagonista di largo consumo come la nifedipina che ha una biodisponibilità del 15%1, in presenza di succo di pompelmo può triplicare la sua concentrazione ematica. Le conseguenze nei pazienti ipertesi borderline sono un aumento della frequenza cardiaca e una riduzione della pressione).
paziente (la presenza di condizioni avverse predisponenti; gli anziani possono avere una minore capacità di compensare eccessive concentrazioni di farmaco).
tipo di somministrazione(dose, somministrazioni ripetute…)2
È stato rilevato che l’azione del succo di pompelmo si verifica dopo l’ingestione di un solo bicchiere della bevanda o con un frutto fresco e che l’inibizione della CYP3A4 ha una durata di 24 ore dall’assunzione3. Questa scoperta presuppone un’attenzione maggiore da parte sia dei medici sia degli stessi pazienti in trattamento con i farmaci su esposti. Quindi, è da evitare l’assunzione di pompelmo da parte di pazienti che fanno uso di farmaci che contengono, nel foglietto illustrativo, l’avvertenza della “cautela d’uso”.

Didascalie

1: Spece J D. Drug interactions with grapefruit . J AMC 2002; 167 (8 ): 848

2: David G. Bailey , London, Health Sciences Centre and University of Western Ontario, Canada

3: McNeece J. Grapefruit juice interactions, Aust Prescr 2002; 25: 37 

Autore: Alessandra Iorio
Fonte: scienzaonline.com

1946
Oggi ho letto un altro articolo a favore del RITALIN farmaco molto pericoloso che fanno assumere ai bambini.

A me vengono i brividi a leggere queste cose  >:( ....soltanto i brividi  >:(.... posso solo minimamente immaginare il dramma dei genitori di quei bambini a cui verrà prescritto dai loro medici e che si troveranno a dover scegliere se somministrarlo o meno.

Per aiutare quei genitori a capire di che farmaco si tratta ecco alcuni appunti e link sul Retalin:

Nella lista dei farmaci pericolosi  non mancano psicofarmaci, come il criticatissimo Ritalin, a base di metilfenidato, una sostanza classificata tra le anfetamine, che agisce sul sistema nervoso. Negli Stati Uniti è uno dei più usati per curare la "Ad/Hd", disturbo da deficit d’attenzione e iperattività nei bambini. In Italia è stato ritirato nel 1989, ma poi è stato reintrodotto e ora è in commercio: ad alte dosi, può modificare la personalità, con il rischio di assuefazione, come una droga.

http://www.laleva.cc/cura/ritalin/ritalin_italia.html

http://www.naturalia.net/ultima_ora/giulemani1.asp

http://www.mednat.org/vaccini/ritalin.htm

http://www.ecplanet.com/canale/salute-7/neurologia-69/1/0/24880/it/ecplanet.rxdf

http://www.altremappe.org/Ritalin/DocRitalin.htm


Ce ne sarebbero tantissimi altri di link ma penso questi possano già dare molti chiarimenti.

1947
Vorrei tanto riuscire ad informare tutti ma cosa posso fare io contro il Tg2 salute che fa propaganda all'uso degli psicofarmaci sui bambini? A volte mi cadono le braccia...



1948
Post del 04/10/06

Peggioramento dello stato depressivo e suicidalità
dopo assunzione dei più nuovi farmaci antidepressivi

L’FDA ha compiuto una revisione dei più recenti farmaci antidepressivi, proponendo il cambiamento delle schede tecniche di 10 di questi farmaci.

I pazienti con disturbi depressivi maggiori, sia adulti che in età pediatrica, che assumono farmaci antidepressivi possono sperimentare peggioramento del loro stato depressivo, ideazione o comportamento suicidario.

Il peggioramento dello stato depressivo e l’insorgenza di suicidalità si può presentare soprattutto all’inizio del trattamento antidepressivo o al momento del cambiamento del dosaggio.

I farmaci interessati al cambiamento della scheda tecnica sono:
Fluoxetina ( Prozac ), Sertralina ( Zoloft ), Paroxetina ( Paxil ), Fluvoxamina ( Luvox ), Citalopram ( Celexa ), Escitalopram ( Lexapro ), Bupropione ( Wellbutrin ), Venlafaxina ( Effexor ), Nefazodone ( Serzone ), Mirtazapina ( Remeron ).
( FDA 2004 - Xagena )



L’FDA invita alla cautela nell’impiego dei più nuovi antidepressivi
sia nei bambini che negli adulti

L’FDA ( Food and Drug Administration ) ha emesso un Public Health Advisory rivolto ai medici, al personale sanitario, ai pazienti e alle loro famiglie riguardo l’uso dei più nuovi farmaci antidepressivi.

A partire dal giugno 2003 l’FDA aveva revisionato i dati di studi clinici cha avevano impiegato farmaci antidepressivi, ed in modo particolare la Paroxetina.

Da questi studi e da segnalazioni di farmacovigilanza era emerso che i bambini e gli adolescenti che assumevano i più nuovi farmaci antidepressivi presentavano un aumento del rischio di ideazione suicidarla e di suicidio, anche se negli studi clinici esaminati non sono stati riportati casi di suicidio.

Non è ancora chiaro se gli antidepressivi contribuiscano all’ideazione suicidarla , ed inducano al suicidio.

L’FDA raccomanda di controllare attentamente i pazienti trattati con i farmaci antidepressivi per il possibile peggioramento della depressione e per l’insorgenza di ideazione suicidaria.

Il periodo più a rischio è rappresentato dalle prime fasi di trattamento, o quando vengono modificati i dosaggi dei farmaci.

E’ stato inoltre osservato che i pazienti trattati con i farmaci antidepressivi potrebbero manifestare : ansia, agitazione, attacchi di panico, insonnia, irritabilità, ostilità, impulsività, acatisia ( grave irrequietezza ), ipomania e mania.

Particolare attenzione deve essere posta nei confronti dei pazienti che presentano , oltre alla depressione , disturbo bipolare.

I farmaci sotto osservazione da parte dell’FDA sono:
Citalopram, Fluoxetina, Fluvoxamina, Mirtazapina, Nefazodone, Paroxetina, Sertralina, Escitalopram, e Venlafaxina.

Il solo farmaco autorizzato dall’FDA al trattamento dei pazienti d’età inferiore ai 18 anni, affetti da depressione maggiore è la Fluoxetina ( Prozac ).
( FDA 2004 - Xagena )

1949
Vaccini / Vaccini esavalenti, sorveglianza in Europa
« il: Luglio 24, 2010, 12:28:15  »
Hexavac ed Infarix Hexa sono i soli vaccini, autorizzati nell’Unione Europea, in grado di immunizzare contro 6 malattie infettive: difterite, tetano, poliomielite, pertosse, epatite B, infezione da Haemophilus influenzae.

Nel corso della riunione del 23-25 aprile 2003 il Comitato Scientifico dell’EMEA, CPMP ( Committee for Proprietary Medicinal Products ) ha esaminato i dati sulla sicurezza dei vaccini esavalenti.

Il Comitato ha condotto una dettagliata revisione di 5 casi di morte ,non spiegabile , accorsa in bambini entro 24 ore dalla vaccinazione con un vaccino esavalente.

Le 5 morti sono avvenute in un periodo di farmacovigilanza post-marketing di 2,5 anni.

Durante questo periodo si è stimato che siano state somministrate 8,7 milioni di dosi di vaccino in tutto il mondo, e siano stati vaccinati circa 3 milioni di bambini.

Secondo il CPMP i benefici della vaccinazione possono superare i possibili rischi associati ai vaccini.

La causa delle 5 morti non è nota, e sulla base dei dati disponibili, non è possibile stabilire un’associazione con la somministrazione dei vaccini esavalenti.

Le morti potrebbero dipendere da: SIDS ( Sudden Infant Death Syndrome, nota anche come morte inaspettata del lattante ), infezione virale, disturbi metabolici, reazioni allergiche , ostruzione del flusso aereo.

In 3 su 5 casi mortali sono state riportate storie familiari di epilessia o convulsioni, ma i dati in possesso al CPMP sono risultati insufficienti ad identificare , come possibile fattore di rischio di morte dopo somministrazione del vaccino esavalente, una storia familiare di epilessia.

A partire dal 2004 l’EMEA ha avviato in Europa un Programma di Sorveglianza sui Vaccini Esavalenti. ( Xagena2004 )

Fonte: EMEA

1950
Merck: il vaccino anti-HIV V520 ha aumentato la predisposizione all’infezione da virus HIV

Lo studio STEP, che stava valutando il vaccino anti-HIV di Merck & Co, potrebbe aver causato gravissimi danni ai volontari che hanno preso parte allo studio.

Merck ha interrotto lo studio clinico nel mese di settembre ed ai primi di novembre ha emesso un comunicato in cui si dichiara che i soggetti che hanno ricevuto il vaccino V520 presentano una maggiore probabilità di contrarre l’infezione da HIV ( virus dell’immunodeficienza acquisita ).

Allo studio STEP hanno preso parte circa 3.000 individui sani ma ad alto rischio di infezione da virus HIV.

Nel corso dello studio, 82 individui sono diventati sieropositivi: 49 riceventi il vaccino V520 e 33 il placebo.

V520 è un vaccino basato sull’adenovirus..

Merck aveva ipotizzato che i geni del virus HIV, contenuti nel vaccino, fossero in grado di stimolare l’organismo generando risposte immunitarie HIV-specifiche attraverso le cellule T CD8.
Poiché il vaccino non contiene virus HIV vivo, ma solo 3 geni di HIV, i volontari vaccinati non avrebbero dovuto contrarre l’infezione da virus HIV con la vaccinazione.

E’ stato osservato che, 21 dei soggetti infettati con il virus HIV nel gruppo vaccino presentavano una preecedente alta immunità nei confronti dell’adenovirus, contro 9 nel gruppo placebo.

Non si conosce il motivo per il quale il gruppo vaccino presenti una più alta incidenza di infezione da HIV. ( Xagena_2007 )

Fonte: Merck & Co, 2007
Farmacovigilanza.net
MedicinaNews.it
XagenaFarmaci_2007
xagena.it

1951
 
 A.N.C.E.M. Associazione Nazionale Contro gli Errori Medici è un'associazione nata dalla volontà di imprenditori, professionisti e cittadini, di assistere, informare ed aiutare senza alcuna spesa familiari e vittime degli errori medici, attraverso strutture qualificate di professionisti (medici legali ed avvocati) che operano nel settore del risarcimento del danno alla persona.
Se ritieni di essere stato vittima di un errore medico rivolgiti alla nostra associazione: valuteremo il tuo caso con la nostra equipe medico-specialistica e ti difenderemo in sede legale senza farti sostenere alcuna spesa (consulenze mediche, attività legale, CTU ecc).
Pagherai le spese ESCLUSIVAMENTE a risarcimento ottenuto.

L'associazione dalla tua parte  
A.N.C.E.M. Associazione Nazionale Contro gli Errori Medici sarà sempre al tuo fianco per analizzare la tua storia e il torto che hai subito. L’Associazione è attiva su tutto il territorio nazionale ed in casi particolari anche all’estero.


1952
Per di più sono anche pericolosi questi consigli perché non so se sapete che per il bicarbonato vengono usati i filtri al mercurio...e non potete neanche immaginare (io l'ho sperimentato sulla mia pelle) i danni che provoca l'intossicazione da mercurio.
Mi è arrivata quest'altra mail che vi aiuterà a capire di cosa parlo e se qualcuno aveva dubbi sull'inefficacia e sull'assurdità di quella cura consigliata, certamente se li toglie dopo la lettura.

davo un'occhiata al tuo forum...
ho visto la petizione di legambiente che sono andato a firmare...
su questa pagina sono rimasto colpito di una cosa....
vedi quel pallino grosso con scritto Rosignano?
Bhe li c'è un paese che si chiama Rosignano Solvay,
Dove ci sono gli stabilimenti chimici della Solvay.
Se vai in un supermercato trovi quasi sicuramente Bicarbonato Solvay
(fatto appunto a rosignano) e recentemente ho visto anche il Bicarbonato
Crastan azienda di Pontedera (Pisa) che credo sinceramente prenda il
bicarbonato dalla solvay e se lo impacchetti in proprio...
La cosa che non sapevo è che usano filtri al mercurio....
La cosa mi ha sconvolto per questo semplice motivo...
Lo stabilimento è sulla costa... e oltra ad aver deturpato il mare con
un potile di attracco per le navi cisterna... allegramente l'azienda
riversa in mare l'acqua di scarto delle proprie lavorazioni.
C'è appunto in quel tratto di mare una spiaggia che viene chiamata "le
spiagge bianche" tanto che sembra di essere ai caraibi... acqua
azzurrina... sabbia bianchissima... questo per gli scarti della fabbrica
Solvay.... io fin da piccolo ho fatto il bagno alle spiagge bianche... e
ci sono tuttora degli stabilimenti balneari... e tanta tanta spiaggia
libera... tant'è che è meta di giovani...
il che mi ha fatto una profonda tristezza...
questa è la veduta satellitare delle spiagge bianche.. luogo dove ci
sono gli scarichi della solvay
e questa è una veduta satellitare del simpatico stabilimento chimico...

Ti saluto
Ciao
Michele

mi è sembrato utile postare anche quest'altra mail sull'argomento bicarbonato...


1953
Vi posto la mail che mi è arrivata....credo che bisogna essere molto ingenui  e creduloni ad inviare questa mail ad amici ed al contrario credo che siano davvero molto sadici e senza scrupoli quelli che scrivono "questi consigli e metodi per guarire da una malattia così seria di cui ancora oggi non si conosce la causa":

gent.ma cristiana,
durante le mie "occupazioni" di medicina naturale, quando trovo qualcosa che penso possa riguardare amici e conoscenti mi preoccupo sempre di trasmetterlo, e in questo caso ti allego due note prelevate da un forum che seguo abbastanza assiduamente, dove ritengo che, la prima sia sicuramente interessante , ma soprattutto la seconda sia da considerare MOLTO MOLTO seriamente.
Sperando di non essere ritenuto invadente, ciao.
Italy
910 Posts
Posted - 02 November 2006 : 17:16:40


Dato che la sclerosi m. è causata principalmente dal virus del morbillo, propongo una cura sperimentale, assolutamente innocua e dal costo minimo.
Vit. C al limite della tolleranza, una volta alla settimana (per 6 settimane) una monodose omeopatica di morbillinum in diluizioni crescenti (200, M, XM, CM, DM, MM). Se dopo la dose avete un momentaneo peggioramento, vuol dire che siamo sulla buona strada. Oppure andate sul sicuro e fate il Biosystem.
Alberto R. Mondini

Consultate al sito del dott. Simoncini cosa pensa della sclerosi
multipla in "Tumori cerebrali in melanoma diffuso", cito testualmente:
Da ultimo, un pensiero va a tutti i malati di sclerosi multipla, che a
mio avviso possono essere curati e guariti mediante la stessa metodica.
(BiCarbonato di Sodio)
Questo perché sono convinto che questa tremenda malattia sia causata lo stesso dalla Candida, la quale però si è abituata a parassitare (cioè a mangiare) la mielina degli assoni del sistema nervoso, con conseguente degenerazione, lenta ma inesorabile.
L’arteriografia selettiva delle arterie cerebrali, con somministrazione dei sali di Bicarbonato direttamente sulle zone degenerate, dovrebbe stroncare in breve tempo, anzi far regredire, l’evoluzione finora irreversibile di questa terribile malattia.
Edited by - Zero on 16 November 2006 22:09:09




Questi stanno fuori di cervello  :o tra l'altro sono ex medici radiati dall'ordine!!!
IO SPERO VIVAMENTE CHE NON TENIATE CONTO DI QUESTA MAIL CHE PUO' ARRIVARVI O DI QUESTE COSE CHE POTRESTE LEGGERE IN QUALCHE POST SU QUALCHE SITO.
SPERO CHE L'AISM VENGA INFORMATA DI QUESTO.
FATELO PRESENTE ANCHE AI VOSTRI NEUROLOGI, MEDICI CURANTI E SOPRATTUTTO AI MALATI DI SCLEROSI MULTIPLA CHE CONOSCETE.

1954
Decine di migliaia di tonnellate di materiale radioattivo sparso per anni su tutta la superficie del pianeta.
Uranio nei proiettili, nelle mine e per blindare i carri armati. Uranio come contrappeso nella costruzione di aerei civili e militari, elicotteri, satelliti, navi e barche a vela.
Uranio come schermante nelle stanze degli ospedali e nelle apparecchiature diagnostiche. Persino nelle leghe per le otturazioni dei denti e nelle mazze da golf.
Nessun freno all'uso delle scorie radioattive, nessuna misura protettiva, nessun controllo.
E soprattutto nessuna informazione da parte dei governi e delle strutture preposte, che hanno sorvolato con colpevole leggerezza sulle più elementari norme di tutela della salute dei loro cittadini. Un crimine contro l'umanità. La maggior parte del materiale che leggerete in queste pagine è tratto dal sito dei comitati "Stop all'uranio 238!" (http://www.stop-u238.i.am/), fusi nell'Osservatorio Etico Ambientale (OEA).
Il nuovo rischio del nucleare deriva principalmente dai prodotti di scarto della lavorazione, le cosiddette "scorie nucleari", derivanti dal processo di arricchimento dell' uranio per la creazione di combustibile per le centrali e le armi nucleari. Queste scorie sono presenti nella forma di esafluoruro di uranio (UF6) che viene convertito in uranio impoverito (UI) per essere poi utilizzato nei modi più disparati. L'UI è una sostanza radioattiva e tossica che viene chiamata "uranio impoverito" perché è principalmente costituita dall'isotopo U-238 e contiene una piccola percentuale dell'isotopo fissionabile U-235. Anche se la sua radioattività è il 40% in meno dell'uranio fissile, è sempre ben 60 volte più radioattivo del materiale che si trova in natura.
Una proprietà caratteristica dell'UI di cui poco si parla è la piroforicità: si tratta della capacità dell'UI di autoincendiarsi a temperatura ambiente in determinate condizioni e di innescare incendi. E anche se non s'incendia perde in un anno lo 0.5 della sua massa. Le emissioni dell'UI sono date principalmente da particelle "alfa" che per certi versi sono più insidiose dei "gamma" dell'uranio 235 perché possono essere respirate e non vengono segnalate dai contatori Geyger. La quantità di UI stoccata attualmente nel mondo è superiore ai 6milioni di tonnellate. Ovvero poco più di un chilogrammo per ogni essere umano.  Le cifre ufficiali parlano di 150mila tonnellate in Gran Bretagna, 250mila in Francia, 750mila negli USA e addirittura 5milioni di tonnellate in Russia. Si tratta delle famose scorie nucleari per le quali non si è mai trovata una soluzione di smaltimento. O almeno così si pensava: nella realtà invece si è scoperto che migliaia di tonnellate sono state riciclate in beni destinati a uso commerciale e in questa forma disperse nell'ambiente.
I danni provocati dell'UI, o meglio dalle radiazioni da questo emesso, sono di tipo cancerogeno, mutagenico-genotossico. Inoltre, nel caso per esempio che venga bruciato durante un incendio, si formano i diossidi di uranio, i cui effetti sulla popolazione sono evidenti in Irak, dove sono state bruciate 300 tonnellate di uranio (ammesse ufficialmente), leucemie, tumori, malformazioni genetiche, e non solo sulla popolazione locale.
Durante la Guerra del Golfo del 1991, fra aerei e carri armati inglesi e americani, sono state sparate qualcosa come 340 tonnellate di UI, si tratta, tanto per usare un termine di paragone, di una quantità cento volte maggioredi quella rilasciata durante l'incidente di Cernobyl (dove la vita media è passata da 67 anni a 42).
L'UI, venduto a 17 paesi del mondo e fornito gratuitamente ai produttori di armi, viene usato per costruire proiettili anticarro lunghi circa mezzo metro capaci, grazie all'altissimo peso specifico dell'uranio, di perforare pareti d'acciaio fino a 6 centimetri di spessore. Al momento dell'impatto l'UI brucia, creando particelle radioattive estremamente volatili in grado di "ricadere" in un'area praticamente illimitata.
L'uso di UI come zavorra e contrappeso in aerei ed elicotteri civili e militari ha dell'incredibile. E' dal 1969 che la popolazione viene sottoposta non solo ai rischi della dispersione nell'aria, avvenuta per centinaia di tonnellate, che ha incrementato la ricorrenza di tumori e altre patologie, ma anche al rischio d'incendio di uno qualsiasi delle migliaia di aerei che utilizzano il materiale radioattivo per appesantire i piani di coda e delle ali. La Boeing, chiamata direttamente in causa dopo il disastro di Amsterdam, ha ammesso che sì: i suoi 747 ne sono provvisti. E non solo i suoi. Anche la compagnia di bandiera Alitalia parla di un chilo di UI per aereo, mentre la Boeing ne ammette ufficialmente l'uso di 350 chili.
Tratto da Nexus New Times ed. italiana n°25
 
Ospedali all'uranio
Questa volta è andata bene, Bologna ha scampato il pericolo  di ritrovarsi contaminata. A quanto pare ha preso fuoco solo l'impianto elettrico ed alcuni contattori in uno sgabuzzino.
Resta il fatto che se l'incendio si fosse verificato presso la sezione radiologica dell'ospedale si sarebbe dovuto evacuare tutto l'ospedale e la zona circostante. Perchè? Per il semplice fatto che le schermature degli ospedali sono all'Uranio Impoverito.
Come mai si usa l'Uranio per schermare le stanze degli ospedali? Perchè hanno visto che ha delle ottime prestazioni quale mezzo schermante dalle radiazioni. Una volta si pensava che le schermature degli ospedali fossero costituite da Piombo,  metallo pesante che serviva egregiamente per isolare i reparti dove si svolgevano attività diagnostiche attraverso
sorgenti Radioattive. Ma da qualche tempo questa tendenza sta cambiando (dalla fine degli anni 60), l'Osservatorio Etico ambientale ha denunciato in data 13/03/2000 la criminale presenza di Uranio Impoverito nelle schermature degli Ospedali di tutta Italia (Trieste Ospedale Maggiore 30Kg di uranio nelle pareti), in particolare viene adoperato per controlli non distruttivi, ed in vari impieghi medici come gli apparecchi  per varie terapie (Telcobaltoterapia, High Dose Rate Terapy - HDR, Low Dose Rate Therapy - LDR), nelle sale raggi X.
L'Uranio Impoverito è piroforico, e come tale tende ad autoincendiarsi, qualche tempo fa gli ospedali di Ancona hanno subito diversi incendi di matrice dolosa, se per un caso malaugurato le strutture in cui sono depositati le schermature all'Uranio Impoverito fossero state intaccate dal fuoco, nei prossimi anni avremmo assistito ad una contaminazione radioattiva all'interno della città di Ancona con conseguenze che si trascinerebbero per centinaia di anni.
Una contaminazione che per i SOLITI NOTI non è più grave di quella di un orologio al quarzo, per altri l'Uranio Impoverito non fa niente,  poi i ragazzi come Salvatore Vacca  muoiono di leucemia. La popolazione è stata avvertita del pericolo? I giornalisti che fanno i servizi lo sanno? Le forze di Polizia i vigili che si sono recati all'interno sono stati avvisati? I pazienti dell'ospedale e tutti gli operatori sanitari ne sono al corrente?
Non ci piace l'allarmismo e neppure il catastrofismo: vorremmo aver torto piuttosto che aver ragione. Ma come i militari  in guerra si occupano  di fronteggiare il "caso peggiore" anche  noi in tempo di pace dobbiamo considerare come prevedere il "caso peggiore". Occuparsi del peggio significa saper intervenire prima. Cioè saper prevenire. Il valore positivo della protezione civile e della scienza stanno proprio in questo: prevedere i rischi per evitare le catastrofi.
Occuparsi del rischio "NUCLEARE" non comporta l'adesione ad una tendenza politica". Il pericolo degli Ospedali Nucleari non è di centro, né di destra, né di sinistra ma è un problema di tutti i cittadini.
E' un nostro dovere anche essere responsabili verso le future generazioni. E' nostro dovere consegnare ai nipoti dei nostri nipoti un futuro vivibile. Costruire un Futuro Nucleare lascia invece in eredità i problemi da noi creati e non risolti
Si ringrazia Roberto De Bortoli O/E/A - e-mail:stopu238fvg@tin.it Sito: http://stop-u238.i.am/

Fonte: disinformazione.it


- Gli effetti sanitari dell'Uranio Impoverito -
L'Uranio Impoverito è un metallo pesante radioattivo. Un contatto diretto e prolungato con munizioni o corazzature all'UI può causare effetti clinici nefasti. Tuttavia, l'Uranio Impoverito giunge al suo massimo potenziale di danno quando frammenti o polveri di UI penetrano nel corpo. La tossicità chimica dell'UI rappresenta la fonte di rischio più alta a breve termine, ma la radioattività dell'UI può causare seri problemi clinici nel lungo periodo (anni o decenni dopo l'esposizione).
L'ingestione di grandi quantità di UI può provocare patologie a breve termine come nausea, vomito, indebolimento e diarrea. Frammenti o particelle di UI nel corpo possono provocare gravi patologie, anni o decenni dopo l'esposizione, comprendenti: danni al fegato o ai reni; immunodepressione; cancro osseo, ai polmoni e ad altri organi; leucemia; decadimento dei tessuti; anemia; danni genetici; sterilità; difetti neonatali. Come notato dal colonnello dell'esercito Eric Daxon, frammenti di uranio incorporati possono causare anche danni neurologici dipendenti dalla loro posizione nel corpo: "il rischio che frammenti vicini a tessuti nervosi danneggino questi ultimi dovrebbe essere attentamente valutato a causa della natura non-proliferativa di queste cellule" .
La radioattività dell'Uranio Impoverito viene considerata "di basso livello" confrontata con quella ad "alto livello" dell'uranio arricchito. La radioattività 'High level' rilasciata dalle armi nucleari e da altre sorgenti è pericolosa a causa dei raggi gamma ad alta energia che possono penetrare nel corpo e causare velocemente gravi danni e la morte. Sebbene la radioattività dell'uranio sia considerata di basso livello, perchè è costituita primariamente da particelle alfa, l'energia di una particella alfa è estremamente alta. Essa agisce solo a breve distanza, costituendo così il tipo più pericoloso di contaminazione se contenuta nel corpo.
Il manuale USA di addestramento descrive così la natura della radioattività:
"La radioattività è l'emissione spontanea di particelle o di energia (radiazioni ionizzanti) da un atomo instabile, risultante dalla formazione di un nuovo elemento. La radiazione ionizzante è costituita di particelle alfa, beta e raggi gamma. Gli effetti sulla salute delle radiazioni ionizzanti dipendono dal tipo di radiazione e da se il materiale radioattivo si trovi dentro o fuori dal corpo . . . Le radiazioni alfa sono le più ionizzanti. Quando la particella alfa entra nel corpo i tessuti interni assorbono l'energia causando una distruzione massiccia delle cellule vicine alla particella. Per contro, i raggi beta e gamma sono più penetranti ma non causano tante ionizzazioni, apportando meno danni al corpo. L'Uranio Impoverito è primariamente un emettitore alfa, sebbene possano venire emesse anche particelle beta e raggi gamma dai suoi prodotti di decadimento radioattivi".

Fonte: web.peacelink.it

1955
25.000 chili di mercurio sono messi ogni anno nelle bocche degli italiani.
Infatti il mercurio costituisce il 50% dell'otturazione dentale metallica, l
'amalgama dentale. Per molto tempo l'amalgama dentale era rimasta quella
cosa che, quando arriva nello studio dentistico, sta in uno scatolo
contraddistinto da un teschio su sfondo arancione (VELENO); quella cosa che
è classificata dal decreto Ronchi un "rifiuto speciale pericoloso", cioè il
dentista tirandola via dal dente se la butta nell'immondizia è punibile con
una multa o la prigione, ma che "per fortuna" può essere messa in bocca, e
lì diventa innocua!


Il ministero della Salute, con Decreto del 10 ottobre 2001, bandisce
dall'Italia l'amalgama non predosata (l'amalgama predosata rimane
accettabile) e richiede ai dentisti di realizzare la fresatura e lucidatura
dell'amalgama sempre sotto raffreddamento, aspirazione e isolamento con diga
di gomma! Inoltre, secondo il decreto ministeriale, bisogna "evitare per
prudenza la posa e la rimozione dell'amalgama in pazienti con allergie per l
'amalgama, in gravidanza, in allattamento, su bambini sotto i 6 anni d'età,
su pazienti con gravi nefropatie". Infatti il momento dell'inserimento dell'
amalgama e il momento della sua rimozione con la fresa rappresentano
occasioni di elevata esposizione del paziente ai vapori di mercurio. Molto
minori sono le quantità di mercurio rilasciate dall'amalgama dentale durante
il suo soggiorno nel dente, anche se l'Organizzazione mondiale della sanità,
in un suo documento sul mercurio del 1991 definiva l'amalgama dentale la
maggiore fonte di esposizione umana la mercurio.


Lo stesso decreto definisce nuove precauzioni di utilizzo dell'amalgama,
raccomandazioni che verranno ora obbligatoriamente messe sulla confezione,
raccomandazioni che erano state già attuate dai maggiori governi europei ma
non dall'Italia. Per la prima volta dunque si spiega di non posizionare l'
amalgama dentale in vicinanza di altri restauri metallici, al fine di
evitare rischi di corrosione, si spiega di lavorare in locali ventilati con
rivestimenti non tessili per evitare il rischio di contaminazione dello
studio dentistico con vapori di mercurio.


Le implicazioni sono vaste! Per esempio, la necessità della diga di gomma
per la fresatura di amalgama è indicata direttamente da tale direttiva
ministeriale. Il 97% dei dentisti non ha mai fatto fino ad oggi, tutti
rimuovevano senza diga e chissà se tutti ottempereranno alla nuova direttiva
ministeriale!


Infine, chi ha avuto reazioni da amalgama, per esempio nel momento di
lucidature o fresatura, può segnalare l'evento avverso al Ministero della
Salute attraverso il proprio medico o l'addetto della propria Ausl.


Dunque l'operazione di phase-out, di abolizione, dell'amalgama fa, anche in
Italia, un nuovo passettino in avanti. Nell'aprile 1999 un parere del
Consiglio Superiore di Sanità (rimasto ignoto al pubblico, persino ai
dentisti), pur rassicurando i dentisti e non mettendo in discussione l'
utilizzo dell'amalgama come materiale di otturazione dentaria, dall'altra
parte prendeva in considerazione anche la pericolosità generica di questo
materiale contenente mercurio e raccomandava già allora che, in caso di
sopravvenute reazioni locali, in particolare di lesioni lichenoidi in
vicinanza di amalgama, o nei casi sicuramente accertati di allergia a tale
materiale, la rimozione dell'otturazione era indicata.


I danni da amalgama dentale, ricordiamo, sono stati oggetto di un
procedimento penale in Germania nel 1993, avviato da 1500 pazienti, alla
fine del quale l'azienda che allora era la maggior produttrice europea di
amalgama ha annunciato la cessazione di tale produzione in favore di
otturazioni non contenenti mercurio. L'attivismo del Parlamento svedese
contro il mercurio dentale ha a suo tempo favorito la normativa europea sui
dispositivi medici, categoria della quale fa parte l'amalgama e che richiede
ai vari governi dell'Unione europea un attento monitoraggio. In Svizzera,
onde evitare terremoti forzati per abolire l'amalgama dentale, avviene che
già a livello universitario non si insegna più ai futuri dentisti a fare
otturazioni in amalgama. Forse questo avverrrà in futuro anche in Italia,
nel frattempo, se chiedete al vostro dentista di sicuro egli ribadirà la
posizione ufficiale di difesa dell'amalgama, cioè che si ingerisce più
mercurio dal pesce che da altro.


 G. Paolo Vanoli - dottore in Scienza della Nutrizione - Consulente in
Medicine Naturali - http://www.medicinenaturali.net/

Fonte

1956
Un grazie a Lucia che oggi mi ha mandato un'e-mail con questo video
Come ha scritto lei è un un piccolo ripassino giusto per ricordare che il mercurio è TOSSICO!

1957
Il problema maggiore è che i dentisti credono di rimuovere l'amalgama quando la trapanano, in realtà in quel modo la nostra intossicazione cronica diventa acuta e aumenta perché quella dose di veleno che assumevamo tramite i vapori emessi dal mercurio in bocca, viene assorbita tutta insieme e in dosi massicce.

Sul sito della Bioral cliccando sulle immagini si possono vedere i filmati che dimostrano come il mercurio evapora dall'amalgama e quindi la sua pericolosità.
Chi vuole dei filmati di inchieste fino al 2002 sulle amalgame può contattarmi e cercherò di farglieli avere in qualche modo.
Saranno molto utili alla compresione della pericolosità dell'amalgama, a cosa significa essere amalgamati e a quali sono i danni provocati dal mercurio.

Pericolosità derisa e sottovalutata fino alle inchieste del 98.

Poi nel 2001 fu fatto il decreto Sirchia (reperibile sul sito della Bioral), che seppur lascia spazio in alcuni punti a dubbie interpretazioni, dimostra comunque che fino al 2001 le bocche degli italiani erano considerate "discariche dove smaltire un materiale altamente tossico" e dopo tale data i dentisti, almeno in teoria, dovrebbero aver iniziato a smettere di inserirla nella bocca di alcune fasce protette da tale legge.

QUESTA LEGGE VA MIGLIORATA E MODIFICATA , nel senso che deve essere chiaro il divieto di rimozione senza protocollo protetto ed il divieto di inserimento di amalgama in qualsiasi forma essa si presenti.

1958
Cliccando qui
potrete leggere il nuovo elenco delle malattie professionali per le quali è obbligatoria la denuncia all’organo di vigilanza.

(D.M. 27 Aprile 2004, G.U. n.134 del 10 Giugno 2004)
Potrete leggere la lista delle malattie professionali causate da agenti chimici, metalli, loro leghe, amalgame, composti inorganici e organici.

Se preferite potete anche scaricare il documento cliccando qui
 
L'immagine sopra mostra che tra gli elementi tossici ci sono anche le amalgame al mercurio che sono causa di alcune serie malattie professionali.... significa che al dentista viene riconosciuta una malattia causata dal contatto con le amalgame al mercurio, mentre al paziente che ne respira i vapori 24 ore su 24, il dentista e tutto il mondo scientifico continuano a ripetere, sapendo di mentire, che l'amalgama è innocua!

Eppure finalmente anche il Parlamento Europeo ha dichiarato che:
"La più importante fonte di esposizione al mercurio è l’inalazione dei vapori di mercurio provenienti dagli amalgami dentali."


1959
23/05/08

STRASBURGO

 Il Parlamento ha adottato definitivamente un regolamento che stabilisce il divieto di esportazione di mercurio e dei suoi composti a partire dal marzo 2011 per ridurre l'offerta mondiale e contrastare così la minaccia che rappresenta per la salute e l'ambiente. Il regolamento definisce anche le condizioni di stoccaggio del mercurio e prevede che, nel 2010, sarà valutata l'opportunità di bandirne anche l'importazione nell'UE. I PVS saranno assistiti nel passaggio a tecnologie alternative.

Il Parlamento ha adottato un pacchetto di emendamenti di compromesso negoziato con il Consiglio del relatore Dimitrios PAPADIMOULIS (GUE/NGL, EL) sul regolamento relativo al divieto di esportazione del mercurio metallico (e di alcuni suoi composti e miscele di mercurio) e al suo stoccaggio in sicurezza. Il regolamento potrà quindi entrare presto in vigore e il divieto di esportazione scatterà il 15 marzo 2011. L'obiettivo è di «ridurre considerevolmente l'offerta mondiale di mercurio». Le emissioni di mercurio, infatti, rappresentano una minaccia tale per il pianeta da giustificare un'azione a livello locale, nazionale, regionale e internazionale. E' quindi necessario ridurre i rischi di esposizione al mercurio per gli esseri umani e per l'ambiente.

Più precisamente, a partire da questa data sarà vietata l'esportazione di mercurio metallico, di cinabro, il cloruro e ossido di mercurio e delle miscele di mercurio metallico con altre sostanze, incluse le leghe di mercurio, con un tenore di mercurio metallico pari almeno al 95% in peso. Il divieto, tuttavia, non si applica alle esportazioni dei composti destinati alla ricerca e a usi medici o di analisi. E' peraltro precisato che è vietata la miscelazione di mercurio metallico con altre sostanze «finalizzata unicamente all'esportazione» del primo. Fino al 15 marzo 2011, d'altra parte, gli Stati membri potranno mantenere le misure nazionali che limitano l'esportazione o l'importazione di mercurio metallico (e delle altre sostanze citate) adottate in conformità alla legislazione comunitaria prima dell'adozione del regolamento in esame.

Miniere di sale per lo smaltimento e stoccaggio del mercurio
Inoltre, a decorrere dal 15 marzo 2011, il mercurio metallico non più utilizzato dall'industria dei cloro-alcali, quello proveniente dalla purificazione del gas naturale e dalle operazioni di estrazione e di fusione di metalli non ferrosi e quello estratto dal cinabro dopo quella data, dovrà essere considerato un rifiuto e smaltito conformemente alle disposizioni della pertinente direttiva europea (2006/12/CE) «secondo modalità sicure per la salute umana e per l'ambiente».

In proposito, il mercurio metallico considerato rifiuto potrà, «in condizioni di adeguato contenimento», essere stoccato temporaneamente per più di un anno o essere stoccato permanentemente in miniere di sale adatte o in formazioni di roccia dura profonde e sotterranee che offrano un livello di sicurezza e confinamento equivalente a quello delle miniere di sale. Oppure potrà essere stoccato temporaneamente per più di un anno in impianti in superficie «attrezzati allo scopo», ma «in condizioni che permettano il recupero». Gli Stati membri dovranno inoltre trasmettere alla Commissione copia delle autorizzazioni rilasciate per impianti destinati allo stoccaggio temporaneo o permanente corredata della corrispondente valutazione di sicurezza. Tale valutazione deve in particolare garantire la copertura dei rischi particolari derivanti dalla natura e dalle proprietà a lungo termine del mercurio metallico e dalle condizioni del suo contenimento.

Come richiesto dai deputati, entro un anno dall'entrata in vigore del regolamento, le industrie del settore dei cloro-alcali e quelle attive nell'estrazione di mercurio dalla purificazione del gas naturale e dalle operazioni di estrazione e di fusione di metalli non ferrosi dovranno comunicare alla Commissione e alle competenti autorità nazionali tutta una serie di dati sulla disattivazione delle cellule mercurio nei propri impianti, sulle quantità di mercurio ancora in uso, ottenute o stoccate ogni anno. La Commissione dovrebbe rendere pubbliche tali informazioni. Inoltre, gli importatori, gli esportatori e l'industria interessata dovranno comunicare volumi, prezzi, paese di origine e paese di destinazione e previsto utilizzo del mercurio metallico in entrata nella Comunità, nonché volumi, paese di origine e paese di destinazione del mercurio metallico considerato rifiuto oggetto di scambi transfrontalieri nella Comunità.

Sanzioni effettive, proporzionate e dissuasive
Gli Stati membri, entro un anno dall'entrata in vigore de regolamento, dovranno stabilire le norme relative alle sanzioni da applicare in caso di violazione delle disposizioni contenute nel provvedimento. Dovranno inoltre adottare le misure necessarie ad assicurarne l'applicazione. Tali sanzioni, è precisato, dovranno essere «effettive, proporzionate e dissuasive».

Verso un divieto di importazione?
La richiesta avanzata dal Parlamento in prima lettura di vietare l'importazione di mercurio metallico e dei suoi composti o miscele nell'UE non è stata accolta dal Consiglio. Tuttavia, un emendamento di compromesso prevede che la Commissione dovrà organizzare, entro il 1° gennaio 2010, uno «scambio di informazioni» tra gli Stati membri e i soggetti interessati volto a valutare la necessità di un divieto di importare mercurio metallico, composti di mercurio e prodotti contenenti mercurio. Tale scambio di informazioni avrà inoltre lo scopo esaminare l'esigenza di estendere il divieto di esportazione ad altri composti del mercurio, alle miscele con una concentrazione inferiore di mercurio e ai prodotti che lo contengono (in particolare termometri, barometri e sfigmomanometri). Si dovrà valutare poi l'opportunità di estendere l'obbligo di stoccaggio al mercurio metallico proveniente da altre fonti e di fissare termini per lo stoccaggio temporaneo del mercurio metallico.

Inoltre, come richiesto dai deputati, la Commissione è chiamata a seguire l'evoluzione delle attività di ricerca sulle opzioni per uno smaltimento sicuro, «inclusa la solidificazione del mercurio metallico», e dovrà presentare una relazione entro il 1° gennaio 2010. Sulla base di questa relazione, se del caso, la Commissione presenterà quanto prima - e al più tardi il 15 marzo 2013 - una proposta di revisione del regolamento. Tale questione sarà peraltro affrontata nel corso dello scambio di vedute. La Commissione dovrà inoltre presentare una relazione generale sull'applicazione del regolamento proponendo, se necessario, adeguamenti.
Assistere i paesi in via di sviluppo

Il compromesso accoglie la richiesta dei deputati di invitare la Commissione e gli Stati membri a fornire assistenza tecnica diretta ai paesi in via di sviluppo e con economie in transizione, in particolare per facilitare il passaggio a tecnologie alternative senza mercurio e giungere così gradualmente all'eliminazione definitiva degli impieghi e dei rilasci di mercurio e composti del mercurio.

Background - Il mercurio: origine, effetti e domanda
Il mercurio è emesso da fonti naturali come i vulcani, ma emissioni aggiuntive provengono da fonti antropiche, come la combustione del carbone e l’utilizzo di mercurio nei prodotti. Questo metallo ha molteplici applicazioni: amalgami dentali, apparecchi di misura di controllo (termometri, dai quali dovrà presto essere eliminato) e nelle lampade fluorescenti a basso consumo (cui permette migliori rendimenti). Il mercurio può quindi essere anche prodotto dal riciclaggio di rifiuti dei prodotti succitati e talvolta è il sottoprodotto della produzione di altre materie, come lo zinco o lo stagno. A livello mondiale il mercurio è ancora utilizzato nell’estrazione dell’oro, nelle batterie e nell’industria dei cloro-alcali che, complessivamente, corrispondono al 75% del consumo totale.
Oggi solo l’uso nell’industria cloro-soda è significativo nell’UE che, peraltro, comporta emissioni di mercurio nell'atmosfera. Emissioni che possono anche derivare dagli impianti siderurgici.

Il mercurio e i suoi componenti sono estremamente tossici per gli esseri umani, gli ecosistemi e la fauna selvatica.
Elevate dosi di mercurio possono essere mortali per gli esseri umani, ma persino dosi relativamente ridotte possono avere gravi effetti negativi sullo sviluppo neurologico, sul sistema cardiovascolare, sul sistema immunitario e sull’apparato riproduttivo. Il mercurio inoltre ritarda l’attività microbiologica dei suoli. Il mercurio è persistente e, nell'ambiente, può trasformarsi nella forma più tossica di questa sostanza: il metilmercurio.

Il metilmercurio supera rapidamente la barriera placentare e quella cerebrale inibendo lo sviluppo mentale potenziale anche prima della nascita.
La più importante fonte di esposizione al mercurio è l’inalazione dei vapori di mercurio provenienti dagli amalgami dentali.
Ma l'esposizione al metilmercurio avviene perlopiù attraverso l'alimentazione. Esso si deposita e si concentra soprattutto nella catena alimentare acquatica ponendo a rischio in particolare le popolazioni che consumano grandi quantità di pesce e di molluschi. La maggior parte della popolazione delle aree costiere del Mediterraneo e dall’1 al 5% circa della popolazione dell’Europa centrale e settentrionale si situano intorno ai livelli massimi, mentre in gran parte delle comunità di pescatori del Mediterraneo e della popolazione artica questi livelli sono notevolmente superati.

Nel 2003, la domanda mondiale di mercurio ammontava a circa 3.600 tonnellate l’anno, e nei 15 Stati membri dell’UE era pari a 300 tonnellate. L'attività di estrazione dell'oro in Africa, Asia e America latina utilizza circa 1.000 tonnellate di mercurio l'anno, la maggior parte delle quali sono smaltite nell'ambiente. Fino al 2003 il più importante sito europeo di estrazione di mercurio (circa 650 tonnellate) si trovava in Spagna (Almaden), ma la miniera ha cessato le sue attività.

Nel 2005 la Commissione ha adottato una strategia comunitaria sul mercurio che persegue gli obiettivi seguenti:
• riduzione delle emissioni di mercurio;
• riduzione dell’entrata in circolazione del mercurio diminuendo l’offerta e la domanda;
• soluzione della situazione a lungo termine delle eccedenze di mercurio e delle riserve della società (in prodotti ancora in uso o immagazzinati);
• protezione contro l’esposizione al mercurio;
• approfondimento della comprensione della problematica del mercurio e delle sue soluzioni;
• sostegno e promozione dell’azione internazionale sul mercurio.

Fonte: http://www.politicamentecorretto.com/index.php?news=4814
http://www.europarl.europa.eu/news/expert/infopress_page/064-29478-140-05-21-911-20080520IPR29477-19-05-2008-2008-false/default_it.htm

1960
23/05/08

STRASBURGO

 Il Parlamento ha adottato definitivamente un regolamento che stabilisce il divieto di esportazione di mercurio e dei suoi composti a partire dal marzo 2011 per ridurre l'offerta mondiale e contrastare così la minaccia che rappresenta per la salute e l'ambiente. Il regolamento definisce anche le condizioni di stoccaggio del mercurio e prevede che, nel 2010, sarà valutata l'opportunità di bandirne anche l'importazione nell'UE. I PVS saranno assistiti nel passaggio a tecnologie alternative.

Il Parlamento ha adottato un pacchetto di emendamenti di compromesso negoziato con il Consiglio del relatore Dimitrios PAPADIMOULIS (GUE/NGL, EL) sul regolamento relativo al divieto di esportazione del mercurio metallico (e di alcuni suoi composti e miscele di mercurio) e al suo stoccaggio in sicurezza. Il regolamento potrà quindi entrare presto in vigore e il divieto di esportazione scatterà il 15 marzo 2011. L'obiettivo è di «ridurre considerevolmente l'offerta mondiale di mercurio». Le emissioni di mercurio, infatti, rappresentano una minaccia tale per il pianeta da giustificare un'azione a livello locale, nazionale, regionale e internazionale. E' quindi necessario ridurre i rischi di esposizione al mercurio per gli esseri umani e per l'ambiente.

Più precisamente, a partire da questa data sarà vietata l'esportazione di mercurio metallico, di cinabro, il cloruro e ossido di mercurio e delle miscele di mercurio metallico con altre sostanze, incluse le leghe di mercurio, con un tenore di mercurio metallico pari almeno al 95% in peso. Il divieto, tuttavia, non si applica alle esportazioni dei composti destinati alla ricerca e a usi medici o di analisi. E' peraltro precisato che è vietata la miscelazione di mercurio metallico con altre sostanze «finalizzata unicamente all'esportazione» del primo. Fino al 15 marzo 2011, d'altra parte, gli Stati membri potranno mantenere le misure nazionali che limitano l'esportazione o l'importazione di mercurio metallico (e delle altre sostanze citate) adottate in conformità alla legislazione comunitaria prima dell'adozione del regolamento in esame.

Miniere di sale per lo smaltimento e stoccaggio del mercurio
Inoltre, a decorrere dal 15 marzo 2011, il mercurio metallico non più utilizzato dall'industria dei cloro-alcali, quello proveniente dalla purificazione del gas naturale e dalle operazioni di estrazione e di fusione di metalli non ferrosi e quello estratto dal cinabro dopo quella data, dovrà essere considerato un rifiuto e smaltito conformemente alle disposizioni della pertinente direttiva europea (2006/12/CE) «secondo modalità sicure per la salute umana e per l'ambiente».

In proposito, il mercurio metallico considerato rifiuto potrà, «in condizioni di adeguato contenimento», essere stoccato temporaneamente per più di un anno o essere stoccato permanentemente in miniere di sale adatte o in formazioni di roccia dura profonde e sotterranee che offrano un livello di sicurezza e confinamento equivalente a quello delle miniere di sale. Oppure potrà essere stoccato temporaneamente per più di un anno in impianti in superficie «attrezzati allo scopo», ma «in condizioni che permettano il recupero». Gli Stati membri dovranno inoltre trasmettere alla Commissione copia delle autorizzazioni rilasciate per impianti destinati allo stoccaggio temporaneo o permanente corredata della corrispondente valutazione di sicurezza. Tale valutazione deve in particolare garantire la copertura dei rischi particolari derivanti dalla natura e dalle proprietà a lungo termine del mercurio metallico e dalle condizioni del suo contenimento.

Come richiesto dai deputati, entro un anno dall'entrata in vigore del regolamento, le industrie del settore dei cloro-alcali e quelle attive nell'estrazione di mercurio dalla purificazione del gas naturale e dalle operazioni di estrazione e di fusione di metalli non ferrosi dovranno comunicare alla Commissione e alle competenti autorità nazionali tutta una serie di dati sulla disattivazione delle cellule mercurio nei propri impianti, sulle quantità di mercurio ancora in uso, ottenute o stoccate ogni anno. La Commissione dovrebbe rendere pubbliche tali informazioni. Inoltre, gli importatori, gli esportatori e l'industria interessata dovranno comunicare volumi, prezzi, paese di origine e paese di destinazione e previsto utilizzo del mercurio metallico in entrata nella Comunità, nonché volumi, paese di origine e paese di destinazione del mercurio metallico considerato rifiuto oggetto di scambi transfrontalieri nella Comunità.

Sanzioni effettive, proporzionate e dissuasive
Gli Stati membri, entro un anno dall'entrata in vigore de regolamento, dovranno stabilire le norme relative alle sanzioni da applicare in caso di violazione delle disposizioni contenute nel provvedimento. Dovranno inoltre adottare le misure necessarie ad assicurarne l'applicazione. Tali sanzioni, è precisato, dovranno essere «effettive, proporzionate e dissuasive».

Verso un divieto di importazione?
La richiesta avanzata dal Parlamento in prima lettura di vietare l'importazione di mercurio metallico e dei suoi composti o miscele nell'UE non è stata accolta dal Consiglio. Tuttavia, un emendamento di compromesso prevede che la Commissione dovrà organizzare, entro il 1° gennaio 2010, uno «scambio di informazioni» tra gli Stati membri e i soggetti interessati volto a valutare la necessità di un divieto di importare mercurio metallico, composti di mercurio e prodotti contenenti mercurio. Tale scambio di informazioni avrà inoltre lo scopo esaminare l'esigenza di estendere il divieto di esportazione ad altri composti del mercurio, alle miscele con una concentrazione inferiore di mercurio e ai prodotti che lo contengono (in particolare termometri, barometri e sfigmomanometri). Si dovrà valutare poi l'opportunità di estendere l'obbligo di stoccaggio al mercurio metallico proveniente da altre fonti e di fissare termini per lo stoccaggio temporaneo del mercurio metallico.

Inoltre, come richiesto dai deputati, la Commissione è chiamata a seguire l'evoluzione delle attività di ricerca sulle opzioni per uno smaltimento sicuro, «inclusa la solidificazione del mercurio metallico», e dovrà presentare una relazione entro il 1° gennaio 2010. Sulla base di questa relazione, se del caso, la Commissione presenterà quanto prima - e al più tardi il 15 marzo 2013 - una proposta di revisione del regolamento. Tale questione sarà peraltro affrontata nel corso dello scambio di vedute. La Commissione dovrà inoltre presentare una relazione generale sull'applicazione del regolamento proponendo, se necessario, adeguamenti.
Assistere i paesi in via di sviluppo

Il compromesso accoglie la richiesta dei deputati di invitare la Commissione e gli Stati membri a fornire assistenza tecnica diretta ai paesi in via di sviluppo e con economie in transizione, in particolare per facilitare il passaggio a tecnologie alternative senza mercurio e giungere così gradualmente all'eliminazione definitiva degli impieghi e dei rilasci di mercurio e composti del mercurio.

Background - Il mercurio: origine, effetti e domanda
Il mercurio è emesso da fonti naturali come i vulcani, ma emissioni aggiuntive provengono da fonti antropiche, come la combustione del carbone e l’utilizzo di mercurio nei prodotti. Questo metallo ha molteplici applicazioni: amalgami dentali, apparecchi di misura di controllo (termometri, dai quali dovrà presto essere eliminato) e nelle lampade fluorescenti a basso consumo (cui permette migliori rendimenti). Il mercurio può quindi essere anche prodotto dal riciclaggio di rifiuti dei prodotti succitati e talvolta è il sottoprodotto della produzione di altre materie, come lo zinco o lo stagno. A livello mondiale il mercurio è ancora utilizzato nell’estrazione dell’oro, nelle batterie e nell’industria dei cloro-alcali che, complessivamente, corrispondono al 75% del consumo totale.
Oggi solo l’uso nell’industria cloro-soda è significativo nell’UE che, peraltro, comporta emissioni di mercurio nell'atmosfera. Emissioni che possono anche derivare dagli impianti siderurgici.

Il mercurio e i suoi componenti sono estremamente tossici per gli esseri umani, gli ecosistemi e la fauna selvatica.
Elevate dosi di mercurio possono essere mortali per gli esseri umani, ma persino dosi relativamente ridotte possono avere gravi effetti negativi sullo sviluppo neurologico, sul sistema cardiovascolare, sul sistema immunitario e sull’apparato riproduttivo. Il mercurio inoltre ritarda l’attività microbiologica dei suoli. Il mercurio è persistente e, nell'ambiente, può trasformarsi nella forma più tossica di questa sostanza: il metilmercurio.

Il metilmercurio supera rapidamente la barriera placentare e quella cerebrale inibendo lo sviluppo mentale potenziale anche prima della nascita.
La più importante fonte di esposizione al mercurio è l’inalazione dei vapori di mercurio provenienti dagli amalgami dentali.
Ma l'esposizione al metilmercurio avviene perlopiù attraverso l'alimentazione. Esso si deposita e si concentra soprattutto nella catena alimentare acquatica ponendo a rischio in particolare le popolazioni che consumano grandi quantità di pesce e di molluschi. La maggior parte della popolazione delle aree costiere del Mediterraneo e dall’1 al 5% circa della popolazione dell’Europa centrale e settentrionale si situano intorno ai livelli massimi, mentre in gran parte delle comunità di pescatori del Mediterraneo e della popolazione artica questi livelli sono notevolmente superati.

Nel 2003, la domanda mondiale di mercurio ammontava a circa 3.600 tonnellate l’anno, e nei 15 Stati membri dell’UE era pari a 300 tonnellate. L'attività di estrazione dell'oro in Africa, Asia e America latina utilizza circa 1.000 tonnellate di mercurio l'anno, la maggior parte delle quali sono smaltite nell'ambiente. Fino al 2003 il più importante sito europeo di estrazione di mercurio (circa 650 tonnellate) si trovava in Spagna (Almaden), ma la miniera ha cessato le sue attività.

Nel 2005 la Commissione ha adottato una strategia comunitaria sul mercurio che persegue gli obiettivi seguenti:
• riduzione delle emissioni di mercurio;
• riduzione dell’entrata in circolazione del mercurio diminuendo l’offerta e la domanda;
• soluzione della situazione a lungo termine delle eccedenze di mercurio e delle riserve della società (in prodotti ancora in uso o immagazzinati);
• protezione contro l’esposizione al mercurio;
• approfondimento della comprensione della problematica del mercurio e delle sue soluzioni;
• sostegno e promozione dell’azione internazionale sul mercurio.

Fonte: http://www.politicamentecorretto.com/index.php?news=4814
http://www.europarl.europa.eu/news/expert/infopress_page/064-29478-140-05-21-911-20080520IPR29477-19-05-2008-2008-false/default_it.htm

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